L’insanguinamento che ritorna prepotentemente a macchiare lo stile italiano corruttivo, rappresenta quasi un lavoro industriale che va a toccare, a 360 gradi, il tessuto corporeo della nazione in tutte le sue parti. L’attacco frontale ai poteri che gestiscono il paese é una “governopoli” che fa definire “tangentopoli” come il “mazzettificio” dei poveri. La preoccupazione é che siamo frontalmente, con la verità nei cuori, in una nuova e forse necessaria maniera di governare senza eletti. Una guerra a due si pensa, dove la figura del grande vecchio riprende sempre corpo e scodella manovre aggiuntive “scalzapoteri”. In considerazione che la fretta creerà dei sostituti con delle nomine di protezione a chi attualmente governa o governerà, mostrando magari le belle chiappe delle mogli o compagne per allontanare lo sguardo dagli scandali e fidelizzare i propri al momento giusto. Il potere, nuovo o vecchio, può con queste proposte di colpi tirati a destra e a manca. Manca solo il grande nome e poi la lista nera e rossa è fatta. In tempi di mondiali é una bella partita ancora aperta. Anche se il tempo é scaduto senza rigori.