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Dettagli...

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di Salvatore Leone

Un simil-fazzoletto al posto della foglia di fico, cosi un bel signore è stato fotografato per le strade del Lido di Venezia. Contemporaneamente a Bologna, una ragazza di Aosta, è stata multata di 3.300 euro perché passeggiava nuda  mentre nella storica fontana romana un simil-clandestino si bagnava nudo-nudo. La ragazza ha fatto più scalpore. E' stata fotografata in continuazione. Tre trattamenti diversi. Ancora una volta fra uomini e donne. Tre eroi che hanno accompagnato i tempi e che magari alle Eolie non avrebbero avuto il coraggio di uscire senza vestiti. Il vero nudo ancora deve sbarcare in queste isole già messe a ferro e fuoco in poco tempo. Il tempo è ancora crudo per accettare la mentalità dell'abbandona-vestiti anche turistici. Forse un giorno, verrà il tempo che sarà la politica ad investire sul nudo come "crudi...tè" che non è il crudo all'ora del tè. Per un turismo coraggioso attraverso l'arte di esporsi in versione nudi...tè servito con biscottini.

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Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino 

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L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica 

Eol Mare
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Proposte per gusti raffinati che tuttavia non tradiscono le tradizioni della cucina Eoliana

PIANOCONTE - LIPARI

 

Lipari, occhio al muro cieco

Alcuni anni fa avevo appellato una sentenza del Tribunale di Lipari che condannava il mio assistito ad arretrare la veduta esercitata dal proprio terrazzo previa edificazione di un parapetto posto alla distanza di ml 1,50 dal MURO CIECO del vicino. La Corte D'appello di Messina, sezione seconda, con la sentenza n.811/17, ha in sostanza confermato la sentenza di primo grado, dando la possibilità al mio assistito, in alternativa dell'arretramento di metri 1,5 dal muro cieco, di edificare un muro alto due metri, sempre di fronte al predetto MURO CIECO. Occhio che non vede muro cieco non duole. La prima e seconda impressione è quella di vedere...una giustizia cieca che più cieca non si può. Il perché si vede subito. Se esiste sul terrazzo, a confine un muro cieco, come è possibile esercitare la servitù d'affaccio nel muro cieco? Adesso si spera di aprire gli occhi alla Cassazione dove il mio assistito, intende rivolgersi,, affinchè statuisca, il principio che: se c'è un muro cieco, non è possibile esercitare alcuna servitù di affaccio, proprio perché impedita dal muro cieco. Giusto per aprire gli occhi.

Spiaggiate, spiaggiate, le Eolie sono andate

La cultura di passare le belle estati sulla spiaggia è anche eoliana. Più si riducono le spiagge più aumentano i bagnanti. Quelli che pagano, quelli che fanno un bagnetto a scrocco dove si paga e quelli che fanno il bagno senza il bagnino dove non si paga. La modernità eoliana è anche questa. Il bagno nel proprio mare è un costo. Costretti sempre a dire, una volta molti eoliani facevano il bagno sotto casa e dove volevano. Erano spiagge libere. Oggi a Lipari per essere bagnanti bisogna prendere la macchina o la barca. Oppure pagare senza poter scaricare dalla dichiarazione dei redditi anche se fa caldo. Viene calcolata l'Iva e si suda insieme al portafoglio. Finirà che qualche gruppo di eoliani, per non pagare il bagnetto, sarà costretto a spendere almeno 30 milioni di euro per comprarsi tutta la montagna bianca di pomice. Giusto per avere diritto anche all'uso dello scivolo di polvere bianca. Droga anche questa. Un bagno di sangue e di sudore, ma finalmente un tuffo nel bianco per diventare neri. Ma nel gratis, comodo, con l'ombrellone in mano ed elegantemente costumati. Eolie isole di una volta con spiagge selvagge e una volta libere.

Eolie “berluscontate”

Paolo Berlusconi è stato alle Eolie con la barca a vela di Silvio. Ma Silvio Berlusconi sicuramente non è mai stato alle Eolie, altrimenti avrebbe comprato qualche "villotto" o "vilsette". Neanche l'aver conosciuto l'ex sindaco Mariano Bruno è servito al cavalier per farlo accasare. Sicuramente l'esperienza di immobiliarista eoliano gli manca. Altrimenti dopo Milano 2 avrebbe creato Eolie 2, con un suo mare personale, fontane e tanti sogni in ogni cassetto di comodino. Un bel centro benessere a San Calogero per sfornare politici rinnovati nel corpo. Alla Toti che non è Enrico. Beauty clinic da 3000 euro al giorno. Diete per campagne elettorali dicono alcuni. Ma invece sono campagne elettorali per diete rispondono altri. Sicuramente un posto al sole è più facile averlo al mare. Peccato che sia sardo e che "u cavalieri" abbia comprato altre due ville spendendo 4 milioni. Così sono sette ville quante le isole Eolie. Un sogno o un segnale? I numeri quando vanno nelle carte sono una speranza. Ma chi vuole Berlusconi come vicino? Magari non sa fare neanche la differenziata all'eoliana. Battute "berluscontate" a parte o a partito perso.

 

Sentenzeoliane

Due sentenze della Corte d'Appello di Messina, che hanno enunciato importanti principi giurisprudenziali:

-La prima sentenza. N. 486/2015 del 27/8/2015 Consigliere est. Giuseppe Martello, che in riforma della Sentenza di primo grado del Tribunale di Barcellona G.U. dott.ssa Grimaldi Ilaria , ha accolto l'appello proposto da chi scrive, ed in riforma del principio della cassazione n.3385/07 (sugli effetti obbligatori della vendita indivisa del bene ereditario) che concerne l'ipotesi in cui alcun condividente abbia, in pendenza di comunione, alienato a "terzo estraneo" la quota di pertinenza sul bene comune, sicché l'efficacia reale del trasferimento resta condizionata dalla successiva modalità divisionale e dalla eventualità che resti assegnato al venditore quel bene. La Corte d'Appello ha statuito che, allorché la vendita della quota venga operata in favore di altro condividente, si verifica una sorta di divisione parziale, attribuendo ulteriori quote al beneficiario, che può divenire un maggiore quotista.

-La seconda sentenza è la n. 805/2017 del 20/7/2017 Consigliere est. dott.ssa Marilena Scanu, che in riforma di quella del Tribunale di Lipari G.U. dott.ssa Maria Magri, che accogliendo l'appello proposto sempre da chi scrive, ha ribaltato la sentenza di primo grado, statuendo che le cambiali non costituiscono prova inoppugnabile del credito nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo e, non può ricondursi alla fattispecie della promessa di pagamento ex art.1998 c.c..

Lipari vicolata

I vicoli di Lipari sono stati progettati dai nostri avi per legarci gli asini, che nei momenti di necessità e nell'attesa del padrone, si liberavano dei loro contenuti fisiologici. Giusta pendenza e giuste conche nei vecchi lavori. Tutto calcolato. Anche il raglio veniva attenuato dai muri assorbenti. In compenso non c'erano altre immondizie per terra. Il pavimento era costruito con pietre vive e arrotondate. Poi arrivò il progresso e si cementificò tutto. Compresi i pavimenti di epoca romana. Niente pendenze regolamentari. Oggi i vicoli si riempiono di motorini e di gente giovane che contro il muro scarica le dosi di birra o di qualche anziano che per via della prostata non riesce a trattenere queste pene corporali. Orina e immondizia viaggiano ben veicolate o "vicolate" (vico che cola nel centro storico). I vicoli stretti danno un senso di alta intimità che sposa con la "privateria" di una toilette pirata. La minaccia è ecologica e lascia il classico odore acido-vulcanico. Fetori che ormai sono clamori per la movida che assume sempre più comportamenti con fuoriuscite politiche. L'ideologia nei vicoli che non sono ciechi.

Eolie nel frodo

I pescherecci che fanno la pesca di frodo esistono in ogni parte del mondo. La professoressa Caterina Conti, ultimamente ne ha descritto usi e costumi. Fino ad arrivare alla pesca con l'utilizzo dell'arsenico fra Alicudi e Filicudi. I normali controlli non riescono a perlustrare tutto il mare che circonda le Eolie. Il mondo si sta preparando a creare gruppi di volontari, che si godono la pensione arruolandosi in pacifiche organizzazioni che cacciano i bracconieri e difendono la salute del mare. Sea Shepherd è una di queste organizzazioni senza fine di lucro. Basterebbe creare, in queste isole, una copia più o meno simile. Una parte dei proventi del ticket potrebbe trovare un utilizzo per il futuro delle isole che vanno sempre più protette. Fra l'altro un mezzo del Ministero dell'Ambiente c'è nel patrimonio dei beni del Comune di Lipari. Anche se tristemente abbandonato da oltre 5 anni. Una frodata sbattuta a terra.

 

Eolie, perché le formiche sono di formica?

Il popolo eoliano assomigliava, fino a qualche anno fa, alle formiche. Un popolo di risparmiosi. Ma le formiche hanno altre qualità che gli uomini non hanno. Intanto sono un quarto della popolazione mondiale degli animali. Alcune specie riescono a sopportare un peso 5000 volte superiore al proprio corpo. I loro cervelli formano un unico super-cervello che li rende i più intelligenti del regno. Ogni cervello contiene 250.000 cellule (quello umano 100 miliardi) ma insieme i cervelli creano un sistema sociale di perfetta sincronizzazione, dove le regine custodiscono le uova e le femmine sterili diventano operaie o soldati. Le regine hanno un solo incontro sessuale, e conservano lo sperma per quanto ce n'è bisogno. In pochi giorni, possono depositare 300.000 uova. Le loro colonie sono le più grandi democrazie del mondo. Possibile che in questa democrazia eoliana non si riescano a mettere insieme i circa 14000 cervelli? Si ricorda però che le formiche sono leali e lottano come un unico super-organismo. L'ultima analisi scopre che alle Eolie le formiche sono diventate di formica.

Puntare...fuoco!

Si diceva. "puntare...fuoco". Oggi l'Italia è puntata ed il fuoco arriva da solo. E che fuoco. Diverso, più bruciante, più furbo, più vizioso. Colpisce e scompare. Arde con l'arte "neronesca". La nazione canta mentre arrivano, quando possono, gli aerei con l'acqua che viene buttata per spegnere. Spegnendo anche il futuro della terra per molti anni. L'Italia si sta abituando agli incendi di ogni tipo e dimensione. Un pericolo spettacolare che appiglia subito le notizie sempre più secche nella cronaca. Intanto si cerca ancora di capire il puntare a chi è rivolto mentre il fuoco colpisce. Un cambio dei tempi ma il mirino è sempre quello. Il fuoco di oggi puzza d'arancia meccanica, di rivolta post industriale, di fame e sterpaglie. Col caldo tutto finisce nel calderone.

Eolie, tatutatori e tautamucche

L'arte della decorazione corporea è stata ben vista, alle Eolie. La pelle dei famosi coatti destinati a Lipari è rimasta ancora negli occhi di tanti. Cuori con frecce e ricordi alla mamma i primi tatuaggi che venivano mostrati come segno di potenza e spesso di prepotenza. I grandi marinai hanno iniziato a mostrare i loro tatuaggi come stellette di temperamento. Oggi la moda è arrivata a portare il tatuaggio sul corpo di tutti ed in ogni sua parte. Disegni, per certi versi, anche industrializzati. La body art, continua ad essere considerata un'usanza da barbari o d'alta casta sociale o ostentazione di patriottismo. Perché l'uomo eoliano ha la necessità di abbellire la propria pelle? Vista la presenza di tanti politici eoliani e relativi fans si aspetta di vedere donne e uomini con la faccia del proprio politico di riferimento. Per fedeltà o per amore. I tatuatori son pronti meno i tatuamucche.

Campagna eoliana

Cetrioli, prezzemolo, pomodori, peperoncini, zucchine, capperi, melanzane, basilico, lattuga, finocchi, piselli, fagioli, fave, ceci, uva, fichi, fichi d'India, albicocche, gelsi bianchi e neri, arance, mandarini, cedri e altro ancora. Gli eoliani sono sempre stati più agricoltori che pescatori. Una specie di campagna-marina. Da giovani ridevamo quando ci dicevano che, nella desiderata Svezia, i laureati lavoravano in agricoltura e nell'allevamento. Oggi chi conosce l'arte di usare la zappa, ha la gioia di seminare ed il piacere di raccogliere (quando non ti fregano sul tempo). Prima imparavamo col passa parola oggi s'impara con le pubblicazioni specializzate o meglio ancora con il tutor dell'orto. Gli orti sfamarono tante bocche in tempi di guerra e oggi sono uno dei migliori modi per rilassarsi sia all'interno delle isole che a picco sul mare. Un cetriolo ci scappa sempre...

SicurEolie

Prima o poi per molte delle isole Eolie si dovrà parlare di numero chiuso. La sicurezza non è mai troppa e non si scherza con le vite umane. Per esempio, quante persone possono abitare a Lipari in estate? Pensiamo anche al giorno dei festeggiamenti del Santo Patrono San Bartolomeo. Quante persone possono riempire la piazzetta di Marina Piccola o le vie del corso? Quanta cartellonistica con la scritta "Exit" indica le vie di deflusso e, eventualmente, di fuga? Quali spazi esistono per i soccorsi per dare agibilità e accesso? Ci saranno transenne anche per i corridoi? La ferita di Torino è ancora aperta per non pensare ad un piano anche per Lipari. Un piano sicurezza serve e va imposto. Sicuramente ci saranno stati dei test di gestione dei flussi turistici. L'Unesco potrebbe minacciare l'inserimento delle Eolie nella black list dei siti a rischio. Un piano di gestione per calmierare gli arrivi serve sempre di più. La sicurezza non è mai troppa anche nelle isole vulcanicamente, festivamente e estatemente perfette.

 

S...capperò all'eoliana

Io sono nato con i capperi sotto il naso, in via Sotto le Mura del Castello di Lipari. I capperi nascevano spontanei e profumavano anche le pietre mentre il bastimento San Lorenzo trasportava "valliri" di capperi che arrivavano dall'ex Jugoslavia e venivano commercializzati come eoliani. Costava meno farli arrivare che raccoglierli. Oggi Salina si ribella al bravo imprenditore liparoto, così finalmente a Lipari si vedono politici salinari con i produttori dell'isola tempestare rabbia per il loro cappero. Dop...ato. Per la difesa dell'ospedale di tutti mai una parola o una partecipazione. Si arriverà a far nascere il singolo cappero con il codice a barre che darà data della raccolta, mano del raccoglitore e posizione geografica. Il cappero si chiamerà capperò alla francese per renderlo più internazionale mentre Armani, Dolce&Gabbana e Cavalli disegnano già un lussuoso e stilizzato packing che dentro conterrà 20 capperi selezionati che usciranno da un dispenser ultra preciso. Questo "Profumo di Eolo" da cucina costerà 180 euro a confezione. La qualità è un lusso che costa. Gli eoliani usufruiranno della confezione residenti. Un cappero in più ma senza accento.

Capri e cavoli eoliani

Le nuove ordinanze emesse da Capri danno una lezione alle Eolie. Il divieto di attracco. Capri vieta il lancio della cima e l'accosto, alla banchina dello Scoglio della Sirena, a chi non è autorizzato. In parole povere divieto di attracco per intasamento per troppe barche e barchette. Scatta la lotta all'ancoraggio selvaggio. Così le isole Eolie possono prendere tutti e tutto. Barche, barconi, gommoni, canoe, yacht di semi lusso e extra lusso, navi crociera e sandolini. La poseidonia abbonda e non patisce le ancorate. A Capri va il merito che l'approdo è concesso ai pescatori e residenti. Ma quando parliamo dei residenti che hanno diritto all'ormeggio, alle Eolie fanno orecchie da mercante. Altrove capiscono e non sono una cima.

Eolie, il miracolo dei diavoli

Questo inverno non appena le spiaggia ritorneranno nude, sarà la grande occasione o l'ennesima per trasportare la sabbia da un posto all'altro secondo la legge della compensazione. La transumanza della sabbia. Ci sarà un ritorno, come ai vecchi tempi, con le spiagge che saranno a protezione. Da Calandra ad Unci e viceversa con costi quasi a zero. E non si dica che non è possibile. Se Unci é stata imbonita o "imbuonita" con i materiali prelevati dai torrenti o da via Torrente (affascinantissime stradine innaturali di Canneto). Non si può o si può compensare la maggior sabbia con la minore e via...prendendo. Insabbiare è diventato l'elemento fondamentale per la rinascita delle isole Eolie che giornalmente aspettano i miracoli dai diavoli. I santi sono stanchi, da troppo tempo.

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Eolie mammiferate

Su un sidecar, per le strade della Russia, viaggiano due uomini ed un orso di buona stazza e di buona educazione. L'allegro plantigrado saluta tutti, amici animalisti e non. Alle Eolie, per tradizione, i delfini continuano a salutare tutti i "cetaisti" e non, con fischi, scricchiolii, clik e salti. Due mondi e due modi distanti e festanti. Per terra e per mare. L'amicizia su tutto. Il rispetto della vita altrui. Alle Eolie però si ha la netta impressione che gli orsi non festanti vivono in certi uffici con il desiderio delle lite e la spavalderia dei vincitori sconfitti dal buon senso e da una comportamentistica finemente ignorante e protetta al solito modo. Orsi e delfini sono dei mammiferi che cercano mamme afferrate in materia.

Fazismo

L'Italia ha in mente solo lo "Sfazio" di passarsi lo Sfizio di avere un Fazio tv. Il prezzo è giusto per la qualità dell'artista che apparentemente fa il giornalista per i pagatori fa l'artista. Tutto organizzato a tavolino. E' però uno strazio questo mega contrattone multimilionario che potrebbe aumentare con Nel nome del Pd o di Renzi o di altri misteriosi padrini. La Rai parla di un contratto con il conduttore per "esclusiva per quattro stagioni televisive che prevede le prestazioni artistiche a 32 prime serate e 32 seconde serate del programma "Che tempo che fa" e altri programmi analoghi oltre a eventuali ulteriori prestazioni artistiche relative a prime serate di intrattenimento (serate evento o cicli), prime serate di carattere istituzionale e al Festival di Sanremo". Peccato che l'ultimo festival condotto da Fazio nel 2014, insieme all'inseparabile Luciana Littizzetto, sia stato il peggiore degli ultimi dieci anni in termini di ascolti e share. Intanto l'avv. Michele Lo Foco si schiera contro il contratto Rai a Fabio Fazio. Chiede accertamenti per verificare se realmente esistessero ipotesi di un possibile "trasferimento di Fazio ad altra emittente televisiva" e per valutare la sussistenza di eventuali profili di "illiceità penale" per l'approvazione di un contratto "a cifre così onerose tali da poter arrecare danno alle finanze pubbliche" essendo la Rai un'azienda pubblica, pagata dai cittadini. Ma che ci ...Fazio

Le isole eoliane iniziano ad essere seriamente nominate isole dei cani. Apparentemente feroci ma timidamente difensori della propria libertà- per questo vivono in zone dove si sente poco il peso politico e forse per questo patiscono la fame. Ormai sono all'osso sacro. Nel bergamasco (dove mangiano i gatti) ai cani si danno le fedi da portare agli sposi perché hanno assistito al nascere dell'amore dei padroni. Ma il sindaco di di Pontirolo Nuovo ha negato l'uso dei due paggetti a quattro zampe perché il giuramento di fedeltà è "cosa troppo seria" per essere affidato alle zampe di due cagnolini, seppur considerati di famiglia. Ma se i cani sono i migliori amici dell'uomo oltre ad essere i più fedeli, sorge il sospetto che i cani eoliani anticipando i tempi vogliono vivere per i fatti loro. I cani sono accettati sulle spiagge e negli alberghi, possono visitare i padroni in ospedale si parla tanto di non abbandonarli e poi non li si fa assistere al matrimonio dei loro padroni. Le Eolie sono dei comuni "dog-friendly?". Bisogna ancora meditare dove finisce la libertà ed inizia il randagismo di tutti noi. Cani e uomini.

Lipari, aspettando il gettone d'umiltà contro il fuoco

A fuoco spento é sempre facile parlare. A fuoco acceso si urla. Le imprecazioni vanno oltre il cielo e si dice: "cu fù" mentre il fuoco vive dentro il suo "cufuni".Tanti lottatori ma un solo vincitore. Il fuoco.
Inutile cercare i colpevoli. Meglio parlare di colpe. Meglio ispezionare le zone del disastro e capire cosa si poteva fare. Si poteva tranquillamente intuire che la situazione ambientale delle Eolie non presenta bene. Uno stato d'abbandono totale in alcune zone che sono diventate facili prede del caldo, di qualche "faloista" umano o di qualche "faidda innocente che cercava l'anima gemella. Camminando sul territorio morto, ucciso dal fuoco nemico é facile vedere come determinati ambienti, fatti di case e terreni hanno resistito alle lingue di fuoco alte e cattive. L'intorno era stato pulito con coscienza e con un costo di sacrificio umano pur trovandosi in località impervie, senza reddito e senza intenzioni speculative. Solo amore per la propria terra. Da qui bisogna ripartire, da questi semplici esempi per evitare che accada quanto accaduto. Qui serve la vera politica per non bruciarsi ancora. Premiare a priori per non pagare a posteriori. Questo avremmo voluto ascoltare nei comizi. Ma non é tardi per un gettone d'umiltà.

 

Eolie nel sacco

A Panarea no. A Lipari si. Nel porto di Panarea non esiste nessun cartello di divieto sbarco sacchi immondizia. A Lipari non esiste nessun cartello di ritiro sacchi immondizia in barca. Nelle restanti 5 isole si ricorda l'inseguimento, di un ex sindaco di Salina, per acchiappare i "sacchisti" dell'immondizia provenienti da una barca di lusso. Dalle altre isole solo silenzio. Quello che piace di Lipari é che pur non funzionando ancora la raccolta differenziata del porta a porta, inizia a funzionare quella non differenziata del barca a barca. Chissà quanti soldi incassa il Comune di Lipari dalla tassa di sbarco dei diportisti, visto che ci sono più turisti in barca che negli alberghi? Chissà chi sono i cassieri di questo servizio e se hanno fatto qualche corso per contare le persone a bordo di questi yacht e megayacht oppure sono stati istruiti per far pagare a metroquadro di barca come i dehor? E da che distanza da terra dovrebbero pagare? Chissà se i diportisti vengono informati come funziona la differenziata alle Eolie? Un pensiero atroce intanto passa nella testa di tutti gli isolani che si trovano l'immondizia perenne per le strade o sotto casa: che fine avranno fatto gli 8 sacchi d'immondizia generica a cui non é stato dato il permesso di sbarco a Panarea? C'é una risposta: nel sacco di mare delle Eolie dove i pesci aspettano il piatto o il pianto del giorno.

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