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CAPRE INSELVATICHITE DI ALICUDI, STROMBOLI E VULCANO PRIORITÀ AL PIANO DI ERADICAZIONE

Oggi a Palermo, per affrontare il problema della sovrappopolazione di capre nelle riserve naturali di Alicudi, Ginostra (frazione di Stromboli) e Vulcano, il sindaco Riccardo Gullo e la delegata di Ginostra Monica Abbate hanno incontrato l’Assessore all’agricoltura e Sviluppo Rurale Salvatore Barbagallo e il dirigente generale del dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale Fulvio Bellomo.

Un incontro programmato, in continuità con l’impegno degli ultimi due anni, durante i quali Assessorato Regionale e Amministrazione Comunale hanno lavorato insieme condividendo analisi, studio e risoluzione di un problema ventennale, mai debitamente affrontato prima.

L’orientamento condiviso è quello di proseguire con il Piano di eradicazione, riprendendo il percorso che si era interrotto a causa dell’inadempienza della prima ditta incaricata. Una volta avviate le catture ad Alicudi ad opera della seconda ditta, il cui affidamento del lavoro è in corso, lo stesso piano potrà essere esteso anche a Ginostra e Vulcano.
Le richieste degli allevatori sono state numerose, e una delle opzioni al vaglio e’ anche il loro coinvolgimento diretto nella cattura delle capre.

Contemporaneamente, la Regione ha preparato un “Piano per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Sicilia” (capre incluse) che sarà sottoposto all’approvazione della Giunta la prossima settimana.
La strada da percorrere, per le nostre isole, resta quella dell’equilibrio nella convivenza uomo/ animali, siano questi autoctoni o meno.

Se il piano di eradicazione attualmente in vigore non dovesse andare a buon fine, si studieranno altri metodi di allontanamento delle capre, per scongiurare l’ipotesi di abbattimento.
L’ultima opzione sarà, infine, l’attuazione del “Piano per la gestione e il contenimento della fauna selvatica” (dopo la sua approvazione) con l’abbattimento selettivo delle capre.

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L'intervento

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di Gianluca Giuffrè*

Una missione fallimentare trasformata, grazie a delle abili doti di comunicazione, in un resoconto trionfalistico dove però la sostanza è ben lontana nel tempo.

Ieri, a seguito delle varie note e del clamore mediatico che si è creato, l’Assessore Regionale all’Agricoltura e Sviluppo Rurale, Salvatore Barbagallo, ha convocato a Palermo, il Sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, che si è fatto accompagnare dalla sua delegata per discutere dell’invasione di capre nel nostro arcipelago.

Un incontro in cui potevano essere messe sul piatto le difficoltà che vivono gli isolani e nel quale si potevano prospettare delle soluzioni da attuare immediatamente per salvaguardare la frazione di Ginostra ed i suoi abitanti. Un villaggio di incomparabile bellezza, unico al mondo, che a causa dell’inerzia dell’attuale amministrazione comunale sta per essere distrutto da una mandria di capre. Non è dato sapere quale sia stata la soluzione prospettata dal Sindaco e dalla sua delegata visto che, come loro stessi scrivono, la questione è sul loro tavolo sin dal loro insediamento, oltre due anni, un lasso di tempo più che sufficiente per trovare soluzioni ed attuarle. L’orientamento sembra essere, secondo i comunicati, quello di continuare a perdere tempo prezioso aspettando l’esito del piano di eradicazione, ad opera di una seconda ditta nell’isola di Alicudi, per poi estenderlo anche a Ginostra, se mai dovesse funzionare per Alicudi. Altri mesi di attesa o forse anni.

Scrive il Sindaco: “La strada da percorrere, per le nostre isole, resta quella dell’equilibrio nella convivenza uomo/animali, siano questi autoctoni o meno. Se il piano di eradicazione attualmente in vigore non dovese andare a buon fine, si studieranno altri metodi di allontanamento delle capre.”
Dove sono le soluzioni se l’amministrazione stessa scrive di studiare altri metodi di allontanamento? Perché non li ha già studiati?
In tutta questa storia, sembra si sia perso di vista che queste capre, attualmente oltre duemila, sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale nei prossimi mesi e Ginostra soccomberà.
Il Sindaco forse dimentica di essere la massima autorità sanitaria in ambito comunale nonché la massima autorità di protezione civile e che è suo preciso dovere tutelare il suo territorio.
Si pone un problema di protezione civile, siamo sotto un vulcano attivo, con le vie di fuga ostruite dai muri che crollano sulle stradine. Di notte scappare diventerebbe impossibile.
A livello sanitario, oltre al problema diffuso dello sterco in tutta Ginostra, si pone anche un problema di inquinamento dell’acqua dei pozzi visto che stazionano sui tetti delle abitazioni. Sono stati fatti dei controlli a campione su questi animali per assicurare che non siano portatori di malattie?

La situazione credo sia sfuggita di mano e non c’è la reale percezione del problema. Tra un anno non sarà più possibile continuare a vivere a Ginostra se non si farà qualche cosa subito.
Che ci dicano chiaramente che dobbiamo andarcene e che per noi non c’è posto sull’isola ma solo per le capre. La Regione sembra aver preso coscienza della problematica ma se insieme al comune non vi è la determinazione necessaria o non vi sono le capacità adeguate per portare sul tavolo la soluzione più giusta, una soluzione non si troverà mai e questo sempre a danno del territorio e dei suoi cittadini e non di chi ha il dovere di assumersi delle responsabilità decisionali.

*Coordinatore Comitato per Ginostra

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