La giunta di governo ha approvato il nuovo piano dei manager della sanità siciliana. Presenti Crocetta, Vancheri, Cartabellotta, Scilabra, Bartolotta, Lo Bello, Stancheris, Borsellino, Bonafede, Marino, Sgarlata. L'assessorato alla Salute ha tenuto conto dei seguenti criteri di scelta: la presenza di tutti i designati all'interno della lista dei selezionati dall'apposita commissione di valutazione; che tutti i manager provenissero dalla sanità pubblica. Hanno tutti esperienza ospedaliera.
"I nomi - si legge in una nota di Crocetta - nella quasi totalità non hanno ricoperto incarichi precedenti di manager, eccetto tre. La scelta del governo si è basata sulla necessitá di rinnovare profondamente e confermare tra i manager precedentemente in carica solo coloro che si fossero distinti, oltre che per i criteri prescelti dalla commissione, per le performance di gestione e in particolare la riqualificazione dei servizi e per l'ottimizzazione della spesa. Spending review e rinnovazione sono infatti obiettivi prioritari dei manager. Nei nuovi contratti il governo inserisce anche la valutazione basata sul controllo degli obiettivi di spesa e del miglioramento dei servizi, che fanno parte integrante della valutazione annuale dei medesimi".
Crocetta, si legge nel comunicato "ha voluto prima effettuare una scelta prima della ricomposizione degli assetti di giunta, per rimarcare il fatto che la decisione degli incarichi non possono essere assolutamente oggetto di mediazione politica, ma vanno effettuati sulla base delle professionalità e della trasparenza".
"Questa è una vera rivoluzione - dice Crocetta -, si rompe con il vecchio sistema e si lancia un nuovo metodo che è quello che chiedono i cittadini. Ringrazio con particolare riconoscenza l'assessore Borsellino e il suo staff per avere instancabilmente lavorato per una selezione che è oggettiva e finalizzata solo alla tutela degli interessi degli utenti, ringrazio particolarmente gli assessori presenti, in un momento in cui persino vengono messi in discussione, per la lealtà istituzionale e per l'amore che hanno dimostrato verso la Sicilia. Abbiamo fatto la rivoluzione della sanità". Domani alle ore 12:30 conferenza stampa presso la Sala Alessi di Palazzo d'Orleans su questo tema.
Ecco i manager designati:
Asp Agrigento - Salvatore Lucio Ficarra
Caltanissetta - Ida Grossi
Catania - Mario Zappia
Enna - Calogero Muscarnera
Messina- Gaetano Sirna
Palermo - Antonio Candela
Ragusa - Maurizio Aricò
Siracusa - Salvatore Brugaletta
Trapani - Fabrizio De Nicola.
A.O. Cannizzaro di Catania - Angelo Pellicanò;
Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione Garibaldi di Catania - Francesco Basile;
Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti "Papardo Piemonte" di Messina - Michele Vullo;
Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione "Civico Di Cristina - Benfratelli" di Palermo - Giovanni Migliore;
Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti "Villa Sofia Cervello" di Palermo - Gervasio Venuti.
ROTTURA CON GLI ALLEATI?
Nervi sempre più tesi in Sicilia tra il governatore Rosario Crocetta e gli alleati. Il rimpasto in giunta, o come viene definito 'il governo nuovo', sta lacerando la maggioranza che non riesce a uscire dal pantano. Tra Crocetta e i partiti è in corso una prova muscolare e nessuno sembra volere cedere. Anzi. In serata, Crocetta ha riunito la giunta e ha nominato i manager di aziende sanitarie e ospedali, bypassando il confronto con i partiti e parlando di "vera rivoluzione". Un ulteriore strappo. Alla riunione hanno preso parte due dei tre assessori Udc (Dario Cartabellotta ed Ester Bonafede, assente Patrizia Valenti), contravvenendo al divieto del partito che aveva invitato i propri rappresentanti in giunta a disertare la riunione, proprio per "non dare copertura politica" alle nomine nella sanità. Insomma il clima è incandescente.
In ballo ci sono posti e nomi per la giunta del rilancio, ma anche vecchie ruggini e ambizioni politiche, che s'intersecano con la partita per le elezioni europee e con nuovi assetti di potere. Da una parte ci sono i partiti che rivendicano rappresentanza in giunta e spingono per fare spazio a uomini di fiducia, dall'altro il governatore che sbarra la strada "a chi s'è macchiato di complicità con i governi precedenti provocando lo sfascio della Sicilia". Così il vertice di maggioranza previsto per oggi e ritenuto decisivo per far decollare il Crocetta-bis è saltato. Se il governatore aspetta i nomi dai partiti per poi decidere, l'Udc invoca la firma su un patto di programma per impegnare il governo su alcune priorità. "I diktat basati 'o fai così o non ti diamo la fiducia' con me non funzionano, io ho solo un obiettivo: salvare la Sicilia. Sono disposto a perdere tutto ma non la dignità: se vogliono chiudere, l'accordo lo facciamo in tre ore in una cornice già definita. Altrimenti, sono pronto a formare un governo di alto profilo e presentarmi direttamente davanti all'Assemblea siciliana", sbotta Crocetta. E avverte: "Il governo nuovo non può avere uomini che ritornano dal passato", sbattendo la porta all'ingresso in giunta di Giovanni Pistorio (segretario siciliano dei centristi) e Rosolino Greco (dirigente regionale), nomi su cui punterebbe l'Udc. Ciò perché, sostiene il presidente della Regione, "questa si chiama restaurazione, non cambiamento", e perché "uomini dei governi Cuffaro e Lombardo che hanno avuto una fine dolorosa e frustrante per il popolo siciliano". Un comportamento, quello dei partiti, che Crocetta definisce "autoreferenziale", rivolto alla "ricomposizione del proprio potere". "Non si può tornare indietro e indietro non si torna", assicura, "io vado avanti a denti stretti, con lo sguardo alto, un paio di scarpe da tennis e lo zaino sulle spalle, sapendo che la lotta sarà dura e la meta comincia ad avvicinarsi". Parole, sottolinea Crocetta, "non di rottura", anzi, "voglio sollecitare i partiti, dopo avere discusso per quasi un mese sul criterio e i metodi, a propormi ufficialmente i nomi di loro gradimento poiché ritengo che non si possa arrivare a una riunione conclusiva senza avere discusso col presidente quale effettivamente sarà la composizione della giunta". Toni che non sono piaciuti affatto al presidente dell'Udc, Gianpiero D'Alia, secondo cui "l'atteggiamento di Crocetta ricorda quello dei bambini che portano via la palla quando la partita va male". E aggiunge: "Forse il presidente Crocetta non ha compreso: per l'Udc non è una questione di nomi, ma di cose da fare. Non siamo al mercato per scambiare nomi di assessori o nomine nella sanità, vogliamo solamente sapere se il presidente della Regione è disponibile a firmare un contratto di coalizione. In caso contrario ognuno andrà per la propria strada". La crisi è aperta.
----Il presidente della Regione ha convocato d'urgenza la giunta, ma c'è un giallo. La riunione in cui dovrebbero essere nominati i nuovi manager della sanità pubblica slitta alla tarda serata. Convocata per le 17,30 da Crocetta, potrebbe svolgersi alle 20. Il motivo ufficiale è che l'assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, sta rientrando da Bologna.
Ma, secondo indiscrezioni, sarebbe al rischio il numero legale della riunione. L'Udc infatti avrebbe chiesto ai propri assessori (Dario Cartabellotta, Ester Bonafede e Patrizia Valenti) di non partecipare per impedire a Crocetta di nominare i manager senza un accordo con gli alleati. Secondo indiscrezioni, sul tavolo del governo ci saranno le nomine dei 14 manager della sanità pubblica rimanenti dopo la scelta dei tre direttori dei policlinici fatta nei giorni scorsi. Il presidente – filtra da ambienti di governo – sarebbe pronto a scegliere i manager senza consultare i partiti. Un segnale agli alleati dopo le fibrillazioni sul rimpasto degli ultimi giorni.
-----Un vertice rimasto riservato per giorni, andato in scena venerdì sera, ha posto le basi per le nomine dei manager che Rosario Crocetta potrebbe fare a breve.
Il presidente e l'assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, hanno deciso di ridare una chance ad almeno quattro o cinque nomi di manager della gestione Russo che sulla carta sembravano tagliati fuori. Si tratta di Mario Zappia, Gaetano Sirna, Fabrizio De Nicola e Giuseppe Pecoraro. Una chance potrebbe averla anche Angelo Pellicanò. Non è detto che tutti ottengano una conferma, ma intanto è stato definito derogabile il principio secondo cui chi ha gestito la sanità in passato non può avere un ruolo nel nuovo corso. In pratica questi nomi sono solo tornati in partita. Già nominati i vertici dei tre Policlinici, Crocetta e la Borsellino devono riempire altre 14 caselle al vertice di Asp e ospedali. Fra i papabili del nuovo corso restano Giovanni Migliore, da qualche settimana commissario a Messina, Francesco Basile (preside di Medicina a Catania), Ferdinando Di Vincenzo (primario catanese di Patologia clinica).
Ignazio Tozzo potrebbe restare commissario all'ospeale Villa Sofia-Cervello, in attesa che la posizione di Giacomo Sampieri venga definita. Fra i favoriti per un incarico ci sarebbe anche Giorgio Giulio Santonocito (che guida da commissario la Asp nissena).
---di Riccardo Vescovo
L'assessorato regionale alla Formazione ha approvato il piano di dimensionamento delle scuole siciliane per l'anno scolastico 2014-2015. Il decreto a firma dell'assessore Nelli Scilabra rende autonomi alcuni istituti e interviene sulle 21 scuole sottodimensionate, cioè con meno di 600 alunni (limite che scende a 400 nelle isole e comunità montane). Il piano dovrà ancora essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione ma ha già ricevuto il via libera del ministero dell'Istruzione. A Palermo ha fatto discutere la soppressione dell'istituto comprensivo Falcone di via Basile: la scuola primaria e quella dell'infanzia sono state aggregate allo Scinà-Costa, mentre la media al Montegrappa-Raffaello. In provincia di Palermo, invece, a Ficarazzi la media Pirandello è aggregata alla direzione didattica mentre in virtù della loro posizione sono riusciti a restare autonomi gli istituti comprensivi di Palazzo Adriano-Contessa Entellina, di Ustica e il Nuccio-Verga del centro storico di Palermo. Ad Alia invece il comprensivo ha ceduto il plesso di Vicari alla scuola di Lercara. Rivoluzione anche nell'Agrigentino, dove l'istituto comprensivo Bonsignore di Licata è stato aggregato all'elementare Leopardi, mentre il Giovanni XXIII di Cammarata a quello di San Giovanni Gemini. A Caltanissetta la scuola media Cordova è stata accorpata all'elementare Don Milani, a Catania sono stati unificati gli istituti superiori Mangano e Marconi, a Ragusa l'istituto Pascoli è stato aggregato alla media Vann'Antò. E ancora, a Trapani il liceo classico Ximenes è stato accorpato all'istituto superiore Fardella mentre l'artistico Buonarroti al Rosario Salvo, la media Falcone alla Pertini e l'infanzia e primaria Falcone alla media Ninzio Nasi.
Ecco il piano della Regione
---Domenica e lunedì prossimi musei e siti archeologici in Sicilia saranno regolarmente aperti. Ne dà notizia il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dopo l'incontro, convocato d'urgenza nel pomeriggio, con l'assessore ai Beni culturali Mariarita Sgarlata e il dirigente del dipartimento Sergio Gelardi.
Il dipartimento ha già predisposto la revoca del provvedimento con il quale si informava della chiusura domenicale dei siti e che aveva suscitato la netta opposizione del governatore.
«Questo weekend i siti saranno aperti - afferma Crocetta - Prossima settimana ci sarà un incontro con tutte le unità periferiche per concordare l'utilizzo del personale della Regione addetto e i precari, in modo da siglare un accordo con i sindacati per mantenere l'apertura dei musei e dei siti archeologici tutte le domeniche e nei festivi».
IL PRECEDENTE. Mancano i fondi e musei e siti archeologici in Sicilia saranno chiusi la domenica. Così, ad esempio, il Satiro di Mazara del Vallo e la Venere di Aidone non potranno essere ammirati nei festivi fino a giugno. I beni culturali siciliani da tempo sono nella bufera soprattutto dopo che la regione si è accorta che gli incassi per le entrate sono una miseria rispetto alle uscite dei costi per pagare i custodi, gli straordinari e le indennità per i festivi. Un esempio fra tutti: nel 2012 il museo di Centuripe ha incassato 1360 euro e i custodi in servizio sono venti. L'ultima novità svela una nota del dirigente generale dell'assessorato ai beni culturali, Sergio Gelardi, inviata il 27 dicembre scorso, ai responsabili di musei, gallerie e parchi archeologici in cui prescrive la chiusura nei giorni «rossì del calendario, epifania esclusa, per il primo trimestre del'anno. Il calendario prevede, per ora, la chiusura durante 27 festivi dei parchi archeologici di Selinunte e Segesta, di 13 della Valle dei Templi, di 34 del museo archeologico Salinas, di 30 di palazzo Abatellis, di 34 del museo di arte moderna di Palermo, di 13 della Villa romana del Casale. La regione ha annunciato da tempo un piano di razionalizzazione del lavoro dei dipendenti dei musei e dei siti di beni culturali ma la prima mossa fatta è quella delle chiusure nei festivi. Gelardi dice di aver chiesto ai responsabili dei vari siti un piano per la turnazione dei dipendenti e non avendo ricevuto risposta ha stilato le turnazioni che prevedono la chiusura la domenica: «Non avevo altra scelta per garantire l'apertura nel periodo estivo».