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Dettagli...

salvatordi Salvatore Leone

Sidoti. Finalmente. Il numero giusto al posto giusto? Da circa 6 mesi la notizia era nell'aria con il contratto scientificamente preparato da un luminare. Così Marco e Angelo sono tornati amici come una volta ed il Comune si è dotato di un uomo che sa leggere i numeri oltre a saperli contare. Sulle montagne bianche ho letto un suo un giudizio che non fila con nessun ragionamento. La riqualificazione dell'area pomicifera, in questo momento, ha odore di pura speculazione per i "tantipochi". Il Comune, certamente ha dimenticato che esiste un provvedimento giudiziario che ha ordinato il ripristino dei luoghi, ove la Pumex , per tanti anni, ha cavato abusivamente. Il provvedimento è stato impugnato, non conosco l'esito dell'appello, ma certamente la P.A. in una riqualificazione dell'area pomicifera non può non tenerne conto. Ritengo da esperto ed in contrasto con quanto commentato dal mio vicino di casa Sidoti ad un mio articolo, che l'incarico conferito al legale esterno del Comune di Lipari, si possa concludere con un giudizio inutile. Ripeterò fino alla fine che l'azione di rilascio dei terreni così come dal mandato conferito,possa essere solo inutile comportando solo un aggravio di spese future per il Comune, in quanto la maggior parte di detti terreni, privi di confini in quanto totalmente sfruttati, sono dei dirupi e null'altro. Certo non conosco totalmente i terreni di proprietà comunale, ma la mia esperienza acquisita all'inizio della professione, conferma ciò. Adesso siamo in tanti a voler vederla tutta, sia come numeri che come consigli, tutti con la solita massima trasparenza, sempre invocata e per la quale siamo stati tutti d'accordo. Il desiderio di tutti è la fine allo sperpero di denaro pubblico, perché di tasse ne abbiamo tante e di soldi ne paghiamo tanti per mantenere politici che fanno solo politica. Non per noi ma per gli altri. Caro Angelo, adesso al comune Ti aspettano a braccia aperte e possono tranquillamente richiudere i cassetti ed archiviare. Scavate, scavate che alla fine caverete...

bacialemani

----Si legge sul Notiziario delle Eolie che il Comune di Lipari ha affidato incarico all'avvocato Antonino Vitrano di Messina per azione giudiziaria da intraprendere nei confronti della Pumex SpA, società in liquidazione. A prescindere dal generico incarico conferito, ci sarà l'impossibilità di portare a termine tale costosissimo giudizio. L'azione rivendicatoria, sarebbe meglio dire di rivendicazione, riguarderebbe una molteplicità di terreni ormai privi di valore assoluto e completamente sfruttati. La sola ricognizione avrà dei costi ingentissimi per consulenze impossibili riguardanti terreni quasi privi di valore e di confini in aria. Oggi un'azione possessoria é impossibile per il tempo trascorso. Ma soprattutto è da evidenziare come un ente pubblico possa affidare ad un legale un mandato di "avviare ogni ulteriore azione utile". Sarebbe stato meglio, a tal proposito, iniziare un'azione mirata a determinati e specifici terreni in possesso della società Pumex, azione del tipo personale e non reale. Certamente non una "rivendicatoria" in effetti è un'azione di "rivendicazione", ove bisogna fornire una prova diabolica, quando invece si poteva avviare un'azione personale di rilascio, mirata per determinati fondi che mantengono ancora un determinato valore economico. L'azione possessoria, oggi è assolutamente impensabile e, pertanto inammissibile. In tanti si chiedono, se il comune aveva veramente interesse a tale giudizio, perché non ha continuato a curare  la costituzione di parte civile nel giudizio penale ancora pendente davanti alla Corte d'Appello di Messina. Certamente ci sarà una bella e grossa spesa anche di consulenze nel territorio ex Pumex, che dovranno essere anticipate dal Comune, per un giudizio di cui difficilmente si vedranno gli esiti in breve tempo. Sempre se sia possibile intentarlo nei confronti della Pumex SpA in liquidazione, come scritto nella determina.Così come conferito il mandato, si tratta di un vero fallimento anche per il Comune che vuol sempre dire che a pagare sono gli isolani. In questo caso di Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi.

LE REAZIONI NEL WEB.

di Angelo Sidoti: Anche se non ho studiato giurisprudenza non vedo tutte ste complicanze! Ripeto secondo me si sta ingigantendo il problema. 1) sono aree prima detenute in concessione? SI 2) le aree non sono cavate da più di 10 anni? SI 3) ci sono prove inconfutabili della proprietà dell'Ente? (vedi atti concessori dove viene specificata la provenienza) SI... Quindi non vedo problemi.

Giovanni Tauro: Un massacro continuo di soldi pubblici, di un'amministrazione che naviga a vista, per non dire di peggio. Quando ci sarà da pagare i debiti delle cause perse o infruttifere (spese legali, consulenti vari) saranno lacrime e sangue? L'articolo e' abbastanza esplicativo! Il vicesindaco e' un avvocato, il sindaco che da 29 occupa un banchetto in consiglio comunale, dovrebbe conoscere la situazione!

Cassonetti "camorriosi"

Lipari ha sempre un grande intuito. Non ha mai collocato i cassonetti gialli, quelli per la raccolta degli abiti destinati ai bisognosi. Oggi questi cassonetti sono entrati nella bufera dell'inchiesta di "Mafia Capitale". Così abbiamo scoperto che il valore degli abiti usati era di 2 milioni di euro. I capi d'abbigliamento, firmati e no, non prendevano la via della beneficenza ma prendevano l'autostrada delle cooperative in mano alla camorra o addosso alla camorra. A ciascuno le proprie esclusive. Adesso l'affidamento é stato revocato, i cassonetti scompariranno anche nei posti dove non hanno mai fatto comparsa e si aspetterà il 2016 per un nuovo bando senza banditi. Sui cassonetti e sul loro contenuto di qualsiasi genere, la camorra non manca mai. Per questo tanta gente continua a buttare l'immondizia ed il materiale indesiderato della propria casa sul suolo pubblico. Per non riempire le proprietà camorristiche.

Lipari, depuratore&dissalatore

Mi ricordo ancora quando realizzarono l'impianto di pretrattamento liquami nel pieno centro abitato di Lipari. Ricordo che incuriosito comprai nel pieno centro di Palermo un libro dal titolo "Le moderne tecniche degli impianti di depurazione". Già, nelle prime pagine, era riportato: ...per opere del genere è consigliabile realizzarle lontano dai centri abitati.... E’ normale, forse non c’era neanche bisogno di scriverlo.
Ne sono passati di anni e di inconvenienti per il piccolo, anziano e sempre zoppicante impianto di pretrattamento. Oggi le tecniche, per la loro realizzazione, si sono perfezionate. La puzza è diventa profumo.Oggi, Lipari da lezione. Dopo avere compreso che il pretrattamento, denunziato sistematicamente, non andava bene si è finalmente realizzato un nuovo depuratore. Ma quali distanze e distanze. L'opera insiste e viene realizzata anche vicino all'impianto dissalatore. Ci saranno  inconvenienti futuri? Si spera di no, per il bene di tutti. Però qualche dubbio rimane sulla coesistenza delle 2 opere vicine. Come nelle favole, si racconta dell’esistenza di un piccolo torrente. Cerchiamolo. Prima era nascosto dalla fitta vegetazione ed ora dalle enormi opere che sono essenziali per la vita del paese dove bisogna capire se far bere prima l’acqua senza sale e poi depurarla quando scende. O al contrario. Sarà sempre una questione di pompe. Se si trovano e...sempre a buon prezzo.

Tasse&Tosse

Fra gli italiani serpeggia l'idea che magari presentando un certificato medico si riuscirà a non pagare le tasse. Soprattutto chi ha la tosse dovuta all'allergia per la dichiarazione dei redditi. Lo stato dovrebbe capire e per motivi di salute giustificare. Altro che continuare a prendere in giro con l'esenzione Imu sulle prime case e sulle seconde date in comodato ai figli. "Imuninni a casa". Ma alla fine con tutte le tasse che si pagano, dagli aumenti delle tasse sulle registrazione ed altro, si continua a pagare sempre più che di più non si può. Levo di qua ed aumento di là. Ed i conti son fatti. Ogni anno, passata la tempesta dei pagamenti, si resta all'asciutto. "Gli italiani pagano annualmente un centinaio di tasse, un elenco lungo di voci che include addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute. ed altro ancora- Nel 2015, ogni italiano pagherà mediamente 8 mila euro di imposte e tasse, importo che sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. Le imposte che gravano di più nelle tasche dei cittadini italiani sono simpaticamente l'Irpef e l'Iva. Il sistema tributario italiano, vessa cittadini e imprese con le sue tante scadenze fiscali. Per le aziende le imposte che pesano di più sono l'Ires (Imposta sul reddito delle società), che nel 2014 ha consentito all'erario di incassare 31 miliardi di euro e l'Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) che ha assicurato 30,4 miliardi di gettito. La pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (30,1%) è la terza più elevata dell'Area Euro dopo Finlandia e Belgio, superiore di sette punti percentuali rispetto a quella tedesca (22,9%). E' la politica che ha bisogno delle italiche tasse, quasi un contributo con i tributi per una politica senza attributi e senza tosse. Perché la politica non paga tasse, anzi si pagano anche per i debiti dei giornali politici. Basta vedere il caso Unità.

Lipari, pazza piazza

La pazzia con la quale si è permesso di spiazzare piazza Mazzini riducendola ad un pollaio con reti metalliche cucite con l’aria dei buoni sapori, che provengono dal ristorante più famoso del sud, lasciano imbarazzi politici e moniti per il futuro. Mai più il suolo eoliano dovrà pagare il prezzo per questi obbrobri. Il lontano giorno in cui i lavori saranno finiti niente sarà più come prima. Perchè quella che è stata venduta come la piazza più bella d Europa sarà, se tutto va bene, la piazza più pazza d Europa. Come il furto della targa dello “spostato” monumento Bongiorno che é passato inosservato, come i giochi dei bambini chiusi fra le reti che indicano lavori senza fine. I pochi semi-lavori, effettuati prima della misteriosa sospensione, mettono in evidenza lo scarso gusto. I bisuoli sono pavimentati con mattonelle decorative che nulla hanno di eoliano. Roba da matti o da matt...onelle? Sembrano selezionate per piastrellare bagni o cucine di costruzioni industrializzate. L’unico pezzo che resiste in questo manicomio in piazza é il secolare Pino Marittimo. Ha resistito allo scempio attuale per sbaglio. Forse erano finiti i soldi per spostarlo. Non era più l’albero della cuccagna. Ma se arrivano i soldi, gli architetti sono pronti a tutto per dare quel costoso volto nuovo alla piazza. Il silicone in faccia alla natura che diventa sempre più di plastica, come chi cerca umanamente di restare giovane ma é un inguardabile mostro.

 

 

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IL VIDEO 

L'ora dei segnali.

a gente cannetara ti ferma e si ferma per la strada lungo via Risorgimento per il segnale di divieto d’accesso dalle ore 8-9,30 e 12,30-13,30, dove la logica vorrebbe l’aggiunta escluso i residenti. Come avviene nelle zone di pericolo, si nota la mancanza di segnaletica per il pericolo in caso di piogge abbondanti. Strade che intersecano i torrenti per intenderci. Il malcapitato proprietario (bravo a salvarsi) della bellissima macchina, colore azzurro metallizzato, non si sarebbe trovato sommerso da una bomba di pomice con uno stato di stress.. Mentre il segnale generalizzato del divieto d’accesso, sicuramente, non impedirebbe ai residenti della zona di dover attendere quella benedetta ora per poter uscire o entrare dalla o per la propria abitazione. Così si ha l’impressione che Fantozzi, al confronto di queste situazioni, é un divertente dilettante che fra segnali, segnaletica si aspetta sempre un segnale o un segnalino per segnalare. Senza guardare l’ora e senza guardare in faccia a nessuno. Ma dov'è scritto che per entrare e/o uscire di casa con la macchina si debba rispettare un orario.

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