di Beppe Cardile
Caro Bartolino,
il mio personaggio ben noto, il Maresciallo Capo Aragona, ha intrapreso finalmente una nuova indagine.
Constatata l’indignazione della gran parte della popolazione di Lipari, ha preso un’iniziativa personale: risolvere il problema dell’acqua, un vero dramma per tutti.
Coadiuvato dall’amico Ciccio Renda e dal solerte brigadiere Torrisi, ha ispezionato l’isola in ogni suo anfratto, chiedendo agli abitanti se ricevessero l’acqua regolarmente.
Le risposte sono state tutte negative. Aragona ha deciso di chiedere alle autorità il perché accada tutto questo: l’acqua è un bene primario, come l’aria, ha detto. Ancora l’aria non la paghiamo, ma l’acqua sì.
Le autorità, dopo un lungo conciliabolo, hanno risposto quanto segue:
1) Si sta provvedendo a un tubo sottomarino che trasporti tonnellate d’acqua direttamente da Milazzo. Ma non sarà pronto prima di 20 anni.
2) Si sta provvedendo alla ricerca di dirigibili Zeppelin d’anteguerra di grande capacità, per far sì che l’acqua arrivi direttamente dal cielo, visto che non piove.
3) Si stanno reperendo rabdomanti di chiara fama per cercare sorgenti nell’isola che non abbiano odori sulfurei. Una ricerca difficile, perché sono tutti impegnati in Africa.
4) Alcune autorità, non viste, si sono radunate eseguendo, dopo alcune prove con un coreografo di fama, la danza della pioggia, ululati compresi.
5) Si è aperta un’asta, sulla quale le autorità chiudono un occhio, per chi offre di più per ottenere un camion d’acqua non nei consueti 12 giorni dall’effettuazione della domanda all’Ufficio Idrico, ma almeno un po’ prima.
A questo proposito pare che si sia raggiunta la cifra record di euro 1.000 per ogni camion da sette tonnellate, offerta da un noto albergo i cui clienti sono appena tornati dai fanghi di Vulcano e non possono farsi la doccia.
Intanto Padre Sardella ha saccheggiato le elemosine della Chiesa di S. Pietro e le ha offerte alle famiglie più bisognose, perché lui l’acqua ce l’ha, e anche benedetta.
6) Un’autorità di cui si tace il nome ha suggerito di riparare il dissalatore, ma la risposta della Geomar è stata che ci vorrebbero almeno vent’anni per trovare "la pompa" che manca.
7) Un’altra autorità, anche questa anonima, ha infine suggerito al Maresciallo Aragona di rivolgere una preghiera alla statua di San Bartolo a Marina Corta, ma perfino il Santo ha scosso la testa e allargato le braccia in segno di impotenza.
Così, dopo giorni di indagini, il Maresciallo Aragona è tornato in caserma, a lavarsi le mani e la faccia con la sabbia perché lo Stato non gli passa neanche l’acqua minerale.
Per la prima volta nella sua vita di carabiniere, non è riuscito nell’impresa, troppo grande anche per lui.
Il mistero quindi rimane, ma il Maresciallo è sempre al suo posto a qualsiasi ora, per accettare suggerimenti: è addirittura disposto a scendere a compromessi, pur non essendo sua abitudine.
Si narra che il brigadiere Torrisi, suo braccio destro, dica in giro che il Maresciallo Aragona ha perfino inviato, contravvenendo al suo rigore di persona integerrima, un fonogramma alla’Ndrangheta, alla Camorra, alla Mafia e alla Sacra Corona Unita, chiedendo rispettosamente di risolvere la questione dell’acqua di Lipari. Che sia la volta buona?
Lipari, Cattedrale illuminata e acqua che latita
Caro Direttore,
dopo ben 5 anni di indagini il personaggio principale dei miei libri eoliani, il Maresciallo Aragona, è riuscito finalmente a trovare l’interruttore che accende le luci che illuminano la Cattedrale.
Infatti è da Pasqua che finalmente la facciata risplende nella notte, per la soddisfazione dei cittadini e dei turisti.
Non ti nascondo che l’indagine è stata lunga e difficile, ma Aragona alla fine, cerca qua e cerca là, è riuscito nel suo intento: l’interruttore delle luci era stato nascosto prima dalla Curia, e poi accuratamente dagli impiegati comunali addetti al decoro urbano.
Ma ad Aragona non la si fa, è abituato a risolvere ben altri misteri…
Adesso si sta occupando, con l’aiuto del fedelissimo amico Ciccio Renda, del mistero dell’acqua che non arriva mai: molto più complicato e difficile da risolvere di quello dell’interruttore, ma vedrai che con calma, pazienza e perseveranza, Aragona acciufferà i colpevoli e l’acqua
arriverà perfino al Ponte, dove sta crescendo un rigoglioso deserto attraversato da carovane di Beduini.
Caro Direttore,
rieccoci. Illuminare la Cattedrale resta un'utopia. In compenso dal paese liparoti e turisti vedono, pienamente e sapientemente illuminato, il retro di una chiesa, praticamente un muro. Veramente un bello spettacolo, commovente... Ma chi si occupa dell'illuminazione? Un cieco? Mi dispiace per lui, ma di certo non è il suo mestiere. Tanti auguri settembrini.
Caro Direttore e caro Bartolino, come sai faccio lo scrittore. Ho inventato 11 inchieste del mio personaggio, il Maresciallo Aragona dei Carabinieri di Lipari, e devo dire, con falsa modestia, che i miei libri hanno avuto un bel successo, li comprano i cittadini per ritrovare i loro posti più amati e i turisti, sempre in cerca di novità allettanti.
Per questo ho incaricato il mio Maresciallo Aragona, ormai in pensione ma ancora vispo e arrembante, di indagare su un giallo che ormai rischia di diventare secolare. Io abito a Mendolita, e il mio contatore dell'acqua è situato nel vallone Ponte, che Aragona percorre quotidianamente per andare a casa.
Beh, attraverso quel contatore non scorre l'acqua che la Geomar dovrebbe mandarmi, come da cartelli esposti, ogni mercoledì. Dal mese di aprile ho ricevuto 5 misere tonnellate, e basta. Ci ho lavato qualche panno e cotto un paio di pastasciutte, poi di acqua non ce n'era più una goccia. Ho sollecitato tutto l'ufficio idrico e ho scritto perfino allo stravotato sindaco Giorgianni. Niente.
Ora capisco che ci sia stato qualche disservizio, che si sia rotto il dissalatore, che la nave qualche volta sia arrivata in ritardo, ma restare senz'acqua da aprile mi sembra un po' troppo, e ora ho perso la pazienza. Per questo il maresciallo Aragona, al quale ho riferito questa mancata consegna di un bene primario come l'acqua, mi ha promesso che si attiverà subito per risolvere l'enigma. Ormai posso contare solo su di lui e sono sicuro che come sempre saprà risolvere questo mistero, che se non fosse tragico sarebbe davvero ridicolo, come molte altre cose liparote. Un abbraccio.