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di Carlo D’Arrigo*

Turisti per convinzione e non per caso

Il turismo si afferma come pratica sociale nell’Ottocento, con il potenziamento dei trasporti e delle comunicazioni. Fu Thomas Cook ad organizzare il primo viaggio intorno al mondo che durò ben 222 giorni. Oggi il viaggio del turista difficilmente supera la settimana, e in quei sette giorni cerca di essere nel maggior numero di posti possibili. Così come lo fu per Cook, il turista odierno è quello di mezza età. Pochi minuti di sosta allo sbarco degli aliscafi di Milazzo o di qualunque isola dell’Arcipelago ci fa notare che i turisti in arrivo hanno ben superato gli “anta”. Vari osservatori del movimento edonistico della gente confermano che il 30% del mercato turistico ha superato il sessant’esimo anno di età. Il concetto di vecchiaia si è modificato, in passato l’inizio della terza età era associato all’età pensionabile, oggi la giovinezza fisica non finisce a cinquant’anni e si è creata la quarta e, forse, la quinta età. Ma tutto quanto novellato non è fine a se stesso. Va considerato che il segmento degli anziani è in forte crescita e composto da clienti che, se trattati in modo professionale, rimangono fedeli al luogo visitato e rappresentano un importante veicolo di passaparola. Il turista anziano è, oggi, tendenzialmente più “in forma” e più abituato a viaggiare rispetto al passato ed è caratterizzato da esigenze e preferenze diverse rispetto ad altri segmenti. A differenza di altri viaggiatori più giovani, è più interessato ad alternare momenti di relax con la scoperta di luoghi, di sapori e di segmenti storici. Chiaramente è meno interessato al grande fracasso pseudo-musicale che impera in tanti posti delle nostre Isole. E’ inusuale che chi ha superato i 55-60 anni si trovi seduto per essere bombardato da musica ad altissimo volume preferendo, a questa, qualche brano degli anni 60 – 70. I Gestori dovrebbero capirlo. Il marketing delle destinazioni, così attento ai giovani, dimentica spesso la fascia della terza-quinta età. Molte proposte si basano sulla convinzione che l’anziano sia un turista acritico e facilmente manipolabile. In generale si ritiene che gli anziani siano più vecchi di quanto loro realmente non siano, o non sentano di essere. Limitarsi ad una analisi superficiale del rapporto con chi viene a visitarci, oltre che non capire il problema, ci porta a perdere ciò che, inaspettatamente, oggi osserviamo con un grande numero di sbarchi. Un patrimonio che va curato subito e non negligentemente perso.

*Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari

carlodarrigo47@gmail.com

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