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Caro direttore,

chiedo gentilmente di pubblicare l'incresciosa situazione che descrivo.
A seguito di alcune mie segnalazioni, l'Asp di Messina ed il Genio Civile di Messina revocavano tutti i pareri favorevoli per il mantenimento di una concessione edilizia illegittima, rilasciata dal Comune di Lipari. Poichè l'Ufficio Urbanistica, rimaneva inerte di fronte alle predette revoche, sollecitavo con una prima diffida l'emissione degli atti dovuti. Ricevevo una comunicazione col seguente tenore: l'ufficio non è in grado di evadere la pratica perchè l'istruttore preposto è andato in pensione e sono solo in ufficio.

Notificavo una seconda diffida a mezzo Ufficiale Giudiziario, per chiedere la revoca della concessione edilizia i cui vizi procedimentali erano ben conosciuti dall'ufficio Urbanistica sin dal 2016 e nonostante ciò, mi veniva risposto che la mia diffida non poteva essere accolta in quanto: la revoca del parere igienico sanitario, non andava ad incidere sulla validità dei requisiti della concessione edilizia, poichè la revoca del parere sanitario da parte dell'Asp, poteva avere effetti solo sul rilascio dell'agibilità.

Tale nuovo autorevole orientamento ad hoc del Comune di Lipari, sicuramente farà nuova giurisprudenza in materia urbanistica e muterà anche l'indirizzo dei Tribunali Amministrativi, che sicuramente si adegueranno alla nuova dottrina Liparese; sulla revoca del parere del Genio Civile, essendo stato, il nuovo edificio completamente demolito ed ampliato in difformita' al titolo edilizio, che prevedeva la sola riqualificazione, l'ufficio Urbanistica tenendosi in linea col il proprio principio sin dal 2016, di salvaguardare a tutti i costi la predetta concessione edilizia, motivava che, la revoca del parere sismico non andava ad incidere sulla vecchia autorizzazione (Sic!) a suo tempo concessa dal Genio Civile, per il predetto progetto. Autorevole principio del tutto distorto. Ritengo che non occorre spendere altre parole per fare comprendere come l'ufficio del Comune di Lipari, abbia dimostrato di non avere alcun interesse a perseguire il fine pubblico bensì solo quello privato.

P.S. Potrei continuare ancora, ne ho da dire, ma lo farò nelle sedi istituzionali. Per adesso mi permetto di ricordare al Comune, le misure del vecchio fabbricato, da sempre segnalate e mai oggetto di valutazione da parte dei funzionari sempre attenti alle mie segnalazioni : la larghezza dell'ultimo vano, rappresentata in una planimetria depositata presso il Comune di Lipari, pari a ml.3,00 contro quella di progetto rappresentate viceversa in ml.4,040, nonchè, le due consulenze d'ufficio che ho trasmesso al Comune di Lipari, una ctu accerta l'invasione da parte del nuovo edificio, di una porzione cospicua del mio fabbricato e, un 'altra ctu che accerta la rotazione del nuovo fabbricato, al fine di giustificare spazi non di pertinenza nonchè la realizzazione di nuove corti e la trasformazione di una vecchia corte in veranda.

Quest'ultima corte era stata accatastata dallo stesso istruttore,oggi in pensione, su un passaggio dal sottoscritto utilizzato unitamente ai propri familiari. Ed oggi a causa dell'autorizzazione del Comune a chiudere il passaggio con due cancelli, il ricorrente ha dovuto instaurare sempre per colpa del Comune, giudizio civile di reintegra nel possesso. Inoltre ho dovuto segnalare all'Ufficio il provvedimento del Dirigente dell'epoca dott. Blasco con il quale si vietava nuovi allacci fognari.

Anche per queste novità, da sempre segnalate al Comune, non ho mai visto alcun provvedimento, se non quelli emessi da autorità non di Lipari, di cui il Comune ritiene, oggi di non tenerne conto, così come ha sempre fatto di fronte a prove evidenti della illegittimità ed illeicità della costruzione in aperta difformità alla C.E. Stranamente è così.
Grazie per l'ospitalità.

Stefano La Greca

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