di Mario Paino
Non pensavo fosse necessario chiarire perché mi sembrava ovvio che il Papardo in questi anni è stata fra le aziende sanitarie che ha speso di più per garantire la presenza di personale. Sono stati assunti cardiochirurghi pneumologi infettivologi cardiologi anestesisti ortopedici ematologi ,e poi ausiliari infermieri ,borse di studio e certamente ne dimentico alcuni.
Certamente la quota 100 e la legge 104 come avvenuto in tutta Italia ne hanno mitigato gli effetti ma siamo una azienda sana pur in piena pandemia e provenendo da un precedente indebitamento strutturale.
Giova ricordare che il costo esposto per legge è una frazione della capacità assunzionale e che il costo posto-letto è matematicamente più alto nelle aziende con pochi posti letto e molteplici discipline ed è invece minore in quelle con elevatobnumero di posti letto e meno discipline e che il bilancio di una azienda in cui il costo esposto è il novanta per cento della capacità assunzionale è ritenuto gestione virtuosa dalla corte dei conti.
Mi sembravano considerazioni ovvie e che non necessitavano di precisazioni.
Tanto per dire...va.
Buon week end a tutti
L'INTERVENTO
di Giacomo Biviano*
In questi giorni si stanno discutendo i tagli finanziari effettuati dalla Regione Sicilia ai danni all’AO Papardo attraverso la bocciatura della nuova pianta organica e del piano del fabbisogno del personale, unica azienda siciliana per i quali sono stati previsti dei tagli economici di circa 8 milioni di euro che comporteranno una drastica riduzione del personale medico e sanitario.
Questo, purtroppo, potrebbe avere anche delle gravi conseguenze per l’Ospedale di Lipari per il quale il Papardo, grazie al Direttore Generale Mario Paino, é divenuto sempre di più un punto di riferimento per tutto il territorio Eoliano e una costola vitale che sopperisce alle inconcludenze e incapacità dell’Azienda sanitaria Provinciale Me 5 attraverso il continuo invio settimanale di propri cardiologi e medici specialisti per il pronto soccorso.
Questa è sicuramente la prova evidente dell’ottima gestione dell’AO Papardo da parte del Direttore Generale Mario Paino, il quale é riuscito, a differenza dell’ASP Me 5 che continua sull’argomento ad annaspare, ad inviare dei propri medici specialisti presso L’Ospedale Eoliano anche in tempo di emergenza e nonostante la stessa gestisca numerosi posti letto covid e terapie intensive. Quello che l’ASP di Messina non é riuscita a fare per l’Ospedale di Lipari, lo ha fatto e lo sta continuando a fare, per nostra fortuna, l'Ospedale Papardo.
Con l’attuale gestione il Papardo ha effettuato un opera di risanamento delle proprie casse e una massiccia campagna di reclutamento di personale medico e paramedico attraverso l’indizione di concorsi vari, utilizzazione di altre graduatorie, comandi ecc., garantendo alla struttura medici vari che altri stanno ancora cercando e per il quale si è reso addirittura necessario il commissariamento. Questo nonostante quota 100 e i permessi concessi dalla legge 104.
Tutto ciò ha permesso di elevare la struttura ad Ospedale di eccellenza della provincia messinese, punto di riferimento anche e sopratutto dei piccoli ospedali del territorio provinciale. Sono, pertanto, inammissibili ragionamenti legati al costo del posto letto sulla frazione della capacità assunzionale per una struttura d’eccellenza che presenta numerose branche e minori posti letto e che comunque rientra nel 90% di quel costo che a parere della Corte dei Conti rappresenta “gestione virtuosa”.
La sanità regionale continua a basare i propri ragionamenti su numeri e costi che nulla hanno a che fare con la qualità della stessa.
I ragionamenti dovrebbero prendere in considerazione invece la qualità delle prestazioni effettuate e i territori, spesso disagiati, dove vengono effettuate. Oggi assistiamo invece all’ennesima logica perversa del costo/numero di prestazioni effettuate/posti letto.
Io preferisco le politiche virtuose e di qualità effettuate dall’AO Papardo e dal suo Direttore, dott. Mario Paino.
*Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
SALVIAMO L’OSPEDALE PAPARDO
Salvare l’ospedale Papardo non è un mero slogan, ma rappresenta il fortissimo allarme lanciato dalla Cgil, dalla Uil e dalla Fvm-Fismu a tutela degli interessi dei cittadini/utenti messinesi.
Si è svolta stamani presso l’auditorium dell’AO Papardo una partecipatissima Assemblea dei lavoratori del nosocomio per esporre il grave ridimensionamento a cui inesorabilmente andrebbe incontro l’ospedale qualora venisse pedissequamente applicato il nuovo tetto di spesa assegnato dall’Assessorato Regionale alla Salute.
E’ emerso, fin da subito, che il Papardo è stata l’unica Azienda sanitaria siciliana a cui è stata sottratta una rilevante quota di finanziamento regionale (-11,2%), mentre le altre aziende sanitarie hanno visto incrementare il loro tetto di spesa (A.O. Cannizzaro di CT +5,31%; A.O. Garibaldi di CT +5,82%; A.O. Cervello-Villa Sofia di PA +4,07%; A.O. Civicodi Pa + 0,61%).
Infatti, nonostante il numero di posti letto attribuiti al Papardo siano passati da 324 (del 2017) a 363 posti letto (con il Decreto Assessoriale 11 gennaio 2019 n.22), successivamente incrementati di ulteriori 28 posti letto (con il Decreto Assessoriale 614/2020) a seguito dell’intervenuta situazione di emergenza epidemiologica da Covid 19, il tetto di spesa attribuito dalla Regione è stato ridotto di circa 8 milioni di euro (da 79.924.000 del 2017 a 71.870.000 di euro del tetto di spesa attribuito nel 2021).
In altre parole, nonostante il numero dei posti letto sia stato incrementato di 67 unità, il personale in servizio è stato ridotto da 1494 a 1345 dipendenti.
E’ emerso, pure, che i lavoratori dell’A.O. Papardo ritengono non più tollerabile l’ennesimo scippo perpetrato nei confronti di un’azienda che produce salute, che ha immediatamente detto ”Eccomi” alla impellente richiesta di garantire posti Covid, che è ricca di professionalità di indiscussa caratura, che serve un territorio vastissimo e che, malgrado le difficoltà ed i molteplici tagli subiti, ha dimostrato ancora una volta di esserci e di dare risposte alla collettività ed ai pazienti.
Dopo un’ampia discussione a cui hanno partecipato i segretari generali della Cgil Giovanni Mastroeni e della Uil Ivan Tripodi, i segretari generali della Fp Cgil Francesco Fucile e della UILFPL Giuseppe Calapaj, nonché i Direttori di Struttura Complessa, l’on. Antonio De Luca componente della VI Commissione ”Servizi sociali e sanitari”, l’avv. Alessandra Calafiore Assessore comunale alle politiche sociali e l’avv. Antonella Russo consigliera comunale, e numerosi lavoratori, l’Assemblea all’unanimità ha richiesto la revisione del tetto di spesa e ha deciso la proclamazione dello stato di agitazione del personale del Papardo. In tal senso, si è deciso di definire la programmazione delle modalità della mobilitazione subito dopo gli esiti dell’audizione delle OO.SS. in VI Commissione dell’Ars prevista il prossimo 1 giugno 2021.
di Bernadette Grasso*
La scelta del ridimensionamento della pianta organica di una struttura fondamentale per la sanità messinese non può passare in sordina. Per citare qualche numero, nel 2017 per 324 posti letto, era previsto un tetto di spesa di quasi 80 milioni di euro, a fronte di 1.494 dipendenti. Ad oggi, per 375 posti letto, il tetto di spesa si riduce a 71,870 milioni di euro, a fronte di 1.345 dipendenti. Da un raffronto con altre aziende simili al Papardo per volumi di attività, si rileva che soltanto il nosocomio messinese ha subito una riduzione del tetto di spesa.
Inoltre, mi risulta che l'assessorato regionale alla salute ha richiesto la realizzazione di ulteriori 15 posti letto di rianimazione, per i quali ci si aspettava un ulteriore finanziamento che ancora però non è stato concesso. È pur vero che in questi anni da Roma la questione Papardo è sempre stata sottovalutata, preferendo dirottare attenzioni verso altre strutture. In ballo c'è la salute dei cittadini, l'anello ultimo di scelte che condizionerebbero servizi più efficienti e performanti, in nome dei tagli ingiustificati, specie se in piena Pandemia”.
*Deputata di Forza Italia all'Ars
Ospedale Papardo, il 1 giugno assemblea dei lavoratori Cisl. «Scegliamo insieme nuovi percorsi e strategie per salvare l’ospedale, assicurare l’assistenza ed i livelli occupazionali».
Dopo le rimostranze espresse ieri sui tagli all’Ospedale Papardo la Cisl Messina passa alla fase di azione e, con le federazioni della Funzione Pubblica e dei Medici, ha deciso di convocare un’assemblea dei lavoratori per martedì 1. giugno alle 11. Sarà l’occasione per confrontarsi sulla bocciatura della dotazione organica con l’obiettivo di «porre in essere scelte oculate per garantire le attività clinico assistenziali ai cittadini. L’obiettivo – spiegano Antonino Alibrandi, Giovanna Bicchieri e Gianplacido De Luca – è quella di analizzare la dotazione organica ed i motivi che hanno portato alla sua bocciatura da parte della Regione e stabilire insieme le strategie da avviare a tutela dell’Ospedale Papardo e delle sue professionalità. Siamo pronti a chiedere un confronto con la dirigenza dell’ospedale e, qualora se ne dovesse evidenziare la necessità, anche a chiedere alla Sesta Commissione dell’Ars di essere auditi».