di Sandro Pajno
Un giorno in mare, ho raccolto in una spiaggia di Vulcano ponente questo pattume di plastica ( (un centinaio di bottiglie ed altro).
Intitolerei questo “pezzo” così : “Porci con le barche” ….E’ indubbio che questi rifiuti siano stati buttati in mare da barche, gente senza alcuna sensibilità ed educazione !
Dovremmo PORCI qualche domanda, magari grugnendo, tra un compiacimento e l’altro per la presenza in mare di bellissime unità da sogno…
Evito di pubblicare per non gettare ombre e fango su queste perle che sono le nostre isole...
L'intervento
di Angelo Pajno
Caro Sandro,
Sono attualmente in barca con la mia famiglia ed ho letto il tuo legittimo sfogo, da cittadino esemplare e da ufficiale C.P. ("u nciuriu" resta, caro mio anche se sei in pensione), circa lo stato di alcune nostre spiagge e della incivile abitudine di sozzarle da parte di taluni che meriterebbero tutt' altre "colonie".
Permettimi però di dissentire circa la lapidaria attribuzione di tali comportamenti sic et simpliciter ai diportisti.
Appartengo a tale categoria praticamente dall' età della ragione ed ho navigato per tutti i mari della penisola ed oltre e posso assicurarti che il diportista vero, dal cui novero va talvolta, ancorché non sempre, espunto quello "della domenica", ha particolarmente a cuore le condizioni del mare in cui naviga e, per diversi giorni l' anno, ci vive, spesso con la famiglia.
Prova ne sia assistere, anche solo per qualche minuto, al rientro pomeridiano delle imbarcazioni in Marina per avere personale contezza della teoria di soggetti che si reca presso i predisposti cassonetti per conferire i vari sacchetti, diligentemente differenziati per categoria di rifiuto.
O basta, ancora, restare in rada all' imbrunire per trascorrere la notte in barca per verificare come nessuno tra chi ti sta accanto all' ancora ( e ciò lo dico con assoluta certezza) sversi in mare alcun tipo di rifiuto fatta eccezione, per chi non è dotato di vasca di accumulo, dei residui di una frugale doccia serale consumata sulla plancetta di poppa con l' utilizzo di una quantità di acqua che, per immaginabili motivi, spesso non supera i cinque litri.
Ma allora, mi si chiederà, chi sono gli zozzoni?
Fermo restando che anche tra i diportisti vi sono delle pecore nere, l' esperienza personale mi porta a supporre, con ragionevole certezza, che l' inciviltà alberghi piuttosto in una certa percentuale, fortunatamente limitata, di "'fruitori notturni" delle nostre spiagge i quali, approfittando del calar delle tenebre e della scarsa (direi assente) vigilanza delle stesse, ne approfitta per mettere sù banchetti notturni estemporanei a base magari di pizza ( al taglio o tonda non fa' differenza), bibite in lattina, e /o in bottiglie di pet, tovagliolini usati e cartoni da asporto unti e bisunti.
Rifiuti che, al fine della contesa (alimentare), vengono "civilmente" abbandonati in loco.
Ciò non toglie che qualche diportista sia anch'egli un peccatore, per carità, ma più che
"Porci con le barche", ritengo sia più appropriato definire gli sporcaccioni, omnia, semplicemente: "Porci".
Come sempre, un saluto affettuoso.
di Sandro Pajno
Caro Angelo, grazie per le tue precisazioni -che condivido- a difesa dei diportisti, di cui anche io impropriamente faccio parte. La spiaggia dalla quale non senza fatica ho raccolto in minima parte quanto dico , NON è raggiungibile da terra! La mia osservazione era diretta a chi solca i mari senza rispettare l’a b c della educazione ambientale, non ho certo mai indicato i diportisti al pubblico disprezzo. Ricambio un caro abbraccio!