di Pina Cincotta Mandarano
Ogni pizza è bella alla pizzaiola sua. Io quando preparo la pizza privatamente ritorno indietro di oltre mezzo secolo. Modestamente, uno degli uomini più potenti d’Italia mi disse: “Pizza vuol dire Pina”. Ne mangiò un pezzo fredda entrando confidenzialmente in cucina. Avrà avuto fame ma era un intenditore più di suo fratello Gianni ed ho detto tutto. Oggi la pizza è una bandiera che unisce il mondo del gusto. Dicono che le migliori pizze del pianeta si mangiano alla pizzeria “Spacca Napoli” di Chicago e “All’Antica Pizzeria” di Forcella. Una pizza è sempre un tesoro per la cucina e quando è fatta in casa è più tesoro ancora perché è fatta “cu cori”.
Ricette di Pina che fanno leccare i baffi
=== primi piatti ===
TAGLIATELLE AL TONNO
Ingredienti: 600 gr di tagliatelle, 150 gr di tonno sott'olio, 90 gr di burro, 3 acciughe, salvia, aglio, olio, sale, pepe
Preparazione: rosolare nell'olio le acciughe diliscate, unire la salvia, due spicchi d'aglio e il tonno tagliuzzato. Lessare le tagliatelle, scolarle e metterle in una zuppiera. Versarvi il soffritto di prima, il pepe, mescolare bene e servire.
Anche Panarea ha il suo buco nero. Ancora nessuno é riuscito a fotografarlo. Eppure esiste con il suo contenuto che arriva fino a mare. Trasportando quello che noi tutti isolani e turisti produciamo ed eliminiamo continuamente beffando l'ambiente. Alla faccia di chi continua a sentirsi ambientalista di nome e non di fatto. Ogni volta che tiriamo l’acqua pensiamo a questo.
=== contorni ===
PATATE NOVELLE AL FORNO
Ingredienti: un chilo di patate novelle, 3 rametti di rosmarino, due foglie di salvia, una presa di sale grosso.
Preparazione: Lavare bene le patate e lasciare la buccia, mescolare e porre il tutto in una teglia e cuocere per 30 minuti circa a 150 gradi.
Panarea c’è o ci fa. In entrambi i casi l’isola come pietra o scoglio naviga da ferma in un mare sempre trasparente, pescoso e ancora sano. Panarea non ha i giorni contati. E’ sempre viva e vegeta. Non morirà mai. Può avere i suoi momenti di bocconi amari ma non per colpa sua. Se il comune che l’amministra è incapace di gestirla in un certo modo non possiamo trasferirci sotto uno dei comuni di Salina che vengono osannati e arricchiti di complimenti ma non di ringraziamenti. Qui il confine è sottilissimo.
=== secondi piatti ===
CAPRETTO ALLE OLIVE
Ingredienti (4-6 persone): 1 Kg di capretto a pezzi, 3 dl di vino rosso, 3 cucchiai di olio extra-vergine d’ oliva, 200 gr. di olive nere snocciolate e tagliate in 4 pezzi, sale e pepe.
Preparazione: adagiare i pezzi di capretto in un recipiente di coccio, irrorarli con l’ olio, salare, pepare e distribuirvi sopra le olive. Cuocere nel forno a 180-200 gradi per un’ ora o poco meno rigirando ogni tanto i pezzi e bagnandoli con il vino.
Ormai siamo ai saluti dei sogni. L'Europa, la fraternità, l'essere sempre più buoni, inventarsi onesti e vivere con l’altruismo addosso. Fra cercare le colpe e puntare il dito contro i colpevoli é come voler riempire Panarea di segnali autostradali dopo aver diviso le viuzze in 6 corsie. Chi vuole uscire dal seminato deve prima andare a confessarsi ammesso che trovi un prete. Mi sbaglio?
=== primi piatti ===
RISO AL LIMONE
Ingredienti: gr. 500 di riso, olio, un limone, prezzemolo, sale (facoltativo: aglio o cipolla, capperi, ruchetta, pepe o peperoncino).
Preparazione: Fate bollire il riso scolandolo al dente, quando sarà freddo conditelo con una salsetta fatta con olio, succo del limone e una grattatina della sua buccia, prezzemolo tritato, un po’ di peperoncino o pepe e un pizzico di sale. E’ possibile aggiungere, a chi piace, uno spicchio d’aglio tritato o della cipollina fresca, capperi e ruchetta.
Da giovane compravo i vestiti belli per uscire. Oggi compro i vestiti comodi per stare in casa. Panarea é stata ed é per la mia famiglia una bella passarella. Su quest'isola ci siamo sfidati in tutto. Dalla cucina ai negozi. Abbiamo anche creato moda e metodologia di vita. Con piacere e senza invidia. Inventandoci nuovi prodotti, stili educativi di vita e benessere. Tutto proporzionato alle nostre capacità e sempre con l'umiltà di dare un buon servizio a tutti i clienti di Panarea, intramontabile modella dall'intramontabile bellezza.
=== altro ===
SUGO ALLA PESCATORA
Ingredienti:: 200 gr. di vongole, 200 gr. di cozze, 200 gr. di gamberoni, 8 capesante, 3 pomodori maturi, 1 spicchio d’aglio, erba cipollina, prezzemolo, 1 peperoncino, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, sale. Preparazione:: pulite con cura i diversi tipi di pesce; fate aprire su fuoco vivace cozze e vongole, scolatele con una schiumarola e filtrate il liquido che sarà rimasto sul fondo della padella.
Un giorno è venuto a trovarmi un importante agente immobiliare del nord Italia. Mi ha chiesto se a Panarea ci sono ville particolari in vendita. Cercava un pezzo di qualità e rarità per conto di un cliente svedese. Ho risposto che a Panarea c’è molto in vendita e qualche pezzo raro si può trovare. Dipende dal prezzo che si offre. Mi ha fatto subito il paragone con una villa in vendita ad Ischia con vista Incantevole e immenso giardino e garage. Metri quadri 138 interni (4 camere, 3 bagni) e 400 metri quadri esterni sono quotati a 1.700.000 euro trattabili. Facendo i raffronti mi sembra un prezzo caro per Ischia e basso per Panarea. Almeno questa è la mia sensazione anche se è una bella cifra per i tempi che corrono e per i prezzi che sono fermi.
=== contorni ===
INSALATA DI CAPPERI
Mettete insieme un pugno di capperi sott’olio, una patata bollita tagliata a tocchetti, dieci olive nere, un pomodoro verde tagliato a fettine sottili, una piccola cipolla rossa tagliata a fettine trasparenti, un’acciuga sott’olio, sale, pepe nere, origano ed olio.
L’aggiunta di un po’ di sgombro rende quest’insalata ancora più saporita.
Solitamente pur vivendo a Panarea non mi faccio trovare con le mani in pasta. Adesso ho messo gli occhi sulla tracciabilità anche della pasta e se non è di grano veramente italiano cambio marca di corsa. La pubblicità non dice mai la composizione e la provenienza delle materie prime ma è fatta di parole belle come i discorsi dei politici. Difatti non si sa se prima è nata la politica e poi la pubblicità. Come l’uovo e la gallina. Io dico che alla fine è tutto una pasta all’uovo.
Arancini di riso e ricotta
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