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Il sindaco dell'Elba Mario Ferrari, accompagnato dal Presidente del Consiglio Comunale Luciano Rossi, ha partecipato in qualità di membro del Consiglio direttivo dell’associazione e di rappresentante della Toscana, all’incontro che si è tenuto nella sede dell’Associazione Italiana dei Comuni delle Isole minori a Roma, dove sono state analizzate le criticità che si sarebbero concretizzate con la definitiva approvazione della Legge Quadro sulle isole minori.

Durante l’incontro sono stati quindi elaborati emendamenti legislativi da presentare al Governo e al Parlamento per adeguare la nuova proposta di legge alle esigenze insulari, già espresse nell’art. 3 del Disegno di Legge Quadro sulle isole minori. A questo scopo, l’Ancim ha richiesto un incontro al Parlamento, al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai due Vice Presidenti per chiarire meglio le motivazioni della richiesta di modifica del Disegno di Legge quadro sulle isole minori con l’integrazione degli emendamenti proposti.

Il nuovo testo così emendato renderebbe la legge adeguata alle reali priorità dei territori insulari come il nostro.

“Le giornate come quelle appena vissute dagli abitanti delle isole colpite dal maltempo - ha infatti dichiarato Ferrari - devono far riflettere tutti, non solo i nostri governanti, sui disagi legati alla sanità che diventa una vera e propria emergenza, alla scuola che interrompe la sua funzione sociale ed educativa con enormi disagi per le famiglie, alla continuità territoriale che sparisce impedendo ad un intero territorio di vivere la propria quotidianità lavorativa ed istituzionale. Senza dimenticare la necessità di far uscire dalla precarietà i tribunali delle isole minori, con il diritto alla giustizia dei nostri concittadini sempre più difficile da esercitare”.

“Credo sia mio dovere, insieme ai miei 34 colleghi sindaci delle piccole isole italiane – ha concluso Mario Ferrari – a nome dei 220mila residenti di queste isole e dei milioni di loro ospiti temporanei, sollecitare l’impegno del governo a prendere in seria considerazione le richieste avanzate".(quinewselba.it)

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Strumenti di programmazione ad hoc ed un nuovo fondo con 120 milioni in 6 anni per lo sviluppo delle isole minori, lagunari e lacustri del Paese.
Questo il cuore della legge quadro sulle isole minori approvata dal Senato, e che ora dovrà superare il vaglio della Camera. Il provvedimento, che nel resto dell''articolato elenca le iniziative che possono trovare spazio sotto il nuovo ombrello normativo, è il frutto di 5 ddl presentati dal
Movimento 5 stelle, dalla Lega, da Forza Italia, dal Pd e da Fratelli d''Italia.
Un tentativo di approvare una legge quadro sulle isole minori era stato fatto anche nella scorsa legislatura ma il provvedimento non riuscì a superare nemmeno la prima lettura parlamentare del Senato.

Attraverso le misure e gli stanziamenti predisposti dalla legge quadro potranno essere attivate tutta una serie di misure per, ad esempio: favorire la mobilità sostenibile, favorire la realizzazione di servizi di telecomunicazioni su banda ultra larga, incrementare la produzione di fonti energetiche rinnovabili, promuovere e riqualificare lofferta turistica, realizzare reti smart grids per incrementare la
produzione di energia da fonti rinnovabili.

Arriva il Dupim, lo strumento di programmazione degli interventi da realizzare nel territorio delle isole minori.
Il Dupim sarà composto dai Progetti integrati di sviluppo territoriale (Pist), predisposti dai comuni interessati.
Nasce il Comitato istituzionale per le isole minori all''interno del dipartimento degli Affari regionali della
presidenza del Consiglio, che esprimerà il proprio parere sul Dupim.
Nel riparto delle risorse previste dal Dupim si dovrà tenere conto "della distanza delle isole dalla terraferma, del numero di abitanti residenti alla data dell''ultimo censimento, dei flussi turistici e dell''estensione territoriale".

Il già esistente Fondo per le isole minori viene incrementato di 10 milioni annui a decorrere dal 2020. Nasce poi il Fondo per gli investimenti nelle isole minori, con una dotazione di 20 milioni di euro annui dal 2019 al 2024 per il finanziamento degli interventi previsti dal Dupim e dai Pist.
Il complesso di queste risorse dovrà essere destinato per il 90% alle isole minori, mentre il restante 10% sarà destinato alle isole lagunari e lacustri.

L''imposta di scopo che i Comuni possono prevedere per la realizzazione di opere pubbliche potrà essere utilizzata anche per le finalità della legge quadro sulle isole minori.

I comuni delle isole minori dovranno effettuare una serie di censimenti: delle dotazioni infrastrutturali delle strutture sanitarie, assistenziali, scolastiche, della rete stradale, della rete fognaria, idrica ed elettrica e delle strutture portuali e aeroportuali, ove esistenti; del patrimonio storico, artistico, archeologico e monumentale; delle manifestazioni culturali, musicali, religiose, storiche e turistiche; delle piccole produzioni locali.

Nell''ambito dei rispettivi Pist i Comuni potranno predisporre un piano sull''offerta turistica del territorio, la
diversificazione per aree di interesse ed una scala di interventi da realizzare con priorità. Sarà possibile
organizzare corsi di formazione professionale per gli operatori turistici.

I comuni potranno provvedere alla riorganizzazione dei presidi ospedalieri, ove esistenti. Potranno essere avanzate iniziative per la promozione di pratiche di volontariato da parte dei cittadini.

Il Miur dovrà definire Miur criteri preferenziali da applicarsi, in sede di assegnazione alle istituzioni

scolastiche che ricadono nei comuni delle isole minori, al personale direttivo, docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario di ruolo residente e domiciliato nei comuni delle isole minori.

Entro 90 giorni dall''entrata in vigore della legge i Comuni inadempienti dovranno predisporre il Piano di messa in sicurezza. Potrà essere istituito un organo consultivo, aperto a soggetti pubblici e privati, e un fondo per le emergenze.

I Comuni potranno stipulare accordi con Poste italiane per l''eventuale ripristino di uffici postali sul territorio isolano e, con le banche, per l''installazione di Bancomat e PagoBancomat.

Potranno essere stipulati accordi di collaborazione e convenzioni con università e istituti di credito allo scopo di, rispettivamente, elaborare progetti per favorire l'innovazione tecnologica nelle isole minori e supportare l'azione del comune e del tessuto produttivo locale procedendo ad una valutazione delle iniziative.

I comuni predisporranno un piano di messa in sicurezza dei porti e degli approdi nelle isole minori, che sarà considerato prioritario nel Dupim.

I comuni dovranno procedere ad una ricognizione del fabbisogno finanziario per la realizzazione degli interventi in materia di dissesto idrogeologico, per il successivo inserimento nei programmi nazionali e territoriali.

Nel campo dei rifiuti i comuni dovranno: migliorare la raccolta differenziata, il reimpiego e il riciclaggio;
adottare misure economiche e prevedere condizioni di appalto che prescrivano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti; incentivare il compostaggio domestico, di prossimità e di comunità. I comuni potranno prevedere in via sperimentazione un sistema di vuoto a rendere su cauzione, con incentivi per gli operatori che decidono di entrare nella sperimentazione.

Le regioni territorialmente competenti possono trasferire ai comuni delle isole minori la proprietà o la gestione dei beni del demanio regionale che insistono sui rispettivi territori, compresa la competenza al rilascio dei titoli concessori e autorizzativi.

I comuni potranno predisporre un piano per promuovere la realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili.

ili con l’habitat della prateria di Posidonia oceanica; la salvaguardia della flora e della fauna locali; la prevenzione del randagismo; interventi per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue.

-----Arrivano i primi orientamenti dell'Autorità per l'energia in merito alle condizioni per la remunerazione delle Fer nelle isole minori non interconnesse.

Facendo seguito al decreto ministeriale 14 febbraio 2017, il dco 115/2018 prospetta di applicare la regolazione vigente in tema di condizioni di accesso alla remunerazione, di connessione alla rete e di ritiro dedicato/scambio sul posto. Per lo meno in attesa di poter applicare la deroga ex art. 44 della direttiva 2009/72/CE, in assenza della quale "non è ancora possibile ipotizzare una regolazione di monopolio", precisa l'Arera.

Il documento intende quindi "esclusivamente innovare la remunerazione dell'energia elettrica e termica prodotta da fonti rinnovabili, limitatamente agli impianti di produzione ammessi". Remunerazione che "si ritiene possa rimanere invariata per tutto il periodo di tempo per cui è prevista (20 anni per le Fer elettriche e 15 anni per le termiche, ndr) indipendentemente dalla realizzazione di eventuali interconnessioni o dall'evoluzione regolatoria successiva all'ottenimento della richiamata deroga e, quindi, dal soggetto che sarà incaricato della sua erogazione".

Partendo dalle Fer elettriche, come previsto dal decreto la tariffa base unitaria è pari al costo evitato efficiente, entro un valore minimo e un valore massimo indicati per taglia. Il tutto con l'obiettivo di coprire i costi di produzione sulla base di un Wacc fissato al 5,31%. Di conseguenza, i prezzi minimi/massimi stabiliti prendendo come base il fotovoltaico vanno dai 116,4/138,6 €/MWh degli impianti sopra 200 kW a 147,7/181 €/MWh di quelli compresi tra 0,5 e 6 kW.
L'Autorità propone come alternativa l'utilizzo di una tariffa base invariata per l'intero periodo di remunerazione, basata su prezzi medi che vanno dai 127,5 €/MWh per gli impianti sopra i 200 kW a 164,4 €/MWh per quelli compresi tra 0,5 e 6 kW. I valori sono soggetti a complessiva revisione su base triennale previa consultazione.
Il corrispettivo convenzionale a copertura dei costi amministrativi del Gse è proposto a 0,05 c€/kWh con esclusione degli impianti fino a 3 kW destinati all'autoconsumo.

Passando alle Fer termiche, il dco contiene solo la tariffa base unitaria distinta per tecnologia e derivante da studi effettuati da Rse (sempre con Wacc al 5,31%, espressa in €/m2). Infatti, sottolinea il regolatore, il riconoscimento del costo evitato efficiente su un orizzonte temporale di 15 anni comporterebbe una remunerazione complessiva più alta rispetto a quella che risulterebbe necessaria per garantire la sostenibilità degli investimenti. Ciò comporterebbe, in ogni caso, l'applicazione annuale (e su un orizzonte pluriennale) del valore che verrebbe identificato come massimo. La remunerazione spettante (visti anche i bassi importi) potrà essere erogata dal Gse in un'unica soluzione.
Il corrispettivo per i costi del Gse è pari all'1% del valore del contributo totale spettante al medesimo soggetto, con un massimale pari a 150 € per ciascun impianto.
Il termine per le osservazioni al dco è il 3 aprile 2018.

 

----Arrivano i codici tributo per i contribuenti che non possono pagare il canone in bolletta. Con la risoluzione 53/E di oggi, infatti, l’Agenzia delle Entrate istituisce i codici tributo “TVRI” e “TVNA” per il versamento, tramite il modello F24, del canone di abbonamento alla televisione per uso privato nei casi in cui non sia possibile l’addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche.

CHI DEVE PAGARE IL CANONE TV TRAMITE F24 - Da quest’anno il pagamento del canone tv ad uso privato avviene tramite addebito sulla bolletta elettrica. In tutti i casi in cui questo non possa avvenire, i contribuenti dovranno effettuare il versamento tramite F24, eccezionalmente per quest’anno, entro il 31 ottobre. Si tratta, per esempio: degli abitanti delle isole servite da reti elettriche non interconnesse con la rete di trasmissione nazionale, come Ustica, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Marettimo, Ponza, Giglio, Capri, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filicudi, Capraia, Ventotene; dei contribuenti che detengono un televisore e che risiedono in una casa in affitto, ma senza aver intestata la bolletta elettrica; del portinaio che risiede nella casa data a disposizione dal condominio titolare dell’utenza elettrica dove detiene un televisore.

COME E QUANDO PAGARE - Il pagamento è effettuato direttamente dal contribuente, compilando un modello F24 ed inserendo il codice tributo “TVRI” nel caso del rinnovo dell’abbonamento tv e “TVNA” se è il primo anno di abbonamento. Il versamento va fatto in un’unica tranche, pari a 100 euro.

La bozza del decreto ministeriale, per il pagamento del canone RAI,  stabilisce che i titolari di utenze elettriche poste in isole minori non interconnesse con la rete elettrica nazionale, pagheranno il canone RAI in maniera autonoma e cioè entro ottobre 2016 e non con addebito sulla bolletta elettrica (art. 3 comma 7, pubblicato in basso).

Le modalità di pagamento saranno comunicate non appena il provvedimento, in corso di pubblicazione, sarà a disposizione dei cittadini.

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In venti piccole isole italiane, il canone Rai non arriverà con la bolletta elettrica come nel resto del Paese.

Questi isolotti - belli e amatissimi - hanno delle reti elettriche piccole e autonome, che non si intrecciano con quella nazionale.

Il loro isolamento elettrico - la parola è doverosa - le esclude dal complicato meccanismo del canone nella bolletta della luce. Questo meccanismo presuppone che 4 soggetti (Agenzia delle Entrate, Anagrafe Tributaria, Acquirente Unico dell'elettricità e società della corrente) condividano tutte le informazioni sugli utenti per gestire la fatturazione del canone televisivo. Da questo flusso informativo sono escluse le 20 isole che hanno una rete propria per la luce.

Le isole sono: Ustica, le Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Merettimo, Giglio, Capri, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filicudi, Capraia, Ventotene.

Le modalità di pagamento del canone tv, per tutte queste isole, saranno decise dalla Agenzia delle Entrate con uno specifico provvedimento.

---La Sicilia si adegua a leggi e regolamenti comunitari sui collegamenti marittimi con le isole minori.Dopo anni di scontri e contrasti si sono ritrovati attorno al tavolo i rappresentanti del ministero dei Trasporti, l'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pizzo, gli armatori e i sindaci delle isole minori e si è deciso di rivedere gli estimi navali.

Il costo delle corse saranno adeguate ai regolamenti e sarà così possibile fare entrare nuove compagnie per garantire i collegamenti con Lampedusa, Linosa, Pantelleria, le Eolie e Ustica. 

"Si apre insomma al mercato il servizio azzerando tutti i contenziosi con il passato - spiega l'assessore Pizzo - In questo modo si potrà pianificarlo per i prossimi anni. La nuova variazione degli estimi è un passo fondamentale per potere affidare i nuovi collegamenti veloci integrativi con le isole minori". Soddisfatti i sindaci presenti. Alla luce dei nuovi estimi navali rivisti la gara per l'affidamento dei collegamenti sarà fatta dalla Regione e non più dal ministero. Per siglare l’accordo l’appuntamento è per venerdì prossimo.

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