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di Ennio Fiocco

Rino Gaetano e Stromboli.

Rino Gaetano lo abbiamo ancora nel cuore.

Rino, pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano, pubblica il suo primo album, “Ingresso Libero” nel 1974 che non ha molto riscontro di vendita e di critica, ma presenta già i segni dello stile estroso, provocatorio e innovativo che ha caratterizzato tutta la sua carriera.

Il successo, però, arriva l'anno successivo con la canzone “Ma il cielo è sempre più blu” che racconta aspetti pungenti della società italiana degli anni '70 che risultano più che mai attuali.

Mi ricordo i 45 giri e le sue canzoni che lo rappresentavano nella sua interiorità e stravaganza.

Oggi chi rimane cerca ancora questa melodia nelle sue canzoni, desidera riscoprire la sua immagine, la sue idee, la sua voglia di libertà.

Rino Gaetano, per chi non lo sa, non era solo un cantante. Infatti nel 1981 ha recitato nell'opera “Pinocchio” di Carmelo Bene a Roma, nel ruolo della volpe.

Nelle sue canzoni non salvò nessuno: funzionari corrotti, burocrati sottomessi, colleghi cantautori ed industriali.

Aveva 30 anni compiuti il 2 giugno 1981, quando restò vittima di un incidente, ben cinque ospedali si rifiutarono di ricoverarlo perché senza posti liberi. Si spense per la strada, in quella strada che con tanto ardore e con forza aveva vissuto nella sua breve e intensa, mentre il sole stava per nascere, un’anima ribelle e fragile andava via, alle sei di mattino, in un’auto.

Qualche anno fa incontrai, casualmente, una targa apposta su un palazzo vicino all'abitazione di miei partenti a Roma in Via Nomentana Nuova, apposta dal Comune dove lui era vissuto con la sua famiglia. Un suo amico e collaboratore ricordava che il cantautore spesso “prendeva appunti per i testi delle sue canzoni direttamente sui tovaglioli al ristorante, per non perdere nulla della sua ispirazione”. La partecipazione a Sanremo segnò decisamente un punto di svolta nella carriera e nella vita del cantautore di origini calabresi trapiantato nella Capitale.

Rino diceva “C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo. Non ci riusciranno, sento che, in futuro le mie canzoni saranno cantante dalle prossime generazioni”.

Come una stella ha brillato in pochi anni.

Vanno ricordate fra le tante le canzoni “Mio fratello è figlio unico del 1976” e “Nuntereggae più” del 1978, fino al successo sanremese di “Gianna”.

Rino Gaetano venne spronato dai discografici a scrivere nuove canzoni, tanto che si recò sull'isola di Stromboli, a cercare ispirazione, e ne uscì il quinto album, “Resta vile maschio, dove vai?”, il primo con la RCA, che svelò secondo molti critici una crisi compositiva ed artistica del cantante.

L'album, che è un 33 giri, contiene al suo interno la prima ed unica canzone di tutta la sua discografia non scritta da lui. In particolare la title track dell'album è stata scritta da Mogol, dopo un incontro al Cenacolo con il cantautore. Chissà se qualcuno se lo ricorda averlo visto passeggiare a Stromboli incantato dalle meraviglie del Vulcano?

La canzone, nel formato originale, durava 8 minuti e 43 secondi e venne originariamente divisa in due parti (una per lato): “Ma il cielo è sempre più blu - Parte I^” e “Ma il cielo è sempre più blu - Parte II^”.

Vi è da dire che all'epoca il brano fu censurato perché conteneva due frasi che potevano essere diffuse: “chi tira la bomba/chi nasconde la mano e chi canta Baglioni / chi rompe i coglioni”.

Osservando il cielo che accomuna tutti, nel suo colore blu, ci potrebbe infondere serenità.

Canzone: “Ma il cielo è sempre più blu”

“Chi vive in baracca, chi suda il salario

chi ama l'amore e i sogni di gloria

chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria

Chi mangia una volta, chi tira al bersaglio

chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo

chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno

Chi ama la zia chi va a Porta Pia

chi trova scontato, chi come ha trovato

na na na na na na na na na

Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,

ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...

Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo

chi gioca coi fili chi ha fatto l'indiano

chi fa il contadino, chi spazza i cortili

chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia

na na na na na na na na na

Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,

ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...

Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca

chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori

chi legge la mano, chi regna sovrano

chi suda, chi lotta, chi mangia una volta

chi gli manca la casa, chi vive da solo

chi prende assai poco, chi gioca col fuoco

chi vive in Calabria, chi vive d'amore

chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta

chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro

na na na na na na na na na

Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,

ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,

ma il cielo è sempre più blu

Chi è assicurato, chi è stato multato

chi possiede ed è avuto, chi va in farmacia

chi è morto di invidia o di gelosia

chi ha torto o ragione, chi è Napoleone

chi grida: «Al ladro!», chi ha l'antifurto

chi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui muri

chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto

chi mangia una volta, chi vuole l'aumento

chi cambia la barca felice e contento

chi come ha trovato, chi tutto sommato

chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo

chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo

chi è stato multato, chi odia i terroni

chi canta Prévert, chi copia Baglioni

chi fa il contadino, chi ha fatto la spia

chi è morto d'invidia o di gelosia

chi legge la mano, chi vende amuleti

chi scrive poesie, chi tira le reti

chi mangia patate, chi beve un bicchiere

chi solo ogni tanto, chi tutte le sere

na na na na na na na na na

Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,

ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...”.

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