di Gianni Iacolino
Ma chi se l'aspettava? Neanche le più rosee prospettive facevano presagire tanta partecipazione spontanea all'opera di pulizia ed al decoro delle nostre isole. Non è certo una novità che , già da molti anni, cittadini responsabili ripulissero sentieri ed arenili. Ma il fenomeno che sta montando da qualche settimana è degno di essere attenzionato anche sotto il profilo sociologico. Da Quattropani a Ginostra, da Filicudi a Lami, da Acquacalda a Pianogreca-Monte c'è un fervore di iniziative mai viste prima d'ora.
Tutto nasce da uno spirito di rinnovamento , di rinascita e quindi di partecipazione che si ripete - la Storia ce lo insegna - ogni qualvolta si riesca a trasmettere speranza per un futuro migliore.
Alle Eolie , inaspettatamente per tanti, ci si è trovati , quasi all'improvviso, nella situazione che tutto è cambiato con l'elezione di un Sindaco all'altezza del compito, capace di amalgamare intorno a sé donne ed uomini portatori di speranza ed energie , coinvolti emotivamente in un progetto di rinascimento eoliano.
E sta qui la differenza: faccio volontariato perché credo nell'uomo, nel suo programma, nelle sue capacità ampiamente già dimostrate. Tutto questo merita partecipazione. Grazie a tutti i volontari che stanno dando il loro contributo ovunque venga richiesto, non solo nel proprio quartiere o solo nella propria isola. Non siamo tutti eoliani?!
LIpari, "Domenico Palamara "cittadino modello"...
di Domenico Palamara
C'è un detto che dice: fai bene e scordati, fai male e pensaci.
Da sempre ho ragionato in questo modo dedicandomi alla mia frazione e alle mie isole. Prendersi cura di un luogo vuol dire rispettarlo, amarlo e proteggerlo. Sono felice e orgoglioso di vivere in questo paradiso nonostante le difficoltà che ci sono.
Ma se ognuno di noi nel suo piccolo darà un contributo pratico per migliorare insieme raggiungeremo grandi risultati. Con tanto ottimismo e con la speranza che possa prestare la mia persona per fare qualcosa in più dico grazie a chi crede in me, in quello che sono e in quello sarò in grado di fare in futuro.
Oggi ho deciso di innaffiare questa palma e sarò sempre presente ogni volta che ce ne sarà bisogno per i fini del bene comune.
Isole di Sicilia, sul caro trasporti e possibile diminuzione tariffe servizio del Tg3 Sicilia VIDEO
Grillo: “La Regione ha fatto bene”. Ma non si parla di calo prezzi
“L’arrivo di 8 milioni di euro dal Ministero dei Trasporti, volti a bloccare l’aumento delle tariffe per i collegamenti con le isole minori, conferma il buon lavoro svolto dalla Regione che ha saputo far valere le proprie ragioni a livello nazionale. Sento di esprimere un particolare apprezzamento anche al deputato Stefano Pellegrino che, in più occasioni, mi aveva tenuto al corrente sugli sviluppi della questione, facendosi altresì promotore di un incontro con il sindaco di Favignana e l’assessore Falcone”.
Lo afferma il sindaco di Marsala Massimo Grillo, appresa la notizia che premia l’impegno dei sindaci isolani contro il paventato rincaro dei biglietti per i collegamenti svolti in Convenzione con lo Stato.
Sul punto, l’assessore regionale Marco Falcone ha ricevuto rassicurazioni dal Governo nazionale circa il reperimento di 8 milioni di euro per compensare i maggiori costi per gli armatori causati dal caro carburante.
Sul problema rincari, nei giorni scorsi l’Amministrazione Grillo aveva condiviso la presa di posizione del Comune di Favignana Isole Egadi, esprimendo sostegno al sindaco Francesco Forgione. Con lo stesso, peraltro, Grillo si era già trovato fianco a fianco per calmierari i prezzi dei biglietti per le Egadi, contribuendo altresì a mantenere i collegamenti con Favignana e Marettimo.
Naturalmente non si parla ancora di diminuire i prezzi, attenzione, ma solo di bloccare le tariffe per farsì che non aumentino ancora. Gli 8 milioni serviranno come “aiuto” per compensare a rincari. Si spera invece, ed è questa la reale soluzione, che i prezzi del carburante diminuiscano per tutti.(itacanotizie.it)
È vero che la seconda guerra mondiale è iniziata giá alla fine della prima, subito dopo la firma del trattato di Versailles del 1919 , quindi ben prima del 1945. La Germania, pur avendo perso la prima guerra, si sentiva parte lesa ed oltraggiata da un trattato iniquo, a suo giudizio, e su questa base iniziò tutta una serie di operazioni, rivendicazioni, annessioni ,aggressioni, provocazioni di ogni genere, richieste perentorie cui il resto d'Europa rispose sempre acconsentendo, proprio nella speranza di evitare una nuova guerra, memore del dramma della prima. E l'effetto, paradossalmente, fu proprio quello di farla esplodere nuovamente.
Gli argomenti di allora di Hitler e quelli di oggi di Putin sono sempre gli stessi : scatenare un intervento militare giustificato da appartenenze linguistiche o storiche di alcuni territori.
"Morire per Danzica ? " si diceva allora. "Morire per kyev ? "si direbbe oggi , tanto si assomigliano i due momenti storici. "Danzica mi appartiene" urlava Hitler , i Sudeti ( popolazione di lingua tedesca in Repubblica Ceca) sono minoranze da vendicare e quindi da sfruttare come pretesti per invadere la Repubblica Ceca . Anche stavolta nessuno interviene, anzi. Ed il Fuhrer prende nota . Ho fatto quello che ho voluto e nessuno ha avuto niente da ridire.
Ad ogni rivendicazione, per paura di contraddirlo, tanto era pericoloso, lo si accontentava anche oltre le sue richieste. Il ministro degli esteri inglese Lord Halifax si recava a fargli visita di cortesia a Berlino ed , al ritorno, non poteva trattenersi dal vantare le grandi qualità umane e politiche del folle Adolfo, circostanza che ci ricorda ,oggi, le tristi macchiette dei nostri Silvio&Matteo.
A dire il vero , per indurlo a più miti consigli, si attivarono anche le vie diplomatiche ( patto di MONACO 1938) coinvolgendo il sodale Mussolini ed, al ritorno da quella riunione, già all'aeroporto di Londra, il primo ministro inglese , Chamberlain, si mostrava orgoglioso dei risultati ottenuti grazie alla politica dell' appaeasement . L'appeasement (in lingua italiana : riappacificazione )fu la politica degli inglesi per placare le mire espansionistiche del Fuhrer e scongiurare così un intervento militare. Dopo l'annessione dell'Austria e le mancate risposte inglesi e francesi che accoglievano alla lettera le richieste tedesche - si era all'apice della politica dell'appaesement - si permise ad Hitler di occupare in tutta tranquillità prima la Boemia e la Moravia e, subito dopo la Polonia, scatenando a questo punto la seconda guerra mondiale.
Fu chiara l'incapacità di reagire all'espansionismo di Berlino , si cercò in tutti i modi di giustificare e motivare le richieste del tiranno pur di salvaguardare la pace col risultato, così, di scatenare la guerra.
Avevo già scritto della paranoia dei tiranni , dei loro deliri di potenza e di grandezza motivati sempre dagli stessi pretesti . I deliri di grandezza si sono sempre accompagnati a quelli di persecuzione non potendo,i primi, stare in piedi da soli .
Vivono necessariamente in simbiosi. Non potrebbe mai essere altrimenti. Un delirio alimenta l'altro. Non è certo l'allargamento della Nato a dettare le mosse aggressive e disumane del criminale di turno.
Prima dell'aggressione dell'Ucraina ha fatto altrettanto male in casa sua, in Cecenia, in Crimea, in Siria senza bisogno di giustificarsi, con operazioni militari gratuite e devastanti in cui la Nato non c'entrava nulla, come non c'entra nulla ora.
Nonostante l'evidenza dei fatti , in tanti si bendano gli occhi. In che cosa questo antagonismo nei confronti della realtà soddisfa chi lo incarna ? Siamo dentro ad una ferocia promessa, premeditata da una mente criminale.
Col cercare continuamente di comprendere comportamenti così feroci, dandone sempre spiegazioni che cozzano con l'evidenza degli eventi ,si finisce quasi sempre col giustificarli, diceva Primo Levi, che di queste cose , purtroppo, se ne intendeva.
Se c'è una paura che tormenta Putin, non è certo la Nato , ma il timore delle DEMOCRAZIE che lo circondano . Queste si che sono contagiose.
Quando si cerca di analizzare le motivazioni reali che spingono un personaggio a compiere determinante azioni è bene cercare di svolgere un’analisi quanto più accurata possibile. Ciò vale in particolar modo quando questo personaggio si chiama Vladimir Putin. Ho trovato sconvolgente la prepotenza e la disumanità che lo contraddistinguono da sempre e tanta rabbia provo nei confronti dei numerosi idioti e pericolosi sovranisti di cui, il nuovo zar, rappresenta, nonostante la sua inquietante storia, un idolo da seguire. Storia e memoria non vanno sempre di pari passo. La memoria è una cosa complicata, è parente della verità ma non è la sua gemella, non è identica alla verità, ha a che fare con quanto è successo, ma ognuno ricorda gli accadimenti passati secondo il suo punto di vista.
Le recenti storie dei due conflitti mondiali, le paranoie ed i deliri di grandezza e di onnipotenza di Mussolini ed Hitler, il rifiorire dei sovranismi degli ultimi anni, le simpatie nei confronti di Putin dei neofascisti europei e di casa nostra ( Salvini si mostrava orgoglioso in pubblico con il volto del nuovo tiranno in bella mostra sulla maglietta ) dimostrano chiaramente come la memoria ,tante volte, si allontana dalla verità storica. Ed è proprio a quel punto che , distorcendo i fatti, ci si avvicina al baratro . Mi chiedo come si fa a non capire che dietro quegli atteggiamenti di continua sfida , di superiorità, di ostentata disumanità di certi farabutti della storia passata e dei nostri tempi ci sia sempre presente una pericolosa patologia della mente. Come si può vivere una vita normale , la tua quotidianità sapendo che stai distribuendo morte e disperazione a piene mani ? Solo una lucida follia può sorreggere un tiranno in queste scelte di morte e di annientamento .
E quello che pensavo non potesse più succedere lo vedo in televisione nei volti di quei bambini e delle loro mamme. Ed intanto il farabutto , orribile a vedersi, sta seduto all'estremità di quell'orrendo bianco-anemico tavolo chilometrico a godersi il disastro prodotto dalla sua mente malata, assetata di sangue e di imperialismo. Le due cose , sangue ed imperialismo, sono inscindibili. Perché si possa comprendere appieno il distorto meccanismo mentale, la paranoia, che sta alla base dei comportamenti di questi folli tiranni mi avvalgo delle parole che hanno accompagnato la presentazione del prezioso libro di luigi Zoja , pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2011 : PARANOIA la follia che fa la storia. " Il paranoico spesso è convincente, addirittura carismatico....Incapace di sguardo interiore, parte dalla granitica certezza che ogni male venga attribuito agli altri. La sua logica nascosta procede invertendo le cause....
Questa follia lucida è uno stile di pensiero privo di dimensione morale, ma con una preoccupante dimensione sociale. Raggiunge infatti un'intensità esplosiva quando fuoriesce dalla psicologia individuale ed infetta la massa. La paranoia ha sterminato più masse umane delle epidemie di peste, ha umiliato ed annientato più della collera di Dio." Lo studio della paranoia ci fa vedere con occhi diversi eventi che credevamo di conoscere e ci fa capire come i paranoici di successo, Hitler o Stalin fossero tali per la loro capacità di risvegliare la paranoia dormiente nell' uomo comune , colui che, come Putin, decide di mettere a morte i suoi vicini Ucraini dopo aver cenato tranquillamente , accarezzato il gatto e dato la buonanotte ai figli.
Messina, i cittadini hanno risposto numerosi all'appello della Cgil per la Pace. In prima linea sempre il segretario provinciale Giovanni Mastroeni sempre tra la gente. La sua forza...
Dalla prima inoculazione ufficiale del vaccino ( 1796 ) sino ad oggi si sono diffuse false teorie secondo le quali i vaccini oltre che inutili, sarebbero dannosi , nonostante le evidenze di una pratica medica che ha ridotto , a livelli impensabili solo pochi decenni fa, la mortalità infantile ed allungato di molto, oltre alla qualità, la speranza di vita media alla nascita.
Il perché di tanta ostinazione da parte di alcuni nel dare fiducia a teorie strampalate è stato ed é ancora motivo di ricerca per psicologi e sociologi nel corso degli ultimi due secoli .
È assodato che il fondamento di tale atteggiamento è sotteso ad un ragionamento viziato e scorretto che è ben rappresentato dall'espressione latina "post hoc , propter hoc", cioè un fatto accade dopo un altro e quindi è automaticamente interpretato conseguenza del primo. Il primo accadimento sarebbe la causa di quello successivo.
Esempio: se vedo un gatto nero e poco dopo cado dalla bici, è stato sicuramente colpa del gatto. Il fatto che in quel momento ,in bici, ero intento a rispondere al cellulare, non conta nulla, avendo già individuato nel gatto il capo espiatorio ( post hoc, propter hoc ). È un errore logico in cui si afferma che un evento diventa la causa di un evento successivo semplicemente perché si è verificato prima. Una qualunque cosa avviene dopo la vaccinazione non necessariamente è avvenuta a causa della vaccinazione. La ricerca delle cause delle malattie è ricca di esempi post hoc.
I patologi sono costantemente alla ricerca delle cause e delle cure , ma i pazienti sono sempre alla ricerca di qualsiasi cosa, non importa quanto improbabile, che possa aiutare ad alleviare oltre ai loro sintomi anche le loro paure. A volte c'è anche il desiderio di trovare la causa ai propri malanni al di fuori della genetica o della biologia. Basterebbe citare qui tutte le bufale che seguirono alla vaccinazione contro il morbillo riguardo possibili correlazioni del vaccino con l'autismo o con l'epilessia. Un antivaccinista , vedendo che un bimbo si ammala dopo aver fatto il vaccino, chiuderebbe subito la questione con un video su YouTube o su facebook. I ricercatori che invece hanno studiato l'epillessia infantile sanno bene che questa patologia è già codificata nel DNA del bimbo sin dal suo concepimento e che si è manifestata proprio in quel momento in occasione dello stimolo vaccinale, come ,a volte, basta l'attenzione posta ad un videogioco a causare una crisi convulsiva.
Nessuno si azzarderebbe a dire che i videogiochi causano l'epillessia. Anche la lunga ricerca della causa della malaria è stata irta di errori post hoc. "È stato osservato che le persone che uscivano di notte spesso sviluppavano la malattia. Quindi, secondo il miglior ragionamento post hoc , si presumeva che l'aria notturna fosse la causa della malaria, e furono prese precauzioni elaborate per chiuderla fuori dai dormitori". Durante i primi anni 2000, la ricerca irrazionale della possibile causa dell'autismo ha portato danni notevoli alla pratica vaccinale, sebbene non sia stato mai trovato alcun collegamento scientifico tra la somministrazione dei vaccini e l'insorgenza dell'autismo.
Il tempo in cui i bambini vengono vaccinati e il tempo in cui l'autismo viene diagnosticato sono strettamente correlati. Il vaccino contro il morbillo viene somministrato fra il dodicesimo e quindicesimo mese di vita ed è proprio quella l'età in cui , di solito, appaiono i primi segni indicativi dell'autismo. È questo il periodo in cui il bambino comincia a parlare.
A partire dai 12 mesi il bambino esprime le sue prime parole grazie ad un vocabolario sempre più ricco ed a capacità espressiva di tipo gestuale più raffinata. Ed è proprio questo ritardo nel parlare uno dei criteri utilizzati per la diagnosi dell'autismo. Quindi il fatto che l'autismo si manifesti dopo la vaccinazione nasce dalla coincidenza che è proprio a quell'età, che coincide con la vaccinazione, che si pronunciano le prime parole.
Confrontando, inoltre , popolazioni pediatriche di vaccinati e non vaccinati si aveva sempre lo stesso numero di casi , così come per l'epilessia. Ma se non racconto subito come nacque questa brutta narrazione dell'associazione vaccino-autismo, faccio un torto alla corretta informazione.
"The Lancet" , tra le prime cinque riviste scientifiche al mondo in campo medico , pubblica nel 1998 uno studio condotto su dodici bambini ( non 12000 ! ) che avevano mostrato , nel corso dello sviluppo, problemi intestinali e disordini dello spettro autistico.
I genitori ( sottolineo : i genitori ) di otto di questi bambini sostengono che questi disturbi siano da associare al vaccino. Il dr.Wakefield , cui si affidano le famiglie , conclude su una possibile relazione causa- effetto. Appare subito evidente che trattasi di un lavoro che fa acqua da tutte le parti, che di scientifico non ha proprio nulla. Sono almeno quattro i punti problematici.: 1) Selezione e bontà del campione (esiguità dei casi, alcuni dei quali già diagnosticati autistici, assenza di gruppo di controllo ). 2) falsificazione dei reperti delle biopsie intestinali, 3) conflitto di interessi ( si scopre dopo che la ricerca era stata commissionata da un avvocato di parte ), 4) Comportamento non etico ( biopsie eseguite senza alcuna autorizzazione ). Come se non bastasse, già un anno prima della pubblicazione, lo stesso autore aveva depositato domanda per brevettare un nuovo vaccino concorrente con quello che si accingeva a mettere sotto accusa. In poche parole Wakefield scrive un articolo, falsificando i dati , suggerendo un nuovo approccio vaccinale, del quale lui stesso, poco prima, aveva depositato il brevetto.
Nel 2004 Wakefield viene messo alle strette da Brian Dee, giornalista investigativo, ed è costretto ad ammettere di aver intascato denaro non dichiarato per realizzare una relazione , da perito di parte,in un processo contro una casa farmaceutica, spacciandolo per una ricerca scientifica. Viene quindi prima licenziato dal Royal Free Hospital, e , successivamente dall'Ordine dei medici del Regno Unito. Nonostante tutto ciò e nonostante The Lancet abbia ritirato quel lavoro con il marchio d'infamia RETRACTED, la falsa credenza sopravvive ancora oggi. Tuttavia il bello della scienza è che la verità prima o poi viene sempre a galla. I fatti hanno una loro forza inarrestabile. Nell'Europa del diciottesimo e diciannovesimo secolo la diffidenza nei confronti del vaccino si infiltrava in tutte le classi sociali che in comune avevano il fatto di ignorare , allora, l'esistenza del sistema immunitario e quindi la possibilità di indirizzarlo a nostro vantaggio. Oggi, anche se in misura molto minore ,grazie ad una maggiore alfabetizzazione scientifica, c'è chi ancora diffida della profilassi vaccinale , usando le stesse argomentazioni dei secoli passati, salvo disquisire impropriamente di RNA .
Durante la guerra franco-prussiana del 1870 , i generali francesi non erano favorevoli ad una vaccinazione di massa delle truppe contro il vaiolo, le cui epidemie, a quei tempi, facevano più vittime delle battaglie. I Prussiani, invece, diligentemente, vaccinarono i loro soldati, uno ad uno, senza alcuna esitazione. I risultati ? Nelle truppe prussiane , vaccinate, i morti per vaiolo furono 440 , mentre i francesi, non vaccinati, ne dovettero contate 23000. Fu forse questo il momento determinante in cui le nazioni presero coscienza della validità di questa nuova profilassi. Già sensattotto anni prima, nel 1802, a soli quattro anni dalla pubblicazione delle prime osservazioni di Edward Jenner sul vaccino contro il vaiolo, Ferdinando I di Borbone ,Re delle Due Sicilie, invitò un medico inglese per mostrare la nuova tecnica. Ebbe un tale successo che ordinò l'apertura di centri medici in ogni città del Regno ed impose l'obbligatorietà delle vaccinazioni. Si fece vaccinare lui stesso e fu cantato un Te Deum nella cattedrale di Palermo per il solo fatto che il re fosse sopravvissuto. Tale era ancora la paura. Ad ulteriore riprova di come i comportamenti antivaccinisti ,alla fine , siano sempre di aiuto per comprendere gli innegabili vantaggi della vaccinazione, riporto quel che accadde in Olanda durante la campagna per la vaccinazione contro la rosolia.
Nei Paesi Bassi c'è una comunità di fondamentalisti religiosi , tutti novax, facilmente tracciabili in quanto votano massicciamente per un partito politico calvinista , SGP. Le zone dove questo partito riscuote successi elettorali sono quelle in cui, si è concentrata l'epidemia di rosolia del 2005 in Olanda, con 387 casi, tutti,tranne due, non vaccinati. Tredici erano donne in gravidanza !!! Nel resto della popolazione vaccinata il virus non è penetrato.
Vicende analoghe anche per il vaccino Sabin contro la poliomielite. Mentre in tutto il mondo vaccinato scemavano rapidamente le infezioni da polio, erano ancora vivi alcuni focolai presso una comunità religiosa Amish americana. Si sa quanto queste sette amino non solo i vaccini, ma tutto quello che i sacri testi non raccontano. Più recentemente la regione Veneto ha attivato un servizio, Canale Verde, per la sorveglianza di eventuali effetti collaterali da vaccini nel periodo 1993-2011. In diciotto anni si sono verificati, udite bene, solo 21 casi, di cui nessuno mortale su ben 26 milioni di dosi iniettate. Prima dell'era dei vaccini per l'infanzia e degli antibiotici, all' inizio del secolo scorso, su mille bambini, ne morivano un terzo nel corso del primo anno di vita.
Sarebbe lunghissimo l'elenco di altri fatti che ruotano intorno alle vaccinazioni, ma basterebbero quelli già descritti per rendersi conto di quanto reali siano i benefici di un approccio scientifico e di quanto siano fallaci e dannose le false informazioni. Da oltre due secoli la vaccinazione è la misura preventiva più efficace nella protezione contro le infezioni e, quando disponibile , costituisce l'asse portante di intervento delle strategie di risposta. Alla luce di questa carrellata di fatti, come si può dire che non ci vuole coraggio a vaccinarsi ? Direi il contrario. Il coraggio utilizziamolo per imprese più ardite di una banale vaccinazione.
Questo scritto non pretende di convincere nessun novax, essendo impresa impossibile interagire con la lucida follia. Vuol essere solo un modo per far conoscere, in parte, la lunga storia delle vaccinazioni e dimostrare a coloro che, riluttanti, si son dovuti vaccinare, che hanno fatto finalmente, da cittadini, la cosa giusta per loro e per tutta la collettività.
La libertà di parola e di pensiero, figlia dell'illuminismo è una di quelle conquiste dell'umanità che più va salvaguardata e protetta. Ed è proprio per salvaguardare questa sua prerogativa che bisogna stare all'erta e controbattere quando ci si trova di fronte a degenerazioni del concetto stesso di libertà di espressione.
Se ,ad esempio, esprimo giudizi critici su temi molto tecnici la cui conoscenza comporta studi approfonditi ed anni di attività di ricerca, devo avere le competenze e le prove per poter fare certe affermazioni.
E le prove non consistono nell'avere passione per certe letture o avere "un amico laureato o il cugino che me lo ha detto ". A questo punto si tratta di libertà di disinformazione e voglia sfacciata di insinuare dubbi ed incertezze .
A che pro parlare impropriamente di sieri che tali non sono, di vaccini DNA , di CRISPR-Cas9 e di vaccini mRNA, mercato del pesce di Wuhan se poi, anziché mettere in risalto gli enormi contributi dati da queste ricerche, si usano le stesse per alimentare un minestrone di insinuazioni, col il risultato voluto di rinforzare i dubbi dei complottisti o dei dubbiosi?
Si riportano informazioni scientifiche valide, acronimi di sicuro effetto per poi inserire il dubbio sul vaccino mRNA . Anzi si aggiunge , per accontentare tutti, che sarebbe opportuno tornare ai vecchi vaccini , peraltro già criminalizzati a suo tempo dagli stessi complottisti.
È come cercare di convincerci a viaggiare dalle isole alla terraferma tornando alle barche a remi od ai bastimenti a vela pur di mettere da parte navi ed aliscafi perché spinti , questi ultimi, da moderni motori a scoppio.
Oppure mettere a disposizione dell'utente sia il Vascelluzzo che l'aliscafo, così che ognuno possa scegliere in base alle sue paure o convinzioni. Mi tocca anche leggere di nuove strampalate interpetrazioni dei risultati dei tamponi rapidi. Delle false negatività e positività si sa da sempre a cosa siano dovute e tutti possono informarsi sui tanti siti scientifici, salvo , subito dopo , a diffidarne. Sul fatto, poi ,di false positività nei vaccinati dovute alla presunta presenza di molecole antigeniche stimolate dal vaccino, meglio stendere un velo pietoso. E, se ci fossero dubbi, basterebbe un semplice dosaggio delle immunoglobuline. A questo punto si accetti per buona la leggenda dell'asino che vola.
Prendere posizioni contrarie all'evidenza , essere bastian contrari è il tipico atteggiamento dei negazionisti. Non credo che Robert Faurisson fosse un matto, ma fu certamente l'apripista dei negazionisti, negando l'uso della camere a gas fatto dai nazisti. E come lui tutti quelli che si dedicano a immaginare complotti di ogni tipo o a negare l'evidenza scientifica e scrivono libri per dimostrare che, fatti tutti i calcoli, l'acido cianidrico si disperde ad una certa velocità nell'aria e quindi, in base alle dimensioni delle camere a gas di Auschwitz non era possibile etc. etc..... e via di questo passo con discorsi demenziali che formano però la sostanza apparentemente
scientifica dei negazionismi. L'orgoglio di sentirsi minoranze irriducibili, quando si sbaglia così palesemente , è figlio di una terribile trappola della ragione. La libertà di espressione non può essere invocata a protezione di qualunque oscenità sgorghi dal nostro cervello. I vaccini sono diventati il pretesto per credersi ribelli e liberi in un mondo di conformisti , per cui cercare di discutere su basi razionali è uguale a zero.
Non scrivo queste note con la volontà di istruire qualcuno. Non sarebbe, peraltro, questa la sede. Lo faccio perché ritengo sia mio dovere civile, oltre che professionale, controbattere alla cialtronaggine, cercando così di dare giuste risposte a chi, come si dice dalle nostre parti, si vede preso dai Turchi.
Eolie, ricordato David Sassoli
Il Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani con cordoglio ricorda David Maria Sassoli.
Dal Tg alla Presidenza Europea: una vita piena di sfide e successi sempre con la stessa passione e attenzione alla democrazia, alla solidarietà, alla pace e all’integrazione.