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Lipari - Presso il palazzetto dello sport Nicola Biviano si è svolta la manifestazione finale dei progetti Sport di classe e Cinture bianche. I progetti fortemente voluti dal dirigente scolastico Renato Candia e dalla responsabile dei progetti Cettina Forestieri sono stati portati a termine dalla professoressa Veronica Capitti e dal maestro Gaetano Bisazza. Oltre all'attività motoria di base in perfetto accordo con i dirigenti scolastici si è inteso dare ai ragazzi il rispetto delle regole e delle persone e il rispetto per gli impegni presi. Sono state impegnate le classi dalla prima alla quinta di Canneto, Pianoconte, Quattropani e Vulcano. 

Le interviste al maestro Bisazza e alla professoressa Capitti

VIDEO

Bartolino Leone era in diretta

IL COMUNICATO DELLA SOCIETA' SPORTING CLUB DI LIPARI

Il 24 maggio u.s. si è svolto giorno al palazzetto dello sport di Lipari Nicola Biviano il saggio finale delle Scuole Primarie denominato "Sport di classe - Cinture Bianche" riservato al Comprensivo Lipari 2 Santa Lucia, dove il Dirigente Scolastico, prof. Renato Candia, sempre prodigo e sensibile all'attività motoria di base, insieme all' insegnante responsabile dei progetti Cettina Forestieri, ha attivato il progetto, realizzato, per quanto riguarda " Cinture Bianche ", dal maestro Gaetano Bisazza della FIJLKAM, Federazione nazionale riconosciuta dal Coni.
Il Progetto " Sport di classe ", vedeva impegnati i plessi scolastici di Canneto, Pianoconte, Quattropani e Vulcano con 187 alunni interessati e, per le sole quinte degli stessi plessi, era seguito dalla professoressa Veronica Capitti .
E' stato un giorno di festa e divertimento, dove i ragazzi hanno fatto vedere tutto il lavoro svolto durante l'anno scolastico. non solo i miglioramenti da un punto di vista motorio, ma anche i miglioramenti comportamentali, dove disciplina e rispetto delle regole hanno fatto la differenza.
Tutti i ragazzi hanno fatto i circuiti e i giochini diversificati, più semplici per le prime e seconde con più difficoltà per le terze quarte e quinte. Poi l'esibizione finale per i ragazzi che hanno fatto più judo che, oltre ai circuiti hanno fatto esercizi di pre acrobatica e tecniche di judo.
Ha presenziato alla manifestazione il nuovo assessore allo sport del Comune di Lipari, Davide Merenda, che ha portato il saluto del Sindaco Marco Giorgianni e dell'assessore Tiziana De Luca ,assenti per motivi istituzionali; dopo i saluti di rito ha parlato dell' importanza dello sport visto come disciplina, rispetto delle regole e formazione del carattere. La bella giornata si stava concludendo in un atmosfera di serenità , dove tutto era andato bene, durante la premiazione venivano chiamati tutti i ragazzi per classe con la propria insegnante per la consegna della medaglia prevista per tutti quelli che hanno partecipato attivamente al progetto e quindi hanno fatto il saggio finale.
Con rammarico però, devo raccontare un fatto accaduto che ha guastato la serenità della giornata gioiosa di sport: al momento della premiazione, si è presentata una ragazzina del plesso di Quattropani che non ha mai partecipato durante l'anno scolastico alle lezioni di attività motoria, senza peraltro presentare certificato medico che attestasse la sua inidoneità fisica, visto che l'attività era curricolare e quindi obbligatoria, non ha fatto neanche i percorsi e si era presentata per ricevere la medaglia!
Io l'ho fatta allontanare spiegandole che non poteva ricevere alcun riconoscimento in quanto non aveva mai fatto attività motoria per tutto l'anno scolastico . Si è allontana piangendo; dopo un po', arriva la "super mamma " che, con prepotenza e fare mafioso, insieme alla figlia che aveva una medaglia al collo, (quella data alla sua maestra), comincia a gridare come una pescivendola : che non avevo nessun diritto di trattare male la sua bambina e non mi dovevo permettere di mortificare la figlia davanti a tutti!
Alla mia risposta che per gli altri la medaglia ha un valore, per sua figlia è un pezzo di ferro legata a un nastrino e che non meritava niente, come una forsennata ha continuato a gridare e minacciare " vado dal preside e gliela farò pagare"....... ed è scappata come una pazza.
La super mamma che difende la figlia a spada tratta da un messaggio negativo alla figlia, la mamma "ci penso a tutto io", fa solo danno alla crescita della figlia, e quando non ci sarà lei a proteggerla, la figlia sarà inadeguata. Tutto questo è sbagliato, ma non tanto quanto l'atteggiamento avuto dalla maestra che per troppo buonismo, inutile e deleterio, ha dato alla bambina sua medaglia, riservata alle maestre che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. Con questo gesto la maestra ha cancellato tutti i messaggi che io avevo dato ai ragazzi, la Meritocrazia di chi lavora va premiata, il Rispetto per tutti quelli che si sono impegnati, hanno fatto sacrifici e si sono messi in gioco, va premiato!
Il messaggio che arriva da questo comportamento è che basta piangere, urlare e fare i prepotenti per ottenere tutto. Signori, questa è la strada che porta verso il Bullismo! La maestra, se voleva regalarle la sua medaglia, avrebbe dovuto aspettare a dargliela il giorno dopo a scuola, spiegandole contestualmente il motivo per cui non era meritevole, ha agito invece senza pensare al messaggio negativo che stava trasmettendo; solo per accontentare una ragazzina che piange e una mamma che urla ha mancato di rispetto nei miei confronti e ha offeso 187 bambini che hanno lavorato seriamente per tutto il percorso dell'attività! Ha denigrato un anno di lavoro, intromettendosi in una decisione corretta.
Avrebbe dovuto, a mio avviso, spiegare e fare accettare tale decisione alla bambina, renderla cosciente del motivo della sua esclusione dalla premiazione: NON MERITAVA , ma soprattutto alla mamma e non permettere alla bimba di esibire la medaglia al collo . Non è l'oggetto "medaglia" che conta, ma il gesto scorretto verso tutti gli altri che erano meritevoli.
Ribadisco che per tutti gli altri ha un grande significato mentre per lei è un pezzo di ferro legato a un nastrino. Mi fermo qui con le considerazioni non vado oltre, sarei troppo pesante.
Vorrei invece ringraziare il Dirigente Scolastico, prof. Renato Candia per la fiducia e per il lavoro che mi ha permesso di fare lasciandomi operare in piena serenità e autonomia, dandomi le direttive generali e gli obiettivi all'inizio del progetto, un ringraziamento inoltre alla maestra Cettina Forestieri che mi ha supportato nel progetto risolvendo i vari problemi, a tutti gli insegnanti che hanno collaborato fattivamente, a tutti gli operatori scolastici, che ci hanno sempre fatto trovare in ordine e pulita la palestra, alla Prof. Veronica Capitti, ma soprattutto a tutti i ragazzi di tutti i plessi scolastici che mi hanno seguito con pazienza serietà e disciplina.

L'INTERVENTO

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di Renato Candia*

Gentile Direttore, intervengo in merito alla bella manifestazione che ha chiuso il progetto "Sport di classe" lo scorso 24 maggio al Palazzetto Biviano, occasione che vedeva sullo sfondo l'importante ricorrenza della 'giornata della legalità'. Desidero ringraziare per l'impegno profuso gli insegnanti, quelli di classe e quelli che hanno guidato l'attività, Gaetano Bisazza e Veronica Capitti; ringrazio le autorità intervenute, le famiglie per la collaborazione e non da ultimo i nostri alunni che hanno partecipato con entusiasmo e impegno. Questa attività che da anni viene svolta in questo Istituto scolastico, integra il percorso curricolare dell'Educazione Motoria nelle classi di scuola primaria attraverso la collaborazione di personale esperto, preparato e titolato lungo l'intero percorso dell'anno scolastico, garantendo adeguatezza nell'approccio tecnico e sicurezza nell'azione didattica.
Vorrei tuttavia precisare in questa occasione che come Dirigente scolastico dell'I.C. Lipari, mi dissocio in parte dalla relazione pubblicata dal maestro Bisazza, in particolare per quanto riguarda l'episodio che egli riporta riguardante una sgradevole incomprensione nata con un genitore presente alla manifestazione. È indubbio che il rispetto delle regole e il riconoscimento di esso come tappa conclusiva di un percorso di apprendimento meriti un premio che, anche se simbolico, è comunque il segno di un successo personale. Tuttavia vi è anche una successiva fase di condivisione che va gestita senza criticità, ma con serenità e spirito di collaborazione, per dare il giusto significato positivo al merito. Non condivido il tono e i termini con cui è stato descritto tale episodio di incomprensione poiché non appartengono a questa scuola: quando non ci si capisce ci si incontri, non si deve attaccare né offendere.
Mi scuso pertanto personalmente per tutti coloro che si sono sentiti in qualche modo vittime di questo increscioso episodio e li invito, magari quando i toni si saranno un po' raffreddati, ad un incontro comune che ci consenta di comprendere e andare oltre il conflitto emotivo personale. Viva lo sport, il rispetto delle regole e la legalità

*Dirigente scolastico I.C. "Lipari"

 

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