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di Sara Garofalo

APOLLO UN SAN BERNARDO MORTO PER AMORE 

Sono la moglie di Sandro Biviano, uniti da due grandi amori, quello tra noi due e quello per i Santi.
Io non avevo mai conosciuto né visto un San Bernardo, mio marito invece prese il primo circa 23 anni fa e da allora non ne ha mai più potuto fare a meno. 

Con mio marito, ci siamo incontrati per la prima volta difronte a Montecitorio nel 2013, lui malato di distrofia muscolare facio-scapolo-omerale, si trovava lì da un mese in piazza a protestare per rivendicare il diritto alla cura e alla vita. 

Ci sono tanti malati rari come lui che non hanno nessun tipo di cura e l'unica certezza è una malattia che avanza inesorabilmente senza poter far nulla. Guardando uno Governo che investe solo dove i numeri possono alimentare interessi, mentre tanti malati muoiono nell'indifferenza e nell’abbandono di uno “STATO di non diritto”, ma certamente mai nell’indifferenza dei propri cani, che ti sono sempre vicino, in ogni istante! 

Già, perché quando ci siamo conosciuti nel 2013 e ho deciso di mollare tutto per affiancarlo sia nella lotta, che nella vita, lui mi parlava sempre del suo famigerato APOLLO che lo aspettava a casa. 
“Chi è Apollo?

Chiedevo io. 
-Il mio SAN BERNARDO! 
-non vedo l'ora di fartelo conoscere, lui è il mio migliore amico, è unico! 
-ho dovuto lasciarlo con i miei per poter venire a Roma da Lipari per rivendicare i nostri diritti e per tutti i malati orfani di cure.” 

Mi ricordo mia suocera, mentre eravamo a Roma in protesta, chiamava disperata dicendo: 
“ Apollo non vuole uscire? Quando torni? 
-Mamma appena il Governo farà qualcosa di concreto per noi malati tornerò a casa, cercherò di fare il prima possibile.” 

Ma lui nulla, non vuole uscire e piano piano disperato perché il suo padrone non torna più casa, comincia anche a non mangiare. 
Sandro manda la nostra cara veterinaria a visitarlo, la mamma a comprare tritato di carne e tutte i suoi cibi preferiti, ma niente, lui era lì, al lato dell'officina di Sandro ad aspettare che tornasse, senza muovere una zampa, col viso malinconico che solo il San Bernardo può esprimere al meglio. 

Davvero non ci credevo e dentro di me pensavo quanto amore potesse esserci tra di loro. Abbiamo chiesto se qualcuno potesse andarlo a prendere e tenerlo con se, visto che noi per lottare vivevamo in una tenda, accampati davanti Montecitorio, con mille difficoltà e malati di ogni genere che venivano a lottare con noi...ma nulla… 

Fu una battaglia epocale quella che tutti ricordano come la lotta "Alle Cure con Staminali" dove mio marito ne era il promotore, spinto dall’amore per la vita e per la sua famiglia, formata da quattro fratelli tutti affetti da distrofia e dalla morte del padre e dello zio, per questa maledetta malattia.

Cosa avrebbe dovuto fare? 
Lasciare fratello, sorelle e tanti malati che credevano in lui nella lotta e che vedevano in questa l’unica speranza, senza nessun’altra possibilità?
Sandro piangeva ogni giorno, sperando di essere finalmente ascoltato e così poter tornare da Apollo... 

Ma lui invece, si lascia morire nella solitudine e Sandro non lo rivedrà mai più ed io non l’ho mai conosciuto. 
Un trauma quello di Sandro fortissimo, non mangiava più, gli mancava il respiro, era come se avesse perso un fratello. 
Io non potevo far nulla, solo stargli accanto. 

Solo dopo due anni vissuti in tenda a manifestare e lottare siamo riusciti ad ottenere la “Giornata Mondiale sulla Distrofia Muscolare FSHD”, che si svolge ogni 20 giugno, in onore di sua madre che si chiama Provvidenza, che ha servito marito e figli con questa malattia. Inoltre sono stati finanziati molti progetti per curare le malattie rare e assisterne i malati. 

Tornati finalmente a casa, la storia di Apollo mi era rimasta nel cuore, l'isola parlava di questo meraviglioso cane, del suo padrone e così ho deciso di fare un regalo a mio marito... Zeus, un San Bernardo...per me il primo, per Sandro una rinascita.

Caspita cosa è un San Bernardo! Io stessa non posso descriverlo a chi non lo ha mai avuto. Non capirebbe come non capivo io fino a quando non l'ho abbracciato per la prima volta e gli ho dato il benvenuto nella mia vita. 

Zeus ha cambiato le nostre vite…la sua presenza, il suo amore, il suo sguardo tenero in un corpo maestoso e possente, la sua delicatezza verso mio marito in carrozzina per non fargli male e proteggerlo, è commovente. 

E dopo Zeus arriva Aria, una dolcissima femmina di San Bernardo, poi Dylan e chissà… 
La nostra vita con i Santi è diventata speciale e ringraziamo Dio per questo meraviglioso dono. 

Come figli riempiono le nostre giornate piene di gioia e noi nel nostro piccolo cerchiamo di dargli davvero tutto l'amore e le attenzioni che queste anime speciali meritano. 

Sono angeli senza ali, venuti ad insegnarci come l'amore non si predichi con la bocca ma che vive nei nostri cuori ed esce dai nostri occhi e dai nostri gesti, proprio come fanno loro. 

Apollo non lo ho mai conosciuto, è vero, ma è grazie a lui se io oggi ho capito tanto e ancora di più sul vero amore, quello che a volte noi umani decantiamo a parole ma che spesso un semplice cane con la sua sola vita e il suo esempio può mostrarci. 

Queste righe sono per te Apollo, che ora sei sul ponte dell'arcobaleno. 
Grazie, anche se non ti ho conosciuto, per avermi mostrato cosa significa amare. 
Per avermi fatto conoscere i Santi… 

Da quando li conosco mi sento migliore e umanamente più piccola rispetto a loro. 
SOLO QUANDO GUARDERAI UN SAN BERNARDO E TI COMMUOVERAI AL SOLO SGUARDO, POTRAI SCORGERE LA MERAVIGLIA DI COSA SIGNIFICHI GUARDARSI NEGLI OCCHI E PROVARE IL BRIVIDO DI VEDERE LA PUREZZA DELLA LORO ANIMA.

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