di Alessio Villarosa*
La nuova rete ospedaliera ideata dall'Assessore Guicciardi per Lipari a quanto pare, ad oggi, non prevede alcun tipo di pronto Soccorso.
Leggendo l'allegato B della nuova rete ospedaliera, definita "di ricognizione", si nota infatti che per il presidio ospedaliero di Lipari (presidio definito "sede disagiata") non è prevista alcun unità né semplice né complessa di Pronto Soccorso.
Speriamo seriamente che ci sia una spiegazione valida che noi magari non conosciamo e che non sia solo un altro grossolano errore di questo Assessore e di questo Governo Crocetta, perché credo sia impensabile avere una struttura ospedaliera delicata ed importante come quella di Lipari senza un Pronto Soccorso, in quanto l'isola di Lipari in inverno spesso si trova completamente isolata, come il resto delle Eolie, ed in estate è popolata da un numero incredibile di turisti che, a quanto pare, si troveranno, a loro insaputanel terzo mondo, senza possibilità di affrontare in modo moderno ed attuale eventuali emergenze e con possibili ripercussioniall'intero settore del turismo, settore vitale per la sopravvivenza degli isolani e non solo.
*Deputato nazionale M5S
PARTE ANCHE L'INTERROGAZIONE.
di Pietro Lo Cascio*
Al sindaco ed al presidente del consiglio comunale
INTERROGAZIONE CONSILIARE.
Perché per l’ospedale di Lipari l’atto aziendale rimane inapplicato?
Gentile Sindaco, i mesi passano, ma all’ospedale di Lipari si registra la totale assenza di novità. Ciò stride con le roboanti dichiarazioni rilasciate da alcuni parlamentari regionali riuniti in commissione nella sala consiliare del nostro municipio, così come con l’impegno a perorare le nostre tesi presso il governo regionale che gli stessi hanno assunto in tale occasione, e persino con le entusiastiche affermazioni del ministro Alfano – cosa c’entri poi un ministro dell’Interno con un punto nascita, tuttavia, continua a sfuggirmi – davanti al nastro di inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri. A prescindere dal grado di assuefazione indotto dall’ascolto di taluni personaggi, che naturalmente è suscettibile di variazioni a seconda del soggetto, la questione che vorrei sollevare riguarda il fatto che seguiti a non accadere nulla nemmeno rispetto alle previsioni della stessa direzione dell’ASP nell’atto aziendale. Perché?
Questo documento avrebbe dovuto introdurre alcune novità nella pianta organica allo scopo di ampliare la continuità e l’efficienza dei servizi prestati presso l’ospedale; tuttavia, la quasi totalità delle stesse permane in una dimensione teorica, per non dire utopica.
Le unità del servizio di Pronto Soccorso dovrebbero comprendere 7 medici, 1 caposala, 14 infermieri, 6 autisti e 6 ausiliari; di fatto ci sono solo 3 medici – gli altri vengono integrati con il personale del 118 – e il numero di autisti e ausiliari è inferiore a quello previsto.
Il servizio di Patologia clinica e il Laboratorio di Analisi prevede 2 medici, 2 biologi, 2 infermieri e 5 tecnici; di fatto manca 1 medico, non è stato nominato un responsabile e vi lavorano solo 4 tecnici, uno dei quali ricopre altri ruoli e non è assegnato in esclusiva al servizio.
Il servizio di Dialisi in pianta avrebbe 2 medici, 5 infermieri e 2 ausiliari; di fatto manca 1 infermiere.
Il servizio di Diagnostica per immagini e Radiologia dovrebbe contare 3 medici, 1 infermiere, 6 tecnici e 1 ausiliario; di fatto mancano 2 tecnici e 1 ausiliario.
La struttura complessa di Anestesia, Camera iperbarica e Sala operatoria prevede 1 direttore, 4 medici, 1 caposala, 7 infermieri, 3 ausiliari e 3 tecnici; di fatto non è nemmeno stato bandito il concorso per direttore, mancano 3 medici, 3 infermieri e 2 ausiliari.
La struttura complessa di Medicina – quella con 8 posti letto per lungodegenza, oltre agli 8 posti letto per acuti e ai 2 posti letto per DH/DS – comprenderebbe 1 direttore, 10 medici tra i quali 3 cardiologi e 2 pediatri, 1 caposala, 18 infermieri, 2 tecnici di riabilitazione, 4 ausiliari e 6 OTA/OSS; di fatto la lungodegenza non è mai stata aperta, mancano 1 medico internista e 1 cardiologo, 2 tecnici di riabilitazione, 2 ausiliari e tutti gli OSS.
Infine, la struttura semplice di Chirurgia prevede 5 posti letto per acuti e 2 posti letto di DS, 8 medici tra i quali 4 chirurghi, 2 ortopedici, 2 ginecologi, e ancora 1 caposala, 8 infermieri, 2 ostetriche, 2 ausiliari e 2 OTA/OSS; ad oggi mancano i 2 ortopedici, 1 ausiliario e tutti gli OSS, non è stato nominato il responsabile di area e l’emergenza ostetrica continua ad essere illegalmente programmata con 1 ginecologo e 1 chirurgo, tralasciando il fatto che per una legittima turnazione i ginecologi dovrebbero essere almeno 3.
In qualche caso, i rilievi che muovo potrebbero apparire come futili e strumentali, ad esempio quando all’appello mancano poche unità di infermieri o ausiliari; ma non è così.
Come si giustifica la mancata assegnazione del personale previsto in pianta organica per l’ospedale di Lipari quando la stessa direzione dell’ASP provvede a bandire due selezioni per responsabili di “ingegneria clinica” e di “educazione sanitaria” (figure che oggi fanno parte dello staff del dottor Sirna)? Ci sembrano davvero indispensabili per il buon funzionamento della sanità provinciale, rispetto a un autista di pronto soccorso o ad un infermiere del servizio dialisi?
Tralasciando ciò che può apparire una questione di buon senso – o, forse, di decenza – come si spiega a questo punto la mancata selezione dei responsabili di Patologia clinica e di Area chirurgica presso il nostro ospedale, selezione peraltro non soggetta a limitazioni e autorizzazioni da parte dell’assessorato e che potrebbe essere espletata in tempi rapidi?
Come si spiega il fatto che siano stati banditi i concorsi di direttore per la struttura complessa di Anestesia a Taormina e Patti, ma non a Lipari, nonostante la stessa figura sia prevista nell’atto aziendale?
Perché si tergiversa nell’invio dell’internista, del cardiologo e degli ortopedici previsti in pianta organica, ma contestualmente si rimuove con straordinaria tempestività il 4° ostetrico che risultava in “esubero” rispetto alle previsioni, come avvenuto nel giugno 2016?
È possibile continuare a tollerare un’applicazione del dettato dell’atto aziendale soltanto quando si tratta di depauperare il nostro ospedale, mentre il tempo scorre e nulla accade quando si tratta di implementarne l’efficienza e la funzionalità?
Le porgo questi quesiti in forma di interrogazione sia perché Lei rappresenta la massima autorità sanitaria sul territorio, sia perché – da consigliere comunale – credo che risulti necessario riprendere il tema e rilanciare un’azione politica decisa per ottenere almeno il rispetto delle previsioni relative alla pianta organica; sottolineo “almeno”, poiché tali previsioni risulterebbero ancora insufficienti in confronto alle richieste avanzate dall’amministrazione e dal consiglio comunale nel documento sulla sanità approvato ormai alcuni mesi fa.
In attesa di un suo cortese riscontro, porgo distinti saluti
*Consigliere comunale de La Sinistra