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di Salvatore Iacono*

Uno scontro cosmico.Questa immagine, trasmessa dal telescopio spaziale Hubble, mostra lo scontro frontale tra due galassie (NGC 4038 e NGC 4039) distanti 65 milioni di anni luce dalla Terra.
Le due aree più luminose corrispondono ai nuclei delle due galassie originarie, ciascuna formata da centinaia di miliardi di stelle. Questo violento scontro ha strappato migliaia di stelle dalle loro galassie ospiti dando origine a lunghi filamenti che si estendono nello spazio come una serie di antenne; per questo motivo vengono anche chiamate “Galassie Antenne”.
 
Le zone blu, punteggiate da macchie luminosissime, sono ammassi di giovani stelle la cui nascita è stata innescata dalla collisione frontale delle due galassie.
Anche la Via Lattea, la galassia che ci ospita, sta viaggiando, con i suoi 250 miliardi di stelle, in rotta di collisione alla velocità di 400 mila chilometri l’ora verso la galassia di Andromeda, che ha pressoché le sue stesse dimensioni. Ma voglio tranquillizzare il mio amico Marco Merlino perché la distanza tra le due galassie è di 2 milioni e cinquecentomila anni luce e lo scontro dovrebbe avvenire tra circa 6 miliardi di anni.
 
*Specialista in Microelettronica e Componenti Elettronici per Applicazioni Spaziali Ingegnere Nucleare
 

 

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IC1101: un gigante dell’Universo. Le stelle che popolano l’Universo si raggruppano in ammassi di forma e dimensioni diverse che prendono il nome di “galassie”.
La nostra stella, il Sole, fa parte della galassia chiamata “Via Lattea”, formata da circa 250 miliardi di stelle e con un diametro di 100 mila anni luce (un anno luce è la distanza percorsa dalla luce in un anno, tenendo conto che la luce in un secondo percorre 300 mila chilometri). La Via Lattea, a sua volta, fa parte di un ammasso di galassie chiamato “Gruppo Locale”.

Il 19 giugno del 1790, l’astronomo inglese John Frederick William Herschel scoprì, al centro dell’ammasso di galassie chiamato Abell2029, una galassia di forma ellittica catalogata oggi con la sigla IC1101. Questa galassia dista dalla Terra poco più di un miliardo di anni luce ed è una delle più grandi fino ad oggi conosciute.

Contiene 100 mila miliardi di stelle (sì, avete letto bene) e dalla luce emessa da alcune di esse è stato possibile dedurre che sono sette miliardi di anni più vecchie del nostro Sole. Il suo raggio effettivo, cioè quello in cui viene emessa metà della luce prodotta dalle sue stelle, è valutato in un milione di anni luce; ma la galassia ha un alone di luce diffusa che si estende per due milioni di anni luce. Il suo diametro totale è, quindi, di sei milioni di anni luce.
Inoltre, al centro di questa galassia vi è una sorgente di radiazione elettromagnetica che probabilmente è associata ad un buco nero ultramassiccio, cioè con una massa compresa tra i 40 e i 100 miliardi della massa del Sole.

Nella foto, la galassia IC1101 ripresa dal telescopio spaziale Hubble.

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