DI GENNARO LEONE
Eolian New Deal
Pierluigi Mantini è un altro “cittadino onorario" di Panarea, come tutti quelli che ormai la frequentano da oltre 30 anni. Ha ampliato nel tempo le casa che a metà degli anni Settanta Alik Cavaliere, scultore di fama internazionale, volle donare a sua moglie Adriana, avvocato dirigente del Comune di Milano, che si innamorò di Panarea in un minuto. E la storia è continuata perché è a Panarea che Pierluigi e Fania Cavaliere hanno suggellato il loro amore insieme a quello per Panarea, che si è trasferito alle figlie Gaia e Giulia.
Pierluigi Mantini, affermato avvocato, professore universitario al Politecnico di Milano, parlamentare per più legislature, alto rappresentante dell'Osce, Vice Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa (insieme a Giuseppe Conte), ha fatto e continua a fare molte cose ma, tra queste, quella che ora ci interessa di più è il suo ruolo di Consigliere giuridico del M.I.T., il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
D. Come stanno cambiando le cose?
R. Non è facile fare previsioni nel tempo che stiamo vivendo. L’emergenza da Covid -19, e la grave crisi economica che ne è derivata, hanno aumentato rischi e incertezze. Ma non credo nella “de-globalizzazione", come pensa qualcuno, il mondo continuerà ad essere aperto agli scambi, ai commerci, alla comunicazione delle informazioni e dei saperi, alla finanza internazionale, alla necessità di governare insieme i grandi fenomeni del nostro tempo, i cambiamenti ambientali e climatici, le migrazioni, il terrorismo.
Avremo bisogno di realizzare con più impegno e coerenza l'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, di un’ Europa unita confidando ora nella presidenza Merkel, di attrarre i capitali privati per infrastrutture e servizi pubblici, con regole più semplici: ecco, abbiamo bisogno ancora degli altri, di “ stare insieme", di abbattere ciò che divide , e “ la mascherina" che ora indossiamo per il coronavirus non è il simbolo di una divisione ma di una più forte volontà di essere vicini, comunque. Diciamo che il virus, che non è sconfitto, ci ricorda piuttosto la fragilità dell'uomo, incrina il suo senso di onnipotenza e di dominio, ci invita ad una vita più in simbiosi con la natura, ad una morale più profonda.
D. Tutto questo come potrà riguardare le Eolie, la vita e l'economia di questi luoghi? Quali mutamenti si possono immaginare?
R. La prima risposta che viene da dare è che le isole Eolie, al tempo del coronavirus, sono ancora più accoglienti. Non hanno avuto casi significativi di covid-19, non presentano occasioni di vita che costringano “all' affollamento"(salvo le discoteche nel periodo estivo), ci sono spazi che consentono un “distanziamento naturale", ci mostrano le struggenti bellezze del creato e sono uno scrigno prezioso di valori: quando eravamo chiusi nelle nostre clausure di città tutti le abbiamo sognate! Ma certamente gli effetti del covid-19 si fanno sentire anche qui, per le precauzioni da adottare, per il calo dei turisti e del lavoro. Eppure, anche per le Eolie, la parola crisi contiene non solo il significato di pericolo ma la radice di “opportunità”, a condizione che si sappia intercettare il massiccio investimento pubblico derivante dai fondi europei, dal recovery fund , dal Green New Deal, dal MES.
La grande opportunità per le Eolie, la sfida, è quella di abbandonare ogni assistenzialismo che genera sprechi e puntare con decisione su trasporti, digitalizzazione, produzione di energia alternativa, sostegno alle start up, servizi sanitari.
Ci vorrebbe un Eolian New Deal, per così dire, un grande patto su cinque obiettivi per entrare da protagonisti nel flusso degli investimenti pubblici, un'alleanza tra società civile e amministratori pubblici, con un aiuto professionale, perché i finanziamenti si “catturano" sui buoni progetti.
Occorre organizzarsi e farsi sentire, mettendo da parte le solite polemiche e le divisioni.
D. Ma di queste cose si discute da tempo e non si riesce mai a trovare una vera intesa, ci sono idee diverse sui progetti, gelosie, invidie, interessi particolari, divisioni politiche. Perché ora il covid-19 dovrebbe fare questo miracolo?
R. Occorre credere nei miracoli e in se stessi. Nei miei anni alle Eolie ho conosciuto, accanto agli animi sospettosi e litigiosi, formidabili persone innamorate di queste isole, custodi saggi e forti del territorio e del mare. Occorre organizzarsi e, in un tempo di difficoltà, non rimanere prigionieri delle tradizioni ma inventare il futuro di queste isole.
Abbiamo appena rinnovato di un anno la concessione di trasporto con C.I.N., ex Tirrenia, ma non basta: occorre riprendere il progetto del piccolo-medio aeroporto a Lipari, forse a Poggio dei Funghi a Quattropani, che allungherebbe di mesi la stagione turistica e cambierebbe la vita e l'economia. Occorre volare alle Eolie e non solo dipendere dal mare, non ci sono alternative, e si può fare utilizzando il nuovo piano di investimenti pubblici. Io stesso mi metto a disposizione, dinanzi ad un progetto concreto e condiviso, per facilitare una risposta veloce da parte dei soggetti competenti del Ministero dei Trasporti e dell'Enac.
Tutte le Eolie, non solo i nuclei abitati, devono essere serviti dalle nuove modalità tecnologiche della banda larga, ora che gli italiani, e non solo, hanno scoperto meglio lo smart working .
“Eolie digitali" deve essere il grande slogan di tutti: non siamo all'anno zero ma occorre completare velocemente e questo deve essere il secondo obiettivo dell’ Eolian Deal .
Cambia la vita, si raddoppiano le presenze, si creano centinaia di posti di lavoro stando a casa propria, curando il proprio territorio, risparmiando i costi dell'emigrazione dei giovani.
I tetti delle case eoliane devono produrre energia alternativa con il fotovoltaico e l'eolico, si riducono i costi delle famiglie, si guadagna vendendo energia, non si inquina, cresce il valore degli immobili: con il nuovo eco- bonus ed i finanziamenti europei si può fare, ora, e non è vero che i pannelli solari sono “brutti” , si possono fare in modo compatibile e addirittura con firme di autore, di artisti.
Ma si deve fare un investimento pubblico anche per potenziare i servizi sanitari nelle isole, con un progetto per le Eolie che consenta di utilizzare i fondi europei MES dedicati proprio a questo, utilizzando in particolare la tele-medicina e l'assistenza domiciliare.
E si può fare un “progetto Eolie” per favorire la nascita di start-up , per creare nuovo lavoro , con un limitato contributo a fondo perduto e una forte defiscalizzazione, per sviluppare servizi nel turismo, nella nuova agricoltura, nel mare , ed anche per promuovere servizi ambientali come i “desalinizzatori “, riducendo l'enorme bolletta dell'acqua.
Si può fare, ora è il momento, premiando la professionalità e vincendo la discordia.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
9 AGOSTO 2011
https://notiziariodelleeolie.myblog.it/on-mantini/
L'intervista al parlamentare nazionale Pierluigi Mantini - EOLIE ...