di Luis Mazza
Non avevo alcuna intenzione di provocare questo enorme caos con un annuncio, che non è di lavoro né tantomeno di lavoro non retribuito. Avevo, ho, solo un obiettivo: conoscere persone interessanti con cui condividere questo posto, da cui imparare e a cui magari insegnare qualcosa. Avere la possibilità di andare dalla mia compagna tutte le volte che mi va, e allontanare l'incubo di altri mesi e mesi senza vederci.
L'isola in inverno, da cui in genere si fugge per noia, ha attirato migliaia di richieste; io ho la casella email intasata, Messenger impazzito e il telefono che non smette di squillare. Cos'é? L'ansia di un nuovo lockdown in città e in appartamento? La scoperta della necessità degli esseri umani di vivere seguendo altri ritmi? Boh, io non lo so.
Ho provato a leggere la maggior parte delle storie che mi sono arrivate, e leggere le storie è uno dei miei passatempi preferiti.
Ho intercettato pezzi di vite che insieme assemblano un'umanità bellissima: un ragazzo di Bergamo in fuga con la sua bici che non riesce a tornare a casa per ansia e claustrofobia; una coppia di giapponesi, bloccati in Europa da marzo, che hanno deciso di restare nomadi fino alla fine della pandemia, e vivono tagliando legna e mungendo capre e vacche; una donna a cui dopo il divorzio hanno sottratto il figlio, che non vede ormai da cinque anni, che stremata da una battaglia legale persa ha deciso di vivere nella natura, lontano da città e tribunali. E ancora: un'etologa che studia le galline, e un'altra che studia il comportamento dominante delle galline ovaiole su quelle non ovaiole; un vedovo che non riesce a stare nella casa dove non c'è più sua moglie; una donna che non vede la sua compagna da marzo, da quando hanno chiuso le frontiere, e vorrebbe darle appuntamento qui per realizzare insieme il loro sogno: fare un orto e andare a dormire ogni sera insieme, col mal di schiena da curarsi a vicenda.
E poi quella donna che vive in camper perché non può pagarsi un affitto, e dopo aver portato il figlio a scuola va in un bar con la connessione a internet per lavorare a distanza. E anche quella coppia di ottantenni, che vorrebbero avere venti anni di meno: se potessi leverei loro vent'anni.
Ho deciso di spezzare la permanenza qui in momenti diversi, così da dire sì a quattro o cinque persone, e non a una sola. Ma se avessi un villaggio farei arrivare tutti. Anche l'insegnante di Yoga che vuole insegnarmi l'energia dell'universo, e anche la signora anziana di Los Angeles che vuole applicare la biodinamica al campo dei broccoli; così come quel tizio che da bambino sognava di girare il mondo in groppa a un asino.
Ma ho dovuto fare questa cosa triste di scegliere poche proposte, e tra queste decidere.
Non riesco più a leggere tutti questi pezzi di vita che arrivano sulla mia posta, ma li leggerò tutti con calma, magari durante l'inverno. E forse diventeranno una storia di storie.
Non so perché questa cosa abbia fatto il giro del mondo, non mi interessa nemmeno saperlo. Mi hanno anche contattato da un canale televisivo per chiedermi di prolungare la selezione e trasformarla in un reality con una troupe qui. Non ho risposto male, ma stavo per farlo.
Volevo dire solo questo: se bastano qualche asino, un orto, la vista mare e una connessione a internet, beh magari si può ripopolare il Sud già da domani. Soprattutto quei posti che vivono di turismo aspettando l'estate, dove non ci sono autobus, e gli ospedali, le farmacie, i cinema e le librerie chiudono perché se ne sono andati tutti. Ma so che sto semplificando un po' troppo. Non basta così poco.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
29 SETTEMBRE 2020
RASSEGNA STAMPA
"Offro camera vista mare a Lipari in cambio di aiuto nell'azienda agricola. Mi sono arrivate 2500 candidature online, non me l'aspettavo"