di Pina Cincotta Mandarano
Panarea offre il miglior pesce del mondo. Caro e prezioso perché non si pesca più facilmente come una volta e il mare si fa sempre più duro. Per questo in giro c’è chi passa ad offrire un tipo di pesce che é più consumato al mondo ma è anche quello meno noto. E’ il Tilapia, un pesce d’acqua dolce proveniente dagli allevamenti cinesi. Ormai i consumatori si stanno orientando verso prodotti ittici meno costosi. Lo stesso si può dire per il granchio blu pescato in Tunisia. Sono solo un esempio di pesci che hanno pochi elementi nutrienti come anche il pesce flauto o il pesce coniglio, molluschi e crostacei più disparati come il granciporro, un granchio pescato in Irlanda. Le abitudini e i gusti cambiano. Anche colpa o merito della globalizzazione. Ma io continuo a dire che il pesce che si mangia a Panarea deve essere di “ccà” perché è un’altra cosa.
Ricette di Pina che fanno leccare i baffi
=== pesce ===
PASTICCIO DI SARDE
Ingredienti: 300 gr di sarde, 50 gr di farina, un ciuffo di prezzemolo, un misurino di olio, sei uova, un limone, sale, pepe, latte
Preparazione: spinare le sarde e metterle a marinare nel succo di limone per non meno di due ore. In una terrina a parte rompere le uova, aggiungere la farina, il sale, il pepe, il latte ed il prezzemolo tritato ed amalgamare il tutto. Unire le sarde e gettare il composto in una padella con olio caldo. Far dorare le due parti e servire.
Le 7 isole Eolie con tutto lo scogliame che gira intorno sono sempre state terre aperte ad ogni genere di turismo. Oggi é un turismo più vasto che vario. I turisti arrivano, giustamente, quando vogliono e vanno via quando vogliono. Fanno quello che vogliono sempre. Il cliente ha sempre ragione si continua a dire. Ma i tempi stanno cambiando o devono cambiare. Se non si rispettano le persone forse si può anche permettere. Ma se non si rispetta l'ambiente bisogna subito rimandare la gente da dove é venuta.
=== altro ===
Patate della mamma
Ingredienti: kg. 1 di patate, 3 uova, abbondante parmigiano grattugiato, olio di oliva.
Preparazione: Le patate crude a pezzetti irregolari si fanno lievemente soffriggere con olio di oliva, quindi si aggiunge acqua calda e si lasciano cuocere a fuoco moderato. Quando l’acqua è evaporata, si aggiungono parmigiano grattugiato e uova sode a pezzettini e un altro po’ d’olio, se necessario. Salare, mescolare e togliere dal fuoco.
Panarea è spesso definita la zitella del turismo eoliano. Ha avuto tanti padri, tante mamme, tanti fidanzati ma ancora oggi è sola con qualche badante ad ore e senza marito. Con Panarea in tanti hanno fatto affari d’oro con terreni, case, commercio, pesca, trasporti, appalti e quanto passa la vita italiana del pubblico. La certezza è che Panarea non morirà mai. E’ condannata alla vita indipendentemente dalle cure e dalle attenzioni che le vengono prestate. Perché Panarea é…il regno dei baci della natura.
=== pesce ===
PALOMBACCI NELLA SALSA
Ingredienti (4 persone): Due palombacci, 800 gr. Di pomodori perlati, mezzo bicchiere d’olio d’oliva, un mazzetto di prezzemolo, 2 spicchi d’aglio, 3 cucchiaiate di farina, pezzetto di peperoncino, sale e pepe nero q.b.
Preparazione: tagliare a fette dello spessore di quasi un centimetro, i palombacci, lavarli, asciugarli e infarinarli. In una padella larga, mettere a rosolare nell’olio i due spicchi di aglio schiacciati e, dopo, le fette dei palombacci da tutti i lati. Toglierli dalla padella e sistemarli su un piatto. Mettere nella padella i pomodori pelati, schiacciati con la forchetta, insaporirli di sale e peperoncino e lasciar cuocere per qualche minuto. Rimettere in padella le fette dei palombacci rosolate e lasciare cuocere per 6 minuti. Girarle e cospargerle di prezzemolo.
Panarea si gioca parte del suo futuro e del buon vivere sui rifiuti. Chiedere la partecipazione di tutti, turisti compresi, è una necessità su cui programmare il futuro. Non ci vuole tanto. Inutile avere persone di buona volontà che dedicano il loro tempo a spazzare e pulire privatamente anche i fondi del mare. L’eterno gioco ad inseguimento senza mai riuscire a trovare i birbantoni del rifiuto. A pensare che la tecnologia moderna offre delle soluzioni economiche. Con poca spesa mi dicono che basterebbe piazzare delle macchine fotografiche sensoriali ed ogni tanto ritirare gli scatti. Chissà a chi scatterà la voglia?
Sangria primaverile
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