di Enza Scalisi

Il Centro Studi di Lipari ha proposto al Centro Congressi, la visione del film “Emilio Lussu, Il Processo”, per la regia di Gianluca Medas.
Il personaggio, politico antifascista, confinato a Lipari dal regime, da cui fuggì insieme a Nitti e Rosselli con una avventurosa fuga, primo smacco a Mussolini, viene ricordato qui per un altro episodio della sua avventurosa, eroica vita: il processo subito per avere sparato nel tentativo di difendersi dall’assalto di squadracce fasciste, che tentavano di scalare la sua casa.

Il film, di graffiante attualità, ha come primo obiettivo la memoria storica, che sola può guidarci nell’interpretazione del presente e di una società che conserva pericolosi rigurgiti del Ventennio, se non ancora con la repressione violenta, con subdoli provvedimenti, come l’intolleranza nei confronti del giornalismo di opposizione, il perseguimento del pensiero unico che anestetizzi la società, l’adulazione dei poteri forti, dell’alta finanza, di un capitalismo che cinicamente alimenta e si alimenta della guerra. Soprattutto, ed è il tema centrale, con il tentativo di asservire la Magistratura al controllo dell’Esecutivo. E l’indipendenza della Magistratura, il tema focale del lavoro.

Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre del 1927, il giudice Arcangelo Marras, in una accurata analisi di carte processuali e di testimonianze e in un confronto dialettico, spesso serrato con due suoi collaboratori, giunge alla decisione di assoluzione per legittima difesa dell’imputato Lussu, nonostante le intimidazioni e le minacce del potere.

Due eroi quindi ci indicano la strada spesso dissestata della Democrazia: la determinazione a salvaguardare la libertà a costo della vita, del politico Lussu e la professionalità, il coraggio e l’indipendenza del giudice Marras, che sfida le intimidazioni in nome della giustizia.

E se ancora la Magistratura oggi batte colpi di vitalità, aspettiamo l’uomo politico per una seria, efficace opposizione, senza cui non c’è né libertà, né progresso, né vera Democrazia.
Il film, con una regia efficace, costruisce in modo appassionato gli eventi e l’analisi processuale come in diretta, coinvolgendo lo spettatore.

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