di Angelo Giorgianni
OSPEDALE DI LIPARI: DA OGGI IL PRIMO CARDIOLOGO. SI TRATTA DEL DOTTOR MARCO CERRiTO, DIRIGENTE MEDICO DEL PAPARDO DI MESSINA.
Nei prossimi giorni anche il dott Giovanni Trapani, medico a tempo determinato dell’Ospedale di Reggio Calabria ed in graduatoria dell’Asp di Messina, avendo prestato il suo consenso, prenderà servizio come cardiologo a tempo determinato presso l’ospedale di Lipari.
Detto incarico sarà rinnovato fino alla immissione in servizio dei titolare a seguito di pubblico concorso, già bandito ed in corso di espletamento.
La convenzione con i cardiologi dell’Ospedale Papardo, comunque, resterà vigente per assicurare eventuali turni scoperti ovvero emergenze.
Alle parole iniziano a seguire i fatti.
Sono consapevole che una rondine non fa primavera .... ma normalmente preannunzia la primavera.
Speriamo che dopo il lungo inverno giunga finalmente la Primavera anche per l’Ospedale di Lipari.
OSPEDALE DI LIPARI: DALLE PAROLE AI FATTI... ED I FATTI SI COMMENTANO DA SOLI.
Promissio boni viri est obligatio: “Bandiremo a breve tanti altri concorsi a tempo indeterminato, anche per i Primari, e intendiamo coprire tutti i posti in organico- dice il Direttore Generale Paolo La Paglia - per garantire i LEA e le attività sanitarie nei nostri Ospedali, soprattutto quelli posti nelle aree disagiate.” E Lipari è area disagiata, con LEA da garantire!
Nella foto il dottor Marco Cerrito con il direttore generale del Papardo Mario Paino
OSPEDALE DI LIPARI: DALLA PAROLE SI PASSA AI FATTI... IL DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA OSPEDALIERA PAPARDO DOTT. PAINO HA APPROVATO IL TESTO DELLA CONVENZIONE PROPOSTA DAL DIRETTORE GENERALE DELL’ASP DOTT. LA PAGLIA PER L’UTILIZZO DI DIRIGENTI MEDICI DI CARDIOLOGIA PER 38 ORE SETTIMANALI. NELLE PROSSIME ORE ENTRAMBI FIRMERANNO DIGITALMENTE LA CONVENZIONE.
Nei giorni scorso il direttore generale dell’Asp dott. La Paglia, per fare fronte alle carenze di organico della Cardiologia, aveva chiesto ed ottenuto l’autorizzazione all’Assessorato in deroga per l’espletamento della procedura concorsuale per la copertura di due posti di Dirigente medico di cardiologia ed aveva chiesto la disponibilità dell’Azienda Ospedaliera Papardo per attivare una convenzione sempre nello stesso settore.
In particolare, il dott. La Paglia, “tenuto conto la grave carenza di Dirigenti Medici specialisti in Cardiologia, al fine di potere assicurare i turni di servizio presso il P.O. di Lipari, ha chiesto la disponibilità dell’Azienda Ospedaliera Papardo, al fine di attivare un rapporto di collaborazione per l’utilizzo di Dirigenti Medici di Cardiologia, per n. 38 ore settimanali da espletarsi al di fuori dell’orario di servizio. “
In esito a detta richiesta i Direttori Generali dell’Asp e dell’Azienda Papardo “hanno provveduto a concordare uno schema di convenzione, con decorrenza dal 18.11.2019e sino al 17.01.2020, eventualmente rinnovabile” ed oggi il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo dott. Paino ha deliberato l’autorizzazione alla stipula della convenzione predetta ed ha inviato la la delibera e la convenzione all’Asp di Messina, per le successive incombenze. Nei prossimi giorni “la predetta convenzione dovrà essere firmata digitalmente dalle parti”.
Un altro passo importante per superare le criticità della Cardiologia...
OSPEDALE DI LIPARI: FINALMENTE DALLA PAROLE SI PASSA AI FATTI... L’ASSESSORE
RAZZA HA FIRMATO L’AUTORIZZAZIONE IN DEROGA PER LA COPERTURA DI DUE POSTI DI DIRIGENTI MEDICI DI CARDIOLOGIA.
Nei giorni scorso il direttore generale dell’Asp dott. La Paglia, per fare fronte alle carenze di organico della Cardiologia, aveva chiesto l’autorizzazione all’Assessorato in deroga per l’espletamento della procedura concorsuale per la copertura di due posti di Dirigente medico di cardiologia, già bandita e pubblicata.
Oggi, l’Assessore Razza ha firmato la nota per l’autorizzazione al reclutamento predetto e, pertanto, il Direttore Generale dell’Asp di Messina potrà riattivare la procedura, con tempi brevi di espletamento, qualora possa utilizzare gli idonei della graduatoria di un concorso per Dirigente medico di cardiologia, già espletato dall’ASP di Siracusa.
OSPEDALE DI LIPARI: DURA LEX SED LEX.
Da manovale del diritto, sommessamente, ritengo precisare che la disposizione aziendale a cui si fa riferimento nella lettera, evidentemente, non è altro che una disposizione attuativa di una legge che si applica, non solo a Lipari, ma anche in tutto il territorio nazionale.
Infatti, il richiamato divieto di superamento delle 12 ore di servizio è sancito da una normativa, che disciplina i turni ed i riposi nella Sanità pubblica, a cui nessuno si può sottrarre, perchè in quanto legge tutti hanno l’obbligo di osservarla e non è certamente derogabile con il consenso dei lavoratori e nel caso in esame dei medici.
In particolare, l’art.14 della legge 161 del 2014 entrata in vigore nel 2015 cancellando precedenti regole alle normative sui limiti degli orari di lavoro del personale delle aziende sanitarie impone in maniera stringente di attenersi ad alcuni vincoli orari. Piu' precisamente impone un tetto di 48 ore in cui è possibile prestare lavoro al massimo nel corso di una settimana riconoscendo undici ore di riposo consecutive durante le ventiquattr'ore della giornata e almeno una intera giornata di 24 ore di astensione dal lavoro durante la settimana.
La ratio della norma è chiaramente riconducibile da un lato alla obbligatorietà della garanzia della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro dall'altro tende in sanità a garantire la sicurezza dei pazienti che non possono correre il rischio di trovare ad affrontare im una emergenza un professionista stanco stressato fisicamente e psichicamente poco resistente e con insufficiente lucidità indispensabile per affrontare le emergenze.
Da questo punto di vista non può non essere coerente il richiamo alla osservanza dell'obbligo di legge attuato dalla direzione sanitaria. Invero, in applicazione della normativa citata, già in precedenza avevamo registrato la impossibilità per gli anestesisti dell'azienda ospedaliera Papardo di potere effettuare prestazioni aggiuntive presso l'ospedale di Lipari in quanto per carenze di organico della struttura di appartenenza erano già obbligati a svolgere prestazioni aggiuntive, che avevano raggiunto il massimo consentito dalla legge. Per questo gli stessi erano impossibilitati a venire anche a Lipari per quanto avrebbero voluto!
Il problema non è nuovo ..... Io stesso, nella mia lettera al Presidente Musumeci nell’agosto del 2018, avevo denunziato la carenza del Pronto Soccorso di Lipari, evidenziando che , pur con la presenza a supporto dei medici del 118 che garantiscono fino a un massimo di 72 ore settimanali (autorizzate con delibera aziendale) corrispondenti a due unità mediche, i quattro medici in servizio ( a quella data) sono insufficienti a garantire adeguata turnazione, a meno che non si voglia disattendere le norme europee sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sancito dalla legge 161 del 2014, che non consentono orari superiori ad undici ore consecutive di lavoro.
Ed allora, a fronte di questa criticità, non potendosi evidentemente violare la legge, bisogna aumentare il numero dei medici, in misura tale da coprire legittimamente i turni.
In questa logica, Il Pronto Soccorso di Lipari, per osservanza del contratto di lavoro dovrebbe essere dotato di un numero non inferiore a sette medici, poichè è una unità operativa ad attività continua (con presenza medica di almeno una unità per 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno). Infatti, sette medici è il numero minimo per potere effettuare una normale turnazione, concedendo riposi e congedi a norma di legge, è fatti salvi casi di malattie o impedimento.
Questa fisiologica copertura di organico dobbiamo chiedere all’ASP e non certo patologiche deroghe a divieti di legge!
----Ospedale di Lipari, Crisi Idrica ..... La Speranza è l’ultima a morire, ma è deprecabile ...... anche differire di un solo secondo la ineludibile valutazione e la soluzione di problemi di vitale importanza per gli Eoliani e per la loro Economia. Io, comunque, non mi arrenderò! E voi?
Ho sentito il dovere civico e morale di scrivere una lettera pubblica a tutti i Consiglieri ed all’Amministrazione per chiedere una discussione con spirito unitario di alcuni problemi (Ospedale di Lipari, Crisi Idrica ....) che a mio avviso stanno progressivamente uccidendo l’Economia Eoliana, negando un futuro ai giovani nelle loro isole.
Ho ritenuto oltre che un dovere un atto di amore tentare di rappresentare il disagio di un intera comunità, nella speranza che tutti i consiglieri animati dallo stesso mio amore, con un sussulto di orgoglio avrebbero superato pseudo divisioni e/o sterili contrapposizioni, per dare concrete risposte alle aspettative dei nostri concittadini, che guardano con preoccupazione al futuro di queste Isole.
Ho registrato tante manifestazioni di affetto e di stima, di tanti cittadini comuni, alcuni a me sconosciuti, che si sono riconosciuti tra i sottoscrittori ideali di quella mia lettera, che, peraltro, nei contenuti rispecchiava anche lo spirito di interventi di consiglieri di maggioranza e di opposizione e di tante altre persone che sui social manifestavano preoccupazione ed indignazione sugli stessi temi. Questa sintonia apparente tra Cittadini e Rappresentanti Istituzionali, mi sembrava il contesto ideale per un azione comune in difesa di diritti sacrosanti degli Eoliani e della loro Economia e così ieri, così come un anno fa (per gli stessi temi) , fiducioso mi sono presentato in Consiglio ... ma ho rivisto un film già visto.
Infatti, stessa scena desolante di una Istituzione, presente con il suo presidente Biviano e con un numero insufficiente di consiglieri, ma incapace di dare tempestivamente le attese risposte ai cittadini, con una sola variante significativa l’opposizione (quasi al completo) presente in aula, forse anche disponibile a discutere di Ospedale, Carenza Idrica con la maggioranza rappresentata solo dal Consigliere Bertè e dal Consigliere Sabatini, che assentandosi al secondo appello, ha decretato lo slittamento della seduta a Domani....
Ma non sarei onesto con me stesso e con voi, se volessi sottacere la delusione di vedere che il pubblico, nonostante l’importanza degli argomenti e le dilaganti proteste su fb, fosse rappresentato solo da me e da Daniele Corrieri, presenze coerenti con le distinte posizioni espresse sui social..... ma ampiamente insufficienti e non significative rispetto alle pubbliche denunzie di tante persone, anche conoscenti e “amici”, prodighi nel segnalare inefficienze e/o presunte illegalitá e asseritamente pronti ad epocali battaglie civili in difesa dei loro diritti e di quelli della Comunità.
Mi voglio illudere che queste ultime assenze non siano sintomo di rassegnazione rispetto all’ineluttabilità di alcuni eventi e, quindi, di sfiducia nella capacità delle Istituzione di dare risposte alle loro legittime aspettative di soluzione dei problemi e di tutelarli da presunte ingiustizie subite, ma siano dovute ad una sottovalutazione della importanza della loro vigile presenza, anche rispetto ad una Istituzione che, a causa di incomprensibili assenze, oggi non ha dimostrato adeguata e tempestiva attenzione nei confronti di vere e proprie emergenze proposte alla loro valutazione.
Invero, non riesco a capire quale logica possa avere ispirato quello che mi auguro sia solo un rinvio della trattazione di questi argomenti, dato che nella rappresentazione virtuale sui social tutti, assenti e presenti, hanno riconosciuto la gravità di questi problemi e l’urgenza delle soluzioni, rifiutandomi di pensare che questo rinvio (decretato sulla pelle dei cittadini), sia stato determinato, come qualcuno mi suggerisce, solo dall’esigenza di non condividere l’iniziative assunte anche da Angelo Giorgianni.
In ogni caso, a prescindere dall’esito delle iniziative predette, voglio rassicurare i miei amici sul mio proposito di avvalermi di tutti gli strumenti accordati dallo Stato di Diritto a tutela dei nostri diritti. Infatti, ribadendo un concetto già espresso in passato, nella mia vita, fortunatamente, non mi sono mai illuso, facendo affidamento su altri, nel rivendicare legalità e giustizia, sia pur nella speranza che alcuni valori e principi diventassero patrimonio comune e che, passando dalle parole ai fatti, ognuno reclamasse i suoi diritti senza piegarsi al pietismo di logiche clientelari.
In ogni caso, io non mi potrò mai rassegnare a tale stato di cose, perchè diversamente dovrei rinnegare un mio impegno civile e professionale in cui ho creduto e ancora credo, e, pertanto, anche se il mio impegno predetto non è gradito a qualcuno, che si vede minacciato nei suoi interessi personali e/o politici e/o economici, io non mi tirerò indietro.
UN ALTRO MEDICO DELL’OSPEDALE DI LIPARI IN PROCINTO DI ESSERE TRASFERITO A MILAZZO? SOGNO O SON DESTO? LA REALTÀ RISCHIA DI SUPERARE OGNI PIÙ FERVIDA FANTASIA ......SE CIÒ FOSSE QUALCUNO EVIDENTEMENTE VUOLE METTERE A DURA PROVA LA PAZIENZA DEGLI EOLIANI.
Il direttore La Paglia ha sostanzialmente ricondotto le criticitá dell’Ospedale di Lipari alle carenze di personale ed alla difficoltà di reperire personale disponibile. A prescindere dalla non condividisibilità di questa analisi, lo stesso ha testualmente affermato che “nei concorsi di bacino preferiscono prestare servizio nei grandi ospedali siciliani (per Messina Policlinico e Papardo) e rifiutano sedi disagiate come Mistretta, Lipari, S. Agata M.llo e che “Nelle more dei vincitori di concorso quasi tutti gli avvisi per contratti a tempo determinato banditi per l’Ospedale di Lipari relativi a medici, infermieri e ausiliari sono andati deserti per il diniego degli aventi diritto ad accettare il posto sull’Isola” . Quindi lo stesso dovrebbe con ogni mezzo evitare ulteriori trasferimenti verso altri Ospedali.
In questo contesto, mi sono talmente compiaciuto della notizia che a Lipari è stata assunta nei giorni scorsi la dottoressa Deleo al pronto soccorso, portando a quattro i medici in servizio allo stesso pronto soccorso, (sempre insufficienti ma, comunque, migliorando la situazione), che, questo fatto lo ho anche sognato..... ed il sogno non è stato a lieto fine. Infatti, mi sono svegliato angosciato ed indignato perchè avevo vissuto un fatto di una gravità inaudita. Infatti, nel mio sogno la neoassunta dottoressa era in procinto di essere trasferita al Pronto Soccorso di Milazzo ed era stata già prevista nei turni di Milazzo, benchè assegnata a Lipari.
Preoccupato che il sogno potesse essere una premonizione, ho chiesto informazioni e mi è stato risposto che questo paradossale trasferimento sarebbe possibile anche grazie a un bando di mobilità interna di pronto soccorso all'azienda sanitaria del 26 agosto, con scadenza tre settembre (pubblicato solo sul sito dell’azienda) che, a mio modesto avviso, date le prospettate difficoltà di coprire i posti a Lipari avrebbe dovuto prevedere correttivi (che non ha) come percentuali di scopertura, insularità .... proprio per evitare di aggravare la situazione del nostro ospedale.
Mi auguro con tutto il cuore che si sia trattato solo di un brutto sogno, perchè sarebbe grave ed intollerabile per questa Comunità che si ripetesse la stessa scena che abbiamo visto con la dottoressa Murgano (trasferita dal Pronto Soccorso di Lipari a quello di Milazzo) e che anche questa nuova assunzione a Lipari fosse solo una illusione, anche perché significherebbe perseverare in uno scellerato ed inaccettabile disegno di smobilitazione dell’Ospedale, che a questo punto potrebbe profilare, ove fosse reale, ipotesi di evidente illegittimità, da segnalare , comunque, in tutte le sedi competenti per la valutazione.
Evidentemente,se anche questa circostanza si verificasse, sarebbe non solo un ulteriore prova dell’atteggiamento di indifferenza rispetto alle proteste crescenti degli Eoliani, ma quasi una sfida alle Istituzioni, a partire dal Consiglio Comunale chiamato a gran voce dalla Comunità ad occuparsi del problema Ospedale, con l’organizzazione di proteste eclatanti.
Se il mio sogno si trasformasse in realtà, gli Eoliani e le loro Istituzioni raccoglierebbero questa sfida??
Ai posteri l’ardua sentenza!!
ESPLOSIONI DELLO STROMBOLI O TUONI, PUBBLICARE O NON PUBBLICARE POST SULL’ATTIVITÀ ERUTTIVA SE POSSONO DANNEGGIARE IL TURISMO: DUBBIO AMLETICO .... LO STROMBOLI DA PROBLEMA A RISORSA!
Video, fotografie, hanno documentato anche ieri, la spettacolare ripresa dell’attività eruttiva dello Stromboli, che ha suscitato preoccupazioni, “censurate” anche se le stesse si sono dimostrate fondate, tant’è che oggi il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il passaggio di allerta per il vulcano Stromboli dal livello giallo ad arancione e l’attivazione della fase operativa di “preallarme”.
Invero, qualcuno udendo le esplosioni, legittimamente preoccupato lo ha comunicato su fb, ma qualche altro lo ha redarguito affermando si trattasse di tuoni e ha stigmatizzato questo comportamento perchè dannoso per il Turismo. I richiamati fatti successivi hanno confermato che erano le esplosioni dello Stromboli, quelle che hanno sentito e segnalato gli Eoliani ieri, ed erano legittime le relative preoccupazioni.
Evidentemente, siccome sino a prova contraria la buona fede va presunta, qualcuno ha sentito il temporale, qualche altro le esplosioni dello Stromboli, e le due versioni non sono in contrasto .... perchè potrebbero dipendere dalle circostanze diverse di tempo e di luogo di chi ha sentito e riferito .....
La vicenda, che ripropone una diversità di opinione già registrata il giorno precedente tra altre persone, è però caratterizzata da un intervento di un rappresentante dell’Amministrazione Comunale, che, invero, solo successivamente ha precisato di intervenire non “come istituzione ma come libero cittadino amante delle isola con una famiglia che fa turismo da sempre”. In particolare, Quest’ultimo censura i “leoni da tastiera” accusandoli di “danno mediatico”, e dopo avere richiamato i comunicati dell’Istituzione ”per raccontare la realtà”, li invita a pubblicare solo ed esclusivamente foto reali per invitare i turisti.
Non avrei partecipato a questa ulteriore discussione, se il soggetto predetto avesse da subito dichiarato di esprimere la sua opinione da privato cittadino, dato che sul punto il giorno prima avevo già espresso ai miei amici il mio pensiero dissenziente (prospettando invece i risvolti socialmente positivi) in riferimento all’invito ad alcuni Eoliani che avevano postato documentazione fotografica relativa all’attività eruttiva, a non pubblicare altro per non danneggiare il turismo.
Pertanto, in considerazione del ruolo di Amministratore Comunale dell’autore del summenzionato post, a fronte di una manifesta contrarietà a legittime pubblicazioni e preoccupazioni, successivamente dimostratesi fondate, sono intervenuto per rivendicare il nostro diritto, immune da qualsiasi censura istituzionale, di condividere con gli amici foto, video ed esprimere le proprie emozioni, i propri sentimenti le proprie preoccupazioni, nei limiti stabiliti dalla legge (anche penale) e rispettosi della verità . Ho, peraltro, contestualmente ribadito l’importanza dei comunicati dell’Autorità, certo che l’Istituzione si muova, sempre e comunque, nella logica prioritaria della Tutela della Pubblica incolumità e dell’interesse pubblico, che esige una reale valutazione e rappresentazione dei fatti, e che, sicuramente, non indulge a sottovalutazioni dettate da preoccupazioni diverse.
La discussione sviluppatasi in esito a questi post, comunque, evidenzia che si confrontano due correnti di pensiero sull’esigenza di limitare la divulgazione di queste notizie, ammesso e non concesso che questo possa essere controllato esclusivamente con l’illegittima “censura” o con consensuale “autocensura”.
La delicatezza dell’argomento, che coinvolge diritti costituzionali, quali la libertà di opinione e di tutte le sue manifestazioni, impone qualche prudente riflessione.
Per sgombrare il campo da ogni equivoco, non merita nessuna attenzione, ma solo disistima e sanzioni, il comportamento di chi si nasconde dietro un interesse pubblico (danno all’Economia) o, comunque, lo strumentalizza per difendere esclusivamente un suo interesse economico e, con cinismo e/o disprezzo per la tutela dell’incolumità pubblica manterrebbe riservate queste notizie, costi quel che costi, con comportamenti squallidamente è pericolosamente “omertosi”.
Il mio ragionamento esclude anche chi professionalmente esercita il diritto di cronaca, adempiendo ad una Importante funzione sociale nell’ambito delle regole ordinamentali (etiche, civili, penali, disciplinari) e, quindi, si limita ai tanti cittadini che attraverso i social condividono con i loro amici documenti (fotografici o meno), fatti ed opinioni.
I limiti, evidentemente solo etici, a tale diritto, dati per scontati quelli giuridici, che dovremmo autoimporci deriverebbero dall’allarme suscitato dalla divulgazione o documentazione di fatti veri, che potrebbero scoraggiare i flussi turistici verso le nostre isole.
Ma è tutt’altro che scontato tale danno della divulgazione di queste notizie, dato che, comunque le nostre Isole vengono portate all’attenzione internazionale per un fenomeno, che se gestito in maniera adeguata da minaccia, può convertirsi in una grande opportunità…
Infatti, se l’Istituzione si attrezza adeguatamente e si dimostra capace di gestire questa eventuale emergenza e questo dato diventa patrimonio comune anche dei potenziali interessati ad una vacanza alle Eolie, questo spettacolo della natura ed il “respiro” di Iddu, può essere un ulteriore richiamo per il turismo, sempre più interessato ai vulcani italiani. Si potrebbe per esempio promuovere una giornata di studio, riflessione e festa dedicata ai nostri Vulcani, in cui organizzare manifestazioni specifiche, come occasione di conoscenza e promozione di queste affascinanti e benefiche macchine geologiche e di informazione e discussione delle problematiche della sicurezza.
Ciò premesso, ritenuto che in una scala di valori è assolutamente prioritaria la tutela dell’incolumità pubblica, non può essere messa in discussione la necessità di diffondere, con documentazioni e notizie, reali situazioni di pericolo anche tramite social, dato che l’informazione nell’immediatezza di questi avvenimenti, può agevolare il compito delle Autorità e può salvare qualche vita umana.
Mi sembra assolutamente scontato, che dovremmo invece evitare di fare da sponda a notizie non verificate o deformate da un incontrollato passaparola, che suscitano immotivato allarme, e che divulgate possono destare ingiuste preoccupazioni, rivolgendosi, invece, alle Istituzioni preposte per le verifiche e per le informazioni.
Concludendo, nella nostra realtà abbiamo due vulcani, di cui uno particolarmente attivo, che possono essere un problema ma che sono sicuramente anche una grande risorsa, se saremo capaci di gestirli con senso di responsabilità ed equilibrio ed affidandoci per le necessarie valutazioni esclusivamente alla competenza degli esperti.
In ogni caso, come ci insegnano coloro che, in ogni parte del mondo, normalmente convivono con i terremoti ed i vulcani, l’ansia di abitanti e turisti si evita con la corretta informazione in ordine alle regole di convivenza con questi fenomeni ed in particolare con la spiegazione degli eventi ed anche delle improbabili evoluzioni, divulgando i comportamenti da tenere in caso di emergenza, tutto ciò periodicamente ed a prescindere dagli stati di allerta.
A conferma di quanto sopra, Seneca sosteneva il rapporto, inversamente proporzionale, tra la mancanza di conoscenza di un fenomeno “naturale” e l‘amplificazione della paura. In particolare parlando della paura terremoti: “Per noi che ignoriamo la verità, tutti i fatti sono più terribili, soprattutto quelli la cui rarità accresce la nostra paura: i fenomeni che ci sono familiari ci paiono meno impressionanti; quelli insoliti fanno più paura ...... Tutti questi fenomeni provocano in noi ammirazione e timore: e poiché la causa del nostro timore è l’ignoranza, non vale la pena di sapere, per non avere più paura?”