di Sergio La Cava
Vorrei tornare sull'argomento che tanto ci fa penare,e cioè il divieto della scalata al cratere di Vulcano.
Purtroppo non ne abbiamo più sentito parlare.
Credo che noi abbiano il diritto di sapere come stanno le cose, a che punto siamo con la rilevazione dei dati e se è quando potremo mettere fine a questa agonia che ha falcidiato gli arrivi, indotto preoccupazione nei tour operators, e bastonato la già fragile economia dell'isola.
Non possiamo tacere che in aggiunta al disastro della chiusura dei fanghi abbiamo il mix perfetto per riportare una batosta senza precedenti per l'economia dell'isola.
Chiediamo alle istituzioni immediate risposte.
Chiediamo che la nuova amministrazione ci dica come si sta muovendo e quali passi ha intrapreso per restituire finalmente agli isolani e ai turisti il cratere.
Essere informati è un nostro diritto.
Protezione civile, sindaco, regione, e prefetto prendano a cuore la nostra situazione.
Alla fine di quest estate molte attività saranno in ginocchio.
Non possiamo più permetterci sacrifici, non ne abbiano le forze
Salina, anche a Lingua festeggiato San Bartolomeo
foto di Massimo Lo Schiavo
E' assolutamente inaccettabile assistere ancora una volta all'inerzia che si respira tutt'ora relativamente all'emergenza Vulcano.
Come sappiamo l'isola, colpita nel mese di novembre da provvedimenti inerenti la salute pubblica a causa dell'innalzamento dei livelli di gas e dette temperature del cratere è stata oggetto di grandi attenzioni non ultima l'esercitazione di Protezione civile svoltasi il 9 aprile nella quale la popolazione ha dato ancora una volta prova di grande senso di responsabilità e collaborazione con le istituzioni.
I continui e costanti miglioramenti della situazione, dopo che il governo ha dichiarato la stato di emergenza stanziando anche delle somme, creano la legittima attesa nella popolazione di un ritorno alla normalità.
Ad oggi il comitato che gestisce l'emergenza (presieduto dal presidente della Regione) al quale è rivolto il mio accorato appello e da cui dipende la spesa per rifondere gli abitanti delle spese sostenute in occasione dell'allontanamento dalle case, nonostante le sollecitazioni ricevute dalla amministrazione, non si è riumito per procedere a detti ristori.
Non abbiamo visto sull'isola alcuna opera, se non un minimo di segnaletica, promessa in occasione delle visite del responsabile della Protezione civile Regionale e Nazionale atta a rendere fruibile con tranquillità l'isola in vista della stagione estiva,.
Risultano ancora bloccate delle abitazioni individuate a novembre nella "zona rossa" circoscritta sempre per motivi di salute,con devastanti conseguenze per l 'economia di quei proprietari che si vedono negato il diritto ad accedere alle loro case anche solo per manutenzionarle e renderle cosi atte e pronte per ospitare vacanzieri e non.
Da semplice cittadino residente nell'isola mi domando perchè dobbiamo subire tutto questo?
La burocrazia non si puo sposare con una realtà gia fortemente danneggiata dall'evento.
Abbiamo urgente bisogno di programmare la nostra stessa esistenza, e, in presenza di dati confortanti che si proceda nell'immediato a ridare la serenità agli abitanti consentendo, a ridosso dell'estate, di svolgere la normale attività già pesantemente colpita da due anni di Pandemia.
Attendiamo la attività di comunicazione mediatica anche questa promessa dalla Regione,
attendiamo le centraline di rilevamento dei gas promesse sin dall'inizio della crisi,
attendiamo l'eliminazione della "zona rossa" che riguarda le attività li ricadenti e le abitazioni private.
Non ci possiamo permettere di buttare al vento un'altra stagione.
Non siamo in condizione.
E FINALMENTE SI CONVOCA COMMISSIONE
Il commissario per l'emergenza Vulcano Nello Musumeci ha convocato la riunione per lunedì in prefettura a Messina con il vertice della Protezione civile, Ingv, il sindaco di Lipari e la delegazione di isolani.
Si discuterà degli interventi che si dovranno effettuare nell'isola per renderla sicura, visto il rischio vulcanico e soprattutto si parlerà di ristori, tenuto conto che gli isolani non hanno ancora ricevuto neppure un euro.
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