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di Luigi Mobilia*

Egregio Direttore,
Nel ringraziarla per aver immiediatamente pubblicato la mia nota precedente, segno di grande professionalità e tempismo, devo, mio malgrado, evidenziare che da giorno 31 agosto u.s., data della mia precedente visita al Santuario della Chiesa Vecchia, nonostante la risonanza che ha avuto nell’isola il Suo articolo dell'altro ieri, ancora oggi, nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il sito della Chiesa Vecchia di Quattropani da parte dell’Autorità preposte.
Difatti, come potrà verificare dalle foto e video che le allego, quasi tutta la recinzione in legno posta nella parte posteriore del Santuario, luogo frequentatissimo dai turisti e fedeli, non è stata ancora ripristinata.

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Mi appare davvero strano che a pochi giorni dalla celebrazione della festa della Madonna della Catena, programmata per il weekend prossimo, il sito non sia stato visitato preventivamente dalle Autorità competenti al fine di verificarne l’idoneità dello stesso allo svolgimento in sicurezza dei festeggiamenti e che non sia provveduto a ripristinare immeditamente la staccionata che delimita tutto il sentiero retrostante, permettendone l’accesso al pubblico senza presidi atti a tutelare l’incolumità pubblica e privata.
Basterebbe poco per mettere in sicurezza il sito posto che non soltanto occorrono risorse irrisorie per provvedervi, ma addirittura potrebbero riutilizzarsi molti pezzi della staccionata mancante che si trovano lì accantonati. (v. foto)

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Sorgono molte domande a chi scrive, ma anche a tutti i compaesani, quest’ultimi, da tempo lamentano molte problematiche, inefficienze e miopia dell’amministrazione comunale.
Purtroppo, ho avvertito forte l’impotenza e il timore ingenerati dalla vigente amministrazione che, di fatto, ha impedito a molti cittadini di ribellarsi. Tuttavia, chi scrive, non avendo alcun interesse economico in gioco, svolgendo la propria attività professionale prevalentemente, fino ad ora, fuori dall’isola, oltre che per carattere, non ha alcun timore di esternare il proprio pensiero, il proprio disappunto ed il proprio dissenso nei confronti dell’amministrazione comunale e di tutti coloro che dovevano e potevano fare qualcosa e non lo hanno fatto mettendo a rischio la incolumità delle persone ed in particolare dei residenti.

L’amministrazione comunale e la principale forza dell’ordine nell’Isola, nei mesi estivi, appena trascorsi, sono sembrati più concentrati a far rispettare solo alcune delle ordinanze della Giunta, provocando ingenti danni economici agli operatori del settore incentrato prevalententemente, se non unicamente, sul turismo, piuttosto che a garantire la sicurezza dei cittadini come, ad esempio, nel caso del mancato ripristino della straccionata delimitativa di Chiesa Vecchia ovvero nella chiusura di tratti di strada o mare pericolosi come da stesse ordinanze comunali e dell’ufficio circondariale marittimo di Lipari precedenti.

Lo scrivente, pur condividendo gli obiettivi originari dell’amministrazione volti regolamentare le attività commercali e ricreative – musica dal vivo – nei mesi estivi, deve purtroppo prendere atto che le regole, necessarie, pur dovendo essere rispettate avrebbero dovuto migliorare la vivibilità dell’isola per tutti e non ridurre ai minimi termini la sopravvivenza di tutti gli Isolani.
Sarebbe stato più opportuno disciplinare gli orari ed i decibel della musica dal vivo piuttosto che impedire in toto agli artisti ed ai locali che li ospitano di suonare con l’ausilio di piccola amplificazione, norme che hanno mortificato sia gli artisti che tutte le attività commerciali, ma soprattutto l’immagine di Lipari agli occhi dei turisti abituati a trascorrere le loro serate seduti al bar piuttosto che su un muretto di Marina Corta ad ascoltare le musiche caratteristiche, colonna sonora delle loro estati Eoliane.

Ha fatto dispiacere vedere una parte delle forze dell’ordine impegnate la sera a verificare l’osservanza dell’ordinanza che disciplinava – rectius vietava – la musica dal vivo piuttosto che concentrare tutte le unità disponibili a rendere l’isola più sicura smantellando le possibili associazioni criminali dedite allo spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti di cui nell’isola, nostro malgrado, si fa un uso abbondante, come è a conoscenza di tutta la cittadinanza.
Non si comprende perché piuttosto che garantire la sicurezza pubblica l’amministrazione abbia quale obiettivo principale le restrizioni il cui effetto negativo verrà quantificato nel corso del prossimo inverno.
Verificando le ordinanze in vigore relative alle frane lo scrivente ha potuto evincere che è attualmente in vigore un’ordinanza del Circondario Marittimo che già dal 2020 vietava l’ormeggio e la navigazione in alcuni tratti di mare, ivi compresi quelli oggetto delle recenti frane, atto amministrativo che onerava il Comune di Lipari a delimitare e segnalare il pericolo con cartelli in varie lingue oltre a delimitare con boe rosse galleggianti.

Va evidenziato, quindi, che Questa amministrazione è rimasta inadempiente per oltre 4 anni posto che le aree segnalate nella predetta ordinanza come pericolose nelle quali andava vietata la navigazione e l’ormeggio causa pericolo di frane, erano già note da molto tempo alla stessa. Gravissime omissioni che hanno messo in pericolo l’incolumità pubblica.
Omissioni che, stando al dato temporale (ordinanza n. 20 del 2020), gioco forza ricadono evidentemente anche sulla precedente amministrazione: conseguentemente la spinta a scrivere non trova la sua ratio nell’appartenenza politica ad una parte piuttosto che all’altra, ma solo nel forte e radicato senso civico.

Del medesimo contenuto precettivo è l’ordinanza del Comune di Lipari n. 11 del 24.4.2024 con la quale l’amministrazione dichiarava la non idoneità alla balneazione di alcuni tratti di mare, specificati analiticamente nelle due ordinanze, ivi compresi quelli oggetto dei recenti eventi franosi del 29 agosto ultimo scorso.
Ci si chiede come mai l’amministrazione destinataria dell’obbligo di segnalazione e delimitazione di ben oltre 4 anni orsono non abbia inteso provvedere ed adempiere ai propri obblighi, ma, piuttosto, si sia dedicata all’ottemperanza di altra sua ordinanza che non era finalizzata però alla tutela della vita, soprattutto economica, dell’intera isola ma piuttosto alla tutela del riposo notturno di soli alcuni residenti.

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Perché ancor oggi la strada provinciale che conduce dalla frazione di Canneto a alla frazione di Porticello è vietata solo ai non residenti?
Forse la vita dei residenti vale meno di quella dei turisti, come indica il cartello di divieto di transito ai non residenti ANCORA oggi presente.

Perché se tale tratto di strada è effettivamente in pericolo di crollo non è stato chiuso al transito a tutti e perchè non si è provveduto a metterlo in sicurezza mediante l’esecuzione dei lavori necessari e non più rinviabili per consentirne la fruizione ai residenti e non in piena sicurezza.
A chi spetta la tutela della pubblica incolumità nell’isola?
Infine, anche in riferimento alla festa patronale, chi scrive sente di dover esprimere una propria riflessione.
Perché l’amministrazione comunale, con la medesima trasparenza che dice di aver adottato nella gestione della festività di S. Bartolo, non ha optato per destinare le poche risorse disponibili agli artisti locali consentendo loro di esibirsi nelle varie serate della Festa di San Bartolo, dividendo anche in parti uguali le somme destinate ai festeggiamenti, ripagandoli così dei mancati incassi dovuti alle inutili e dannose restrizioni delle ordinanze comunali, scegliendo di far esibire artisti ai più sconosciuti? Artisti rapper amati dai giovani che, di fatto, quest’anno non hanno scelto Lipari quale meta di divertimento.

Mai la festività di S. Bartolo è stata così triste, non si è sentito lo spirito che animava da sempre tale ricorrenza religiosa, la più importante e la più sentita dagli isolani.
Forse date le evidenti e gravissime omissioni sarebbe più opportuno che l’amministrazione, visti i risultati, facesse un passo indietro e desse la parola ai cittadini per potersi pronunciare sul suo operato, consentendo loro di esprimere eventuali dissenzi o proposte alternative che possano conciliare gli interessi pubblici con quelli privati.

Sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale raccogliesse le doglianze dei cittadini di Lipari che, colpiti da restrizioni talvolta financo incomprensibili, non avendo avuto incassi durante la stagione che volge al termine, non potranno che fare i conti con evidenti ricadute economiche che potrebbero costringere all’esodo dall’isola.
Le regole sono necessarie, ma esse vanno adattate alle situazioni concrete con la dovuta elasticità che non vuol dire necessariamente leggerezza o superficialità.
Con l’auspicio che la presente possa contribuire al miglioramento delle condizioni generali dell’Isola, porgo cordiali saluti.

*Avvocato originario di Lipari e residente a Messina 

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1 SETTEMBRE 2024

Lipari, "crollata una parte notevole del costone a Capo Rosso e non ci sono cartelli per segnalare il pericolo e tre turiste nella sottostante spiaggia..."

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