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di Salvatore Leone

La Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 20243 del 2009, accogliendo un mio ricorso, ha ribaltato in toto la sentenza della Corte d'Appello di Messina n.171 del 2004, definendo apodittica la motivazione che dava maggior credito alle dichiarazioni testimoniali della controparte. La mia assistita a seguito dell'accoglimento del ricorso davanti ai Supremi Giudici, in sede di rinvio del giudizio edavanti ad altra sezione della Corte d'Appello di Messina, si è vista riconosciuta il pieno e sacrosanto diritto a rientrare nella disponibilità dell'immobile sito nell'isola di Stromboli. La Corte d'Appello di Messina, seconda sezione civile, con la sentenza n.648 del 2018, adeguandosi al principio fissato dal Supremo Collegio ha condannato la controparte anche alla rifusione di tutte le spese legali ammontanti a complessive Euro 36.000,00. La causa aveva ad oggetto un ricorso per reintegra nel possesso depositato alla Pretura di Lipari nel lontano 1997. Gli anni passano ma la giustizia è giustizia.

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 Lipari, l'ancora ai faraglioni

Prima o poi la Soprintendenza del Mare proibirà alle imbarcazioni oltre i 6 metri di sostare davanti ai faraglioni. Deturpano il panorama. Prima di buttare le ancore anche questi natanti dovrebbero sottostare a qualche regolamento per il bene di tutti. Iniziamo a dire che prima della sosta bisognerebbe accertarsi della presenza della posidonia. Poi studiando il vento bisognerebbe inviare una Pec alla Marina Militare per ricevere il nulla osta alla sosta dimostrando di non oscurare la visione ai passeggeri delle barche che passano in zona, ai bagnanti delle spiagge ancora libere e ai proprietari di casa. Dopo gli opportuni visti e permessi si potrà gettare l’ancora o le ancore indicandone forma e peso. Se non sarà tardi per salpare.

Eolie, giudizi & verità

Alle Eolie c’è una lamentela continuamente locale. Spesso parlando con amici turisti e turisti non amici, viene fuori uno spaccato diverso da quello tipicamente eoliano. Tra informazioni e chiacchierate, il commento è: “Tipico arcipelago marinaro situato in un’incantevole cornice, deve la sua fama alla felice posizione che rende il clima gradevole durante tutto l’anno”. Sette isole di sole e di mare, diverse e con carattere molto personale. Non hanno bisogno di nessun ufficio turistico perché si spiegano da sole. L’accoglienza “turisticumana” non finisce mai di stupire. La qualità della ristorazione in molti locali regala opinioni positive senza toccare l’argomento prezzi. La qualità paga e si deve pagare. Un arcipelago sempre meno chiuso in sé stesso ed aperto ai forestieri. La politica viene sempre esclusa dal turista. 

Fra F24 e F35

Fra gli F24 e gli F35 è sempre un paga-paga. Soldi che prendono il volo con la politica sempre più corsara. Si paga di corsa. Lo Stato incamera con gli F24 e spende con gli F35. La Lockheed ci riporta anche indietro, ai tempi del buon Tanassi alle maxi tangenti di cui qualche spicciolo abbondante passò anche da Lipari. Il detto che “meglio essere governati da un esercito di ladri che da cretini” è ancora valido? La Corte dei Conti fa sempre le sue analisi precise anche qualche centinaio di cacciabombardieri F35. Si dimostra che il peggio del peggio si è avverato. Raddoppiati i costi, mentre i tempi per risolvere i gravi problemi tecnici di questi bidoni volanti si sono allungati di circa duemila giorni minimo senza aver visto ancora un posto di lavoro, salvo quello del contabile di Stato che cerca di coprire i buchi degli F35 con gli F24 alla vecchia maniera.

 

Eolie in festa

Il mondo si è riversato sulle Eolie. In ogni angolo delle isole ci sono varie manifestazioni colorate e saporite. Ormai le Eolie sono un televisore a cielo aperto con il telcomando sotto le scarpe per schiacciare l’evento del giorno senza schiacciare i piedi a nessuno degli organizzatori. Canti, balli, tradizioni, grandi cucinate e processioni ad alto contenuto religioso. L’arcipelago delle feste con popolazione locale e turistica felice e contenta fino alle prossime elezioni quando l’unico dubbio sarà a chi fare la festa con la testa.

Convivenza eoliana

Le nostre benedette isole non finiranno mai di stupire residenti e forestieri. Sono uno spettacolo infinito di panorami naturali, hanno un carattere di popolo forte e fortemente ruffiano. Gli eoliani hanno coraggio da vendere ma non hanno ancora la faccia per mostrarlo. Questo è un bene e un benessere per tutto l’arcipelago. Giusto per non far pagare a nessuno il prezzo della realtà che convive col bello.

 

WC eoliani

Sapere che Winston Churchill (WC) si era ammalato di polmonite nel momento più delicato della guerra è una verità che non sfugge. Per lui venne chiamata l’infermiera Miles, moglie di un medico. Doveva seguire il primo ministro che non portava pigiama e mutande e aveva una giacca di velluto con impressa una V e le sue pantofole avevano per ricamo un PM (primo ministro). Un giorno non lontano, molti eoliani invece resteranno in mutande e le ciabatte avranno la sigla EE (eoliani emigranti). Tutto da primi ministri con e senza gabinetti in sede.

La villa del caso

Renzi Matteo ha smesso di far comprare “superaerei” da capo di stato ed adesso pensa per se. Finalmente ha rogitato una bella villa fiorentina in una via altamente residenziale di Firenze. Una vera prima casa a prezzo-affare. L’immobile da 31 anni aspettava di essere sanato per alcune irregolarità edilizie ed appena si fece il nome di Renzi come acquirente, casualmente arrivarono le regolarizzazioni. Sfortunato come continuazione politica fortunato nell’affare immobiliare. Il prezzo della vita con mutui su mutui che arrivano in 4 e quattrotto…da ogni parte.

Eoliani per la pelle

La pelle degli eoliani è quasi come quella degli squali. Quasi perché è ricoperta di quel tanto di percentuale di quella dei totani. Giusto per spellarsi dalle risate quando si sentono in giro le 1000 storielle politiche di giornata. Tutto questo porta alla nomea di “peddi i zicca”. Sole, salsedine, campi elettromagnetici, cloro e rabbia sono gli ingredienti che insultano la pelle o meglio dire la faccia di chi con le isole lotta anche per sopravvivere. Insomma gli eoliani devono sempre più abituarsi ad avere la pelle con le palle. Altro che tintarella. La pelle reagisce aumentando l'untuosità in perfetta regola con certi stili eoliani.

Eolie, politici si nasce, eoliani si diventa

Il vero patrimonio che le Eolie possono vantare è quello della politica. Generazione di esperti del voto che sanno raccogliere le preferenze come ciliegie e grano. Duro lavoro quello del politico, ancora più difficile se eoliano. Mille problemi al giorno da risolvere e tutti in emergenza continua. Politici si nasce e poi eoliani si diventa diceva un factotum della buon anima di don Checchino Vitale. Aveva ragione da vendere e voti da comprare si risponderebbe oggi. Senza torto o ragione. Semplicemente a naso.

Bandieruole velate

Perché D’Alema non può veleggiare con un 18 metri abbondante battente bandiera inglese fra l’Isola del Cavallo e della Sardegna? E’ un prassi che seguono in tanti. Sono tutti quelli che vogliono risparmiare un sacco di soldi e i classici adempimenti burocratici. Il velista D’Alema sbarcò trionfalmente a Salina con Ikarus battente bandiera italiana. D’Alemino era più giovane e forse più antipatico. Oggi la stessa barca ha cambiato nome e bandiera. Si chiama Giulia G (come la figlia, manager nella sede della Tod's di New York) e batte bandiera inglese. La proprietà di questa casa galleggiante a vela è di una società di chartering registrata in Gran Bretagna. Il vento gira così anche per i politici che filavano a vele spiegate anche per mare.

Eolie, Maglie a mollo

Si parla di pomice nelle magliette stampate che fanno il giro del mondo sopra la pelle di ogni età e di ogni colore politico. Una turista, scherzosamente, dopo aver visto Teocoli sbandierare la maglietta “Mollo tutto e vivo a Lipari” suggeriva al commerciante-ideatore di produrre un capo d’abbigliamento con la frase “Lo tengo a mollo” naturalmente accanto si dovrà stampare il viso dell’amato politico.

Prime Day eoliano

Una moderna leggenda eoliana racconta che il signor Jeff Bezos è diventato l’uomo più ricco della storia moderna perché giovanissimo sbarcò ad Alicudi, con tenda in testa. Già sullo scoglio eoliano pensò al giorno delle Eolie da trasformare in Prime Day dei giorni nostri. Una vacanza alle Eolie trasporto compreso. Oggi il mancato alicudaro Bezos ha superato il valore di 150 miliardi di dollari, sorpassando di circa 55 miliardi di dollari Bill Gates, il secondo uomo più ricco al mondo e frequentatore delle Eolie anche lui.

 

Kolinda

Ci volevano i campionati del mondo di calcio per capire che la Croazia primeggia negli sport e non solo nel calcio. Però si è visto che oltre alla bella squadra di calcio ha per presidente la bella curvacea signora Kolinda definita la vera bomba del tifo. Chissà quando verrà in Italia cosa le dirà il siculo e caliente Mattarella? Un presidente croato cosi va amato oltre che votato senza mattarello.

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