Cari Amici lontani e vicini, Buon Natale dal Notiziario delle Eolie e un caro saluto a tutti Voi dal Sole sempre libero delle Eolie e come sempre buon Notiziario a tutti...


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di Michele Sequenzia

Principessa Maia Arnone, che Tu possa essere benedetta Principessa del tuo meraviglioso mare.
Che Tuo Padre , la Domenica, possa sempre farti gustare il gelato.
Con tanto affetto.

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Caro Direttore,
il Tuo Notiziario, giorno dopo giorno, con crescente partecipazione fa emergere le tante voci preoccupate di tanti cittadini in ansia. Non si contano le lettere inviate al Presidente della Repubblica. Un coro di proteste. Siamo tutti in serio pericolo. Dal governo mancano coraggiosi programmi di aiuti. Il Tuo Notiziario ci stimola alla riflessione all’impegno, ci guida, come una voce amica che crea una forte comunità di persone che vogliono finalmente poter riprendere le loro attività. Non ne possiamo piu’.

Scrive Chomski: “ Se una società ruota attorno al potere esercitato dalla ricchezza privata, è inevitabile che se ne assorba i valori, ossia l'avidità e il desiderio di ottenere il massimo guadagno personale a spese degli altri. Ora, se a fondarsi su quel principio è una società globale, allora essa punta dritto verso la distruzione di massa.”
Il tuo lettore Angelo Pajno, citando Noam Chomski, sensibilmente allarmato descrive la triste fine della “Rana Bollita”. Non poteva essere piu’ chiaro. Questo governo ci sta cuocendo lentamente, siamo stati usati, manipolati e drogati, come fossimo tante “rane bollite”. Chomski denuncia le manipolazioni mediatiche di una informazione ipocrita , gli orrori del capitalismo, della pessima amministrazione, degli sprechi, dello sfruttamento .

Poca , assai scarsa l’opposizione. Ora bisogna uscire dal nostro torpore, dalle nostre insicurezze. In piena pandemia siamo circondati da tante “ Iene e Sciacalli” si stanno rubando il nostro futuro. Mentre l’opinione pubblica deve essere tranquillizzata, come se tutto fosse “ regolare”, la “ situazione è sotto controllo”, non cessano i decessi. Che mondo troveremo domani? Ancora oggi, non sono garantiti diritti fondamentali, manca la sicurezza, chiudono decine di aziende. Al contrario, dobbiamo essere pronti a sviluppare al massimo grado le nostre potenzialità nella cooperazione fra gli uomini, liberamente organizzandoci per gestire i nostri affari senza alcuna forma di coercizione e controllo. Non ne possiamo piu’ di “ Comitati Salva Italia”. Altrimenti come la “ rana bollita” finiamo per non riconoscere nemmeno noi stessi.

Tra i numerosi scritti politici e di denuncia di Chomsky si ricordano: I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America (1969), La guerra americana in Asia (1970), La quinta libertà (1987), Illusioni necessarie (1989), Anno 501 la conquista continua (1993), I cortili dello zio Sam (1996), Il club dei ricchi (1993), La fabbrica del consenso (1998), Egemonia americana e “stati fuorilegge” (2000), 11 Settembre. Le ragioni di chi? (2001), Capire il potere (2002). Con Robert C. Berwick ha scritto Perché solo noi, pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2016; dello stesso anno è anche Chi sono i padroni del mondo, pubblicato invece con Ponte alle Grazie. Nel 2017, sempre da Ponte alle Grazie, è stato pubblicato Tre lezioni sull'uomo.

Linguaggio, conoscenza, bene comune; mentre nel 2018 escono Ottimismo (malgrado tutto), con C.J. Polychroniou, e 2 minuti all'Apocalisse. Guerra nucleare & catastrofe ambientale, con Laray Polk. Le principali pubblicazioni di Chomsky in materia di linguistica sono: Le strutture della sintassi (1957), Problemi di teoria linguistica (1964), La grammatica generativa trasformazionale (1966), Riflessioni sul linguaggio (1975), La conoscenza del linguaggio (1985), Linguaggio e problemi della conoscenza (1987).

----Bloccato dal Coronavirus, il governo italiano, con i migliori professionisti della cattiva politica ci ha ridotti, come tanti pezzenti, a chiedere in ginocchio prestiti persino all’Olanda, tanto dar farci sprofondare ai livelli di miseria del Terzo Mondo.  

Basta leggere i commenti che giornalmente leggiamo sul Notiziario delle Isole Eolie.

Girolamo Sirchia, ex ministro della Salute, ha dovuto affrontare l'epidemia di Sars nel 2003 e lo ha fatto così bene che la maggior parte degli italiani oggi neppure si ricorda che il virus sia passato da queste parti.

Commenta l’ex Ministro Sirchia: «Le due cose sono collegate. La cattiva politica ha ammazzato la sanità pubblica italiana e sta ammazzando tutta l'economia del Paese. I tagli sono figli della spending-review, che i nostri politici si sono bevuti per ottenere il plauso dei globalisti. Il risultato è che non abbiamo sostituito i medici che andavano in pensione e per anni non abbiamo rimpiazzato i primari perché costava troppo e trasformavamo i vice in facenti funzione. Ci ritroviamo con macchinari vetusti e non assumiamo più infermieri, noleggiamo quelli delle cooperative, che ti mandano gente volenterosa ma che non parla neppure l'italiano. E poi, la sciagura delle sciagure per la sanità: abbiamo iniziato a fare le gare d'appalto al massimo ribasso, che premiano solo i prodotti scadenti. La potenza cinese l'abbiamo costruita noi con la nostra imbecillità da spending-review».

Mi faccia un esempio...
«Le mascherine contro il coronavirus. Per tranquillizzare i donatori ho contattato un'azienda italiana che le produceva. Mi ha detto che ha chiuso il settore perché nessuno le comprava in quanto gli ospedali acquistavano quelle cinesi, che sono una vera porcheria ma costano poco. Ora noi tutti per le strade giriamo con mascherine poco utili a frenare la diffusione del virus. L'Italia è diventata povera e insicura grazie agli economisti che hanno imposto la globalizzazione cavalcata dagli speculatori e l'Europa si è accodata pur vedendo che i Paesi crollavano».

Non è troppo pessimista?
«Siamo in mano a pazzi o a gente prezzolata. Tutte le persone normali che conosco cercano di comprarsi una casa e mettere da parte quattro soldi. Bene, ora gli economisti dicono che la casa di proprietà è un male perché sottrae risorse al mercato e allo stesso tempo criminalizzano chi risparmia perché non fa girare l'economia. I media spacciano queste tesi deliranti come volere popolare, ma io non conosco nessuno che le condivida».

Parliamo un attimo di sanità
«Quella pubblica sta andando a farsi benedire. Per l'emergenza coronavirus sta facendo l'impossibile ed è un bene che anche quella privata si sia disposizione».

C'è stata molta confusione intorno al coronavirus: il governo ha sbagliato qualcosa?
«La comunicazione è stata pessima. Quando arrivò la Sars, io ero il ministro e facevo una conferenza stampa al giorno. Come governo, abbiamo pagato la Rai per avere degli spazi informativi in cui io parlavo alla nazione. Certo, io ero un medico affermato e quindi trasmettevo autorevolezza. Oggi il ministero della Salute non si è fatto sentire. Andava in tv Conte con il maglioncino, ma lui è lo stesso che tre settimane fa aveva parlato di allarmismo bocciando la proposta dei governatori leghisti di mettere in quarantena chi arrivava dalla Cina e che ha accusato l'Ospedale di Codogno di non aver rispettato le direttive».

È stato un errore?
«Certo. Isolare i cinesi che tornavano dal loro Capodanno, dove si abboffano di ogni schifezza, avrebbe frenato il contagio. La quarantena non è un'offesa. Conte e Speranza hanno sdrammatizzato e accusato la Lega di razzismo; ora gridano al lupo, ma chi li ascolta? Se lo Stato non parla con una voce unica e coerente, il Paese va nel panico, ovvio. Gli italiani hanno capito che all'inizio la vicenda è stata affrontata dal punto di vista politico e non sanitario e molti hanno perso fiducia».

Pure i virologi hanno fatto confusione: ognuno diceva la sua
«I medici hanno le loro responsabilità. Molti hanno avuto atteggiamenti narcisisti. Se lei mette un medico davanti a una telecamera, lui parla anche se è spenta. Detto questo, è naturale che se il governo non parla con voce autorevole, chiunque abbia libera tribuna. Le epidemie non sono argomenti da trattare nei talk-show, come la politica».

Sono stati molto criticati i governatori Fontana e Zaia, l'uno per essersi messo la mascherina, l'altro per aver detto che in Cina mangiano i topi .
«Fontana è un amministratore straordinario. Anche io al suo posto mi sarei messo la mascherina. È una polemica stupida e faziosa. Quanto a Zaia, forse è stato un po' troppo ruvido, ma ha detto la verità. I cinesi, specie in campagna, convivono con animali selvatici e mancano di servizio sanitario. Non è politicamente corretto dirlo ma è ovvio che il virus si è diffuso a causa delle loro cattive abitudini alimentari e sanitarie, come è accaduto in passato con altre patologie».

Che sviluppi avrà il virus?
«Siamo in fase espansiva, mi attendo una crescita esponenziale. Con le quarantene stiamo cercando di rallentare il contagio per ridurlo numericamente e renderlo compatibile con il sistema sanitario nazionale. Non essendoci vaccino, il virus si sconfigge solo con il tempo, quando cambia il clima e ci saranno più guariti. Il caldo è nemico del corona e più immunizzati abbiamo, più difficile che esso circoli».

Che tempi prevede?
«Se la crescita, come è auspicabile, da geometrica si riduce ad aritmetica, la fase espansiva dovrebbe essere meno preoccupante fino a spegnersi entro circa 2-3 mesi».

Il coronavirus esploderà anche in Europa?
«Lo sta già facendo. Mi risulta che la Germania in realtà sia messa peggio di noi. E la Francia raggiungerà presto i nostri livelli».

È normale che il nostro servizio sanitario si sia fatto trovare impreparato all'emergenza?
«No, è accaduto perché l'Italia, a causa della spending review, ha smantellato i motori di sviluppo del Paese. Scuole e università sono state ridotte al livello di dover affittare le aule per racimolare soldi. Della sanità, si è detto. Quanto alla ricerca, pur avendo le intelligenze non produciamo più nulla e siamo costretti a comprare tutto dall'estero».

Lei come riuscì a sconfiggere la Sars?
«Era un virus più letale ma meno contagioso rispetto al corona. Un uomo da solo non inventa la ruota, io avevo una serie di conoscenze nazionali e internazionali che mi ha aiutato a gestire l'emergenza».

È quello che è mancato al nostro governo, isolato e con tutto il mondo che ha puntato il dito contro di noi e ci ha accusato di essere gli untori del male
«È andata così, ma non voglio infierire. La verità è che gli eventi catastrofici non si possono fronteggiare solo in emergenza, vanno predisposte e mantenute delle strategie e delle azioni di contrasto. Io, da ministro, creai il Centro di Controllo malattie, che ha il compito di studiare l'evolversi delle patologie nel mondo e prepararsi ad affrontare ipotetiche epidemie. Il suo lavoro era predisporre piani di contrasto da attivare in caso d'emergenza e magari di fare contratti che, quando scatta l'allarme, permettano di acquistare quel che ci serve, come le mascherine, con un canale prioritario. Certo sono cose che costano, se tagli la sanità, non te le ritrovi e quando arriva l'emergenza piangi. Se avessimo utilizzato bene i due mesi intercorsi tra la comparsa dell'epidemia in Cina e i primi casi in Italia, forse si poteva ottenere di più in termini di contrasto al COVID-19».

Caro Direttore,
con un buon caffè forte, ben irrobustito in piena maturità il “ Notiziario delle Isole Eolie”, ha preso il volo, attraversa mari , tocca porti lontani, tra lingue diverse, si arricchisce di nuovi amici, entra nelle case, si fa amare e perdonare. Chi ti legge sa che tu l’ascolti, si affida al Notiziario, bussa alla tua porta, chiede giustizia, comprensione, aiuto. Da ogni dove ti arrivano sollecitazioni, pressioni e provocazioni. Nuovi lettori sanno come raggiungerti, tra amici ci s’intende, si collabora, ci si confronta, non manca la buona volontà.. Giorno dopo giorno, da terre lontane, si scopre quanto l’umanità abbia bisogno di pace. I contrasti non mancano. E subito il Notiziario punta gli occhi, si fa portavoce, ruota, esplora, come un satellite, non cessa di indagare, interroga, fa luce, manda infiniti fotogrammi preziosi, e tanti messaggi di pace.

Lungo le antiche rotte, si scoprono nuovi approdi, volti, frammenti di storie , gente scomparsa, dolorosi rimpianti, che da isola ad isola, superando gli oceani, richiamano voci di genti scomparse. Che emozione, che meraviglia scoprire, intatta dal tempo, la ballata di “ Un Salinaru scrivi a sso frati”, riportata alla luce da Angelo Cervellera, ora letta e recitata con tanta passione dal Maestro Giovanni Giardina.

Dove sarà finito oggi questo nostro amico “Salinaru”? Emigrato? Dove riposano le tue ossa? Come se il tempo non fosse mai trascorso , nella “ballata di un Salinaro” , una lettera ripescata per caso dopo tanto tempo in un angolo della casa, il paziente Giovanni la riporta in vita, riesce a farla giungere a noi come se fosse stata scritta oggi. Messaggio di pace. Bisogna leggerla in siciliano delle Eolie.. Tanto è forte il suo sapore . “Si Li tiempi sunnu troppu dispirati'un si capisci cchiu' mancu stagiuni,veni lu 'nvernu 'nveci dilla stati lu munnu curri troppu a ruzzuliuni.”
Messaggio di sofferenza: “Io sono armato di buon cuore e con speranza……ma tu fratello non lo sei. Tu ti sei scordato a casa la speranza.”

Una lettera sincera, piena di rimpianti.. Anche tra fratelli se manca unione, ci si sente distanti, quasi sconosciuti, si diventa nemici. .. Modi di vedere diversi. Perché tanta incomprensione? Il disagio si accresce con le diversi ideali , visioni politiche, chi ha fortuna, chi si perde. Invece di collaborare e condividere , il pane quotidiano, ci si irrigidisce nel proprio egoismo. C’è chi denuncia e perseguita . C’è chi tradisce. I buoni rapporti si sfasciano. Le famiglie non trovano piu’ il piacere di stare insieme. Quanta gente è partita, senza mezzi, per bisogno, per terre lontane. Quanti sono stati dimenticati? Non c’è felicità se non c’è rapporto fraterno.

Una lettera triste, amarissima, che denuncia i tanti torti subiti. Ci si separa. Un rapporto aspro, invivibile. Sono accuse precise. Sono lacrime vere. Una volta c’era rispetto, mentre oggi manca . Siamo preda di speculatori, di ladri , di disonesti di politici malvagi. E si sta male. Malgrado le tante ingiustizie subite, si avverte la voglia e la speranza di ricominciare, di mantenere il legame fraterno , di perdonare i torti subiti. Una lettera preziosa di alta letteratura che ci tocca da vicino.. Che è diretta al cuore. . E’ tutto vero. Due storie, due destini, due fratelli, in un sofferto tragico confronto. Come farsi capire? Vivere è fatica. Impagabile il buon rapporto tra fratelli. “Non dimenticare, fratello mio, la speranza”.

Anche oggi noi tutti attraversiamo giorni difficili, ci sentiamo oppressi, sfiduciati, abbiamo bisogno di tanto amore, onestà, calore, e di tanti amici sinceri.. Grazie caro Maestro Giovanni Giardina, hai saputo trasmetterci un pezzo della tua stessa anima, del tuo dolore. La tua è una preziosa cara voce amica. Ci sentiamo, grazie a te, con il Notiziario, ancora di piu’ uniti nella “Ballata di un Salinaru.” “Se i tempi sono troppo disperarti, non si capiscono manco le stagioni, viene l’inverno invece dell’estate, il mondo corre troppo a ruzzoloni”. Restiamo amici, uniti.

La Ballata di un povero pescatore dell’Isola di Salina, che scrive a suo fratello.

Un Salinaru scrivi a sso frati

1
Isti cu vuluntà e cu 'ntelligenza
armatu di gran cori e cu spiranza
ma ti scurdasti a casa la spiranza
ca 'nta la vita ha la so 'mpurtanza.
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Tu ti scurdasti o frati e lu bisnonnu
lu ziu, lu papà e li parenti
chi persiru la vita e lu so sonnu
circannu i fari beni a chista genti .
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Campavi 'nsanta paci e unni vulisti
turnasti a lu paisi e timbarcasti
'nto 'nvuzzu troppu chinu i camurristi
fascisti vila e cu iddi abbuccasti .
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Dimmielu tu chi cazzu 'nni fascisti
di la to vita di li to spiranzi
ora chi 'nta li scogghi ti'nni isti
da mala sorti Diu chi ti nni scanzi .
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Oggi su tutti quanti tradituri
e 'nsanta paci nu'mpò cchiù campari
fissa cu faci beni cull'onuri
amarizza sultantu po 'ncassari.
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Cu ti vota la facci e cu ti piscia
su tutti buoni sulu a fari rascia
'un c'è cchiu' nuddu ora ca t'alliscia
ristasti chi cugghiuna 'nta la cascia .
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La vita nostra è tutta n'esperienza
basta sapirisilla quartiàri
cull'occhiu vivu e cu ll'antilligenza
pruviannu sempi li corpazza i mari.
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Dopu tant'anni di timpesti amari
s'avi a sapiri teniri u timuni
cu lu curaggiu di li marinari
ca pi la vulunta sunnu liuni .

2

Cumu lu mari è vita , vita è mari
ammatula luttari si s'incazza
tira lu vuzzu e lassilu sfucàri
aspittannu c'aggira la vunazza .
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Finu a quannu la morti unn'allivedda
ricurdamunni sempri di la nassa
p'un fari a fini di la monascedda
rapimu l'uocchi 'nta vita chi passa .
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Na vota, quannu c'era lu rispiettu
valia la pena fari beni a tutti
ma ora ogn'unu tira i carti o piettu
e quindi è miegghiu c'unu si nni futti !
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Li tiempi sunnu troppu dispirati
'un si capisci cchiu' mancu stagiuni,
veni lu 'nvernu 'nveci dilla stati
lu munnu curri troppu a ruzzuliuni.
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Unu chi 'mpaci nasci crisci e mori
'nta ssa terra pulita ammienz'o mari
vardalu sempi dintra lu so cori
pi capiri s'esti figghiu i salinari.
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U 'nti fidari i cu di fora vinni
arriedu o so surrisu ci su 'nganni
'nsignacci a strata pi s'aggirarisinni
prima chi ti cummina troppu danni.
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Tu frati m'ha capiri,sunnu cani
sarvaggi e troppu chini di vileni
cumu a Pilatu si lavò li mani
quannu a la so sacchetta nun cunveni.
-------------------- 0 ------------------
Su tutti 'mmerda di spiculaturi
'nni sbattinu 'nta faccia li dinari
mafiusi, priputenti e tradituri,
nni fannu i corna e l'amu a suppurtari !

3

Ora canciu discursu e vurria diri,
quantu ci voli beni lu me cori,
a cchissi petra unni minn'egghiri
prima di la me morti a ripusari.
------------------ 0 -----------------
E subitu mi veni di cantari
setti li stiddi di l'orsa maggiuri,
setti l'isuli nostri 'nta lu mari
setti ed ognuna ha lu so spuri.
------------------- 0 ----------------
Cantu di gigia e cantu di duluri
cantu a la terra chi mi seppi dari,
la prima luci e li primi suduri
la prima sicurizza pi campari !

NOTIZIARIOEOLIE.IT

Il Maestro Giovanni Giardina recita una poesia: "Un salinaru scrivi a sso frati "

Caro Direttore,

Si vive male. Brutte notizie da Halle, in Germania. Un criminale neo nazista Stephan Balliet in pieno giorno, spara razzi contro una Sinagoga. Due passanti sono stati uccisi. Voleva uccidere più ebrei possibile. A Trieste portato in Questura, Alejandro Augusto Stephan Meran, dominicano, delinquente abituale, già noto alla polizia tedesca, assai pericoloso, non ammanettato, esperto di armi, ottimo tiratore, blocca, disarma due poliziotti , impugna le loro stesse pistole, non esita, spara e li uccide. Poi cerca di uccidere quanti poliziotti possibile. Gli attacchi contro i poliziotti non si contano.

Carabinieri, finanzieri, agenti penitenziari: il suicidio diventa una pratica sempre più ricorrente tra chi è chiamato a difenderci. Silenzio stampa. Sulle nostre strade circolano moltissime automobili senza assicurazione. Chi controlla? La droga circola ovunque tra i giovanissimi. A Napoli, la polizia ha messo sotto accusa i clan Contini, Mallardo e Licciardi , sequestrato un ingente patrimonio. Il Boss Contini controllava il funzionamento dell’ospedale San Giovanni Bosco, dalle assunzioni, agli appalti, alle relazioni sindacali. Perché nessuno ha denunciato? Bocche cucite.

L’ospedale napoletano , senza controllo, diventato una bisca clandestina, base logistica per le le truffe assicurative attraverso la predisposizione certificati “ autenticati” da medici compiacenti ”. Per le strade di Napoli si balla e si canta tra i clan mafiosi. I reati non si contano. Persino a Lipari :” Sono 33 le persone indagate come spacciatori. Ma chi controlla il territorio?
Cocaina, hashish e marijuana gli stupefacenti secondo le risultanze degli investigatori. Leggo che ”eseguire accertamenti su un'isola che conta spesso meno di 100 abitanti si è dimostrato veramente complesso”. E le città con milioni di abitanti, come vivono, chi controlla le periferie, a rischio?

Mestiere duro fare il poliziotto. Si rischia la vita.
Donatella Di Cesare* acutamente scrive: ““Viviamo un’epoca «incomparabilmente più violenta» di quella delle due guerre mondiali e della tensione Stati Uniti-Unione Sovietica , siamo in mezzo a una «disuguaglianza violenta» e a una «globalizzazione armata» , circondati da «innumerevoli conflitti a bassa intensità», inconsapevoli che «attraverso una serie ininterrotta di cause, un mio piccolo vantaggio qui si traduca altrove nell’agonia di qualcuno» . Siamo una «scialba e gretta modernità» , che però sfugge a molti intellettuali, i quali sono sicuri che la modernità sia una meta per tutti, non accorgendosi che l’islamismo guerriero «con la sua aspirazione trascendente lancia una sfida all’immanenza profana del capitale» , che questa «collera universale, speranza senza frontiere» è un fatto nuovo: essa è «l’alternativa orientale al comunismo».

La potenza dissolutiva del terrore si scarica, prima ancora che sulle vittime inermi, sulla cornice spaziale del nostro modo di ragionare, lo blocca, lo annulla, mettendolo fuori uso.”
* Donatella Di Cesare- “ Terrore e Modernità”- Torino-Einaudi 2017 -*Docente di Filosofia presso La Sapienza-Roma

Caro Direttore,

amaramente il nostro opinionista Carlo D’Arrigo scrive: “Non ho fatto e non faccio nomi, ma ho timore di andare a votare perché c’è il rischio di omologare un governo, come quello in carica caduto dall’alto, il cui fine prestabilito è impoverire la classe media e media-povera. Esattamente come avvenuto in questi ultimi otto anni, dall’autunno 2011 ad oggi con un Governo caduto dall’alto, anzi da fuori confini.”
Caro amico, in realtà è già tutto “ omologato”, potentemente censurato, stabilito, coordinato, inquinato, bloccato e svilito, immiserito. Ci hanno ridotti come tante cavie da laboratorio. Vogliamo fare dei nomi?
Vorrei sapere quanti nostri giovani, di buona famiglia, educati e ben alimentati, abbiano piacere, siano stimolati , bramino leggersi una sola riga, per esempio, di Ippolito Nievo ( 1831-1861) o di Grazia Deledda ( 1871-1936) . Con viva simpatia.

---Oggi 5 ottobre si ricorda il sacrificio della cittadina istriana Norma Cossetto

“ Medaglia d’oro al merito civile alla memoria”.

“Una rosa per Norma Cossetto”, è la manifestazione promossa in tutta Italia dal “ Comitato 10 Febbraio “ che intende onorare la memoria della giovane studentessa di Visinada ( Istria), seviziata e uccisa nel 1943 da bande armate comuniste del Maresciallo Tito. La manifestazione si svolgerà sabato 5 ottobre 2019, alle ore 17:30, presso l’area Griso Laboccetta, nella città di Reggio Calabria.

Licia Cossetto, sorella di Norma racconta: “La notte tra il 4 e 5 ottobre 1943 tutti i prigionieri legati con fili di ferro furono condotti a forza a piedi fino a Villa Surani. Ancora vivi, furono gettati in una foiba nelle vicinanze. Le tre donne presenti nel gruppo subirono nuovamente violenze sessuali sul posto prima di essere gettate a loro volta nella stessa foiba”.

«Ancora adesso la notte ho gli incubi, al ricordo di come l'abbiamo trovata: mani legate dietro alla schiena, tutto aperto sul seno il golfino di lana tirolese comperatoci da papà la volta che ci aveva portate sulle Dolomiti, tutti i vestiti tirati sopra all'addome [...] Solo il viso mi sembrava abbastanza sereno. Ho cercato di guardare se aveva dei colpi di arma da fuoco, sono convinta che l'abbiano gettata giù ancora viva. Mentre stavo lì, cercando di ricomporla, una signora si è avvicinata e mi ha detto: "Signorina, dalla mia casa che era vicina alla scuola, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch'io"» Ricordiamo anche Don Francesco Bonifacio, il Martire delle Foibe. L’11 settembre 1946 fu trucidato dai comunisti, che non ne sopportavano il suo impegno per i giovani. Nel 2008 Benedetto XVI ha promulgato il decreto della Congregazione per le Cause dei Santi, che lo dichiara assassinato in “odium fidei”.

Desideriamo ricordare lo storico Guido Deconi che ha ricostruito le stragi compiute dai comunisti titini non solo dei connazionali filofascisti e filonazisti, ma anche dai partigiani non comunisti.. Per il ristabilimento della verità storica sulle terre italiane che più hanno sofferto le conseguenze della seconda guerra mondiale, e per un doveroso omaggio verso le migliaia di martiri innocenti».

Sia in Slovenia che in Croazia», scriveva Robi Ronza su "II Giornale", «alla fine della guerra i comunisti titini fecero strage non solo dei connazionali filofascisti e filonazisti, ma innanzitutto dei partigiani non comunisti, ritenuti nemici dal Generale Tito”.

«Si calcola che nei dintorni di Lubiana circa ottomila di questi “ non allineati” siano stati sterminati e sepolti in giganteschi cimiteri ancora oggi segreti. ».

Non dobbiamo dimenticare che ancora oggi in Slovenia e in Croazia questi orrori continuano a venire censurati. Quanto male ha fatto il Fascismo, quanto odio ha causato vittime innocenti. La ragione di tale censura è che nelle attuali classi dirigenti persiste la volontà di nascondere coloro che in gioventù parteciparono a questi massacri .”

Il 10 febbraio 2007, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione del giorno del ricordo cosi’ si espresse ” …Va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe e va ricordata la "congiura del silenzio", "la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell'oblio". Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell'aver negato,la verità per pregiudiziali ideologiche e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali.»

L’Assemblea dell’Unione Italiana , i soci della Comunità degli Italiani di Istria e Pola e la cittadinanza interessata, hanno programmato un Convegno che si terrà lunedì, 7 ottobre 2019, con inizio alle ore 18:00, presso la sede della Comunità degli Italiani di Pola. Per ogni informazione e contatti: Email: unione.it.cap@siol.net.

 

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