di Ettore Resta
Questa alla nostra dritta è la spiaggia di Rinella. L’acqua è gelida. La costa è scoscesa e non vi è strada per arrivarci, a meno che non si sia alpini.- Liliana non aveva finito di dire, che un abbaiare chiamò la loro attenzione. - Ma è Baddino, il nostro cagnetto. Ma come ha fatto…ero convinta che fosse a bordo. E’ rimasto in acqua per addentare l’estremità della cima che stavi recuperando a bordo. aggiunse Emanuela. Non me ne sono accorta. Ed adesso da dove scende? Avrà scovato la stradina che chiamano ‘’il passo dei valorosi’’- Infatti si sta ruzzolando nel costone... Si vede che non è un eroe! Risero.
Ma il loro ridere terminò quando lo videro correre per la grigiastra spiaggia di ghiaia e scomparire nuovamente. Scommetto che vuole raggiungerci. Se non fosse per la coda a virgola non lo noteremmo nemmeno! Pian piano, direi lentamente, la barca stava doppiando lo sperone di tufo giallo. L’acqua aveva un colore blu. E’ parecchio profondo ed il fondale è colmo di posidonie. In alcuni punti vi sono le secche, rocce semisommerse bianche e coniche. I pescatori catturano le ricciole nel periodo delle riproduzioni. I maschi si strofinano nella roccia e le femmine lo fanno subito dopo. E’ la loro legge per la fecondazione. In quell’ istante i gabbiani si alzarono in volo ghignando. Volarono a lungo in attesa che si liberasse il loro posto di osservazione sulla scogliera. Volteggiarono parecchio.
Baddino era la che abbaiava loro. Vorrà un passaggio per raggiungerci. Salta e salta il pelosetto imitò la scoiattolina volante ricordando il volo nello zaino. Salitoin fretta sull’alta costa, presa velocità si gettò giù allargando le quattro zampo. Ma il fenomeno delle membrane di pelle non avvenne ed un gabbiano a tutta velocità lo afferrò per la coda lasciandolo zampettare nel vuoto...
Appena distanti dalla costa, aperto il becco, lo lascò cadere in acqua ponendosi - Ghiiii, ghiiiii… a ridere. Ghii, ghiiii, ghiiiii - ripeterono a lungo gli altri volatili. Puff…puff…pufff iniziò a soffiare appena tornato in superfice dall’improvvisa apnea cercando di far uscire l’acqua dal naso starnutendo. Ghiii…ghiii continuarono a ridere i volatili. Disorientato guardò intorno. Ma che vogliono ancora questi gabbiani? Si sarà chiesto.
Visto le azzurre vele e le due marinaie iniziò a nuotare loro incontro. Quando fu sottobordo, Liliana preso il solito lungo retino e lo pescò. Quando fu a bordo, agitandosi fortemente, come consueto schizzò acqua dappertutto, poi iniziò a far loro festa. Stupido, devi ringraziare i gabbiani, ti saresti fracassato sugli scogli. Ti hanno salvato la vita. Nell’essere preso in braccio, contento iniziò a leccarle il viso in segno di gratitudine e nello stesso tempo gioioso per aver ritrovato le amiche. Lo avevamo proprio perso. Lo avrei ritrovato ed aiutato io aggiunse Emanuela. La ridi ridi intanto continuò lentamente per la sua rotta. (continua)
L’Intervista del Notiziario al comandante Ettore Resta, l’artista sulle ali
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