di Marco Giorgianni*
Anche questa volta, mio malgrado, sono costretto alle necessarie puntualizzazioni sul reale stato delle cose e sulla verità dei fatti accaduti.
L’ennesimo dibattito sui social si conclude con la solita affermazione da parte di faziosi sostenitori dell’Amministrazione in carica:
“È tuatta colpa della’Amministrazione Giorgianni” , come se questo bastasse ad assolvere l’attuale giunta comunale dai suoi tanti fallimenti.
Questi servi sciocchi che parlano di cose che non conoscono,
“svelano” la nomina di un commissario regionale, nominato ad hoc, per pagare i debiti dell’idrico lasciati in eredità dalla giunta Giorgianni.
Vi sfido, come già ho fatto in passato, ahimè senza avere risposta alcuna, a produrre documenti, che attestino debiti dell’ idrico lasciato da me, debito fuori bilancio, senza copertura finanziaria!!
Ai lettori in buona fede, e anche a chi parla senza alcuna cognizione di causa o addirittura in malafede, ricordo che la mia Amministrazione, diversamente da questa, ha ottenuto una norma specifica (oltre a quella per il covid), per coprire i costi del dissalatore, per gli anni 2021, 2022 e 2023, ne conviene pertanto che il debito fuori bilancio (e per quegli anni parliamo di un bilanci comunali approvati e certificati) ha avuto la sua necessaria copertura finanziaria.
Forse, ed è una domanda, non una affermazione, il commissario dovrà trovare i soldi per i debiti fatti per l’idrico dal 2024? Cosi parrebbe dato che il Comune di Lipari ha approvato un bilancio in cui si afferma, forse con un eccessivo “ottimismo” che dal 2024 non avrebbe più gestito e conseguente non avrebbe più pagato il servizio idrico. Ricordo inoltre ,che per non aumentare la tariffa e puntando sull’ottenimento della legge (e questo certo non per buonismo o clientelismo, ma per garantire un diritto degli abitanti delle isole minori) ho subito un processo di 2 anni, con l’accusa di danno erariale, processo che si è concluso con la piena assoluzione, più precisamente la sentenza della Corte dei Conti riporta: “non vi sono stati da parte del Sindaco atti di cattiva gestione”.
Dopo questo di giudizio, capirete quanto poco mi importa dei giudizi di persone che sconoscono le materie di cui parlano o che sono addirittura in malafede e proprio da questi ultimi attendo una risposta.
Riguardo al resto, governare comporta un’assunzione di responsabilità dalla quale non possiamo esimerci, questo perlomeno ci insegna la storia.
*Già sindaco di Lipari
L'intervento
di Francesco Coscione
Agone o agonia?
Si dice che la dialettica e il confronto, specialmente in quell'arte ormai scomparsa, ma è esistita veramente?, che è la politica, sia uno dei sali della democrazia. Si sa, tuttavia, che se il cibo è esageratamente salato diventa immangiabile. Rivolgo questo mio pensiero a tutti coloro che, in questo Comune, svolgono, hanno svolto o svolgeranno, attività politica attiva, anche a quelli che si sono eclissati attendendo tempi migliori.
L'arte oratoria del non essere ricattabili, avere nemici e dire che i cattivi sono gli altri, penso che ormai sia giunta alla sua apoteosi con i maestri che abbiamo nell'emiciclo parlamentare, da qualunque parte lo si guardi. Ma qui siamo a Lipari e, dovrebbe, essere un'altra cosa. Qui gli echi della guerra, per ora dialettica, dovrebbero essere lontani. Ci troviamo, invece, ad ascoltare solo questo. Lamenti, invettive e offese verso la parte opposta. Anche i politici locali, hanno imparato l'arte del parlare male dell'altro invece che portare avanti le proprie tesi e i propri programmi.
Questo denota, da chiunque provenga, povertà dialettica e argomentativa. Alle prossime elezioni potrete sempre andare il sabato sera nelle case dei cittadini a fare promesse per un voto in più ma l'astensionismo sarà comunque dilagante e la disaffezione aumenterà verso un modus operandi che il cittadino vede sempre più lontano dalla propria vita quotidiana. Vorrei ricordare che in questo paese ci sono persone pensanti, critiche e che, quando votano, ragionano e mettono croci secondo coscienza e non secondo amicizia e comparaggi vari. Ho visto famiglie spaccate e amicizie di anni distrutte per una onestà intellettuale e mi hanno fatto molto male. E' divenuto inaccettabile che io possa essere tuo amico, tuo fratello, tuo parente ma che non ti voti. Io sarei fiero di avere vicino una persona così, un amico che "pensa".
Carissimi e indispensabili politici, di ogni colore, il mondo e questo Comune, hanno urgente necessità di pace, a cominciare da quella verbale. Qualcuno sostiene che quello che avviene è il normale agone politico, io sono certo che questa, se non cambia, è l'agonia della politica. Fate in modo che questa Fenice ridotta in cenere possa rinascere nuova da essa. Buon lavoro.

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