In occasione della giornata internazionale della donna, comunemente indicata come festa dell'8 Marzo, abbiamo realizzato questo lavoro interdisciplinare, con la nostra insegnante di Lettere, la prof.ssa Carmelita Merlino, e la nostra insegnante di Arte e Immagine, la prof.ssa Provvy Munafò, con la finalità di formulare, un omaggio a tutte le donne, perché riteniamo che sia importante sottolineare il valore di questa ricorrenza che non deve essere intesa, esclusivamente, come un evento commerciale; nel contempo vogliamo anche evidenziare la specificità di questa giornata come puro riconoscimento al sacrificio di tutte quelle donne che per i grandi ideali, hanno sacrificato la propria vita, quindi vogliamo recuperare il vero senso della giornata della donna, per ricordarne soprattutto sia le conquiste sociali, politiche ed economiche, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Per far ciò abbiamo realizzato un viaggio a ritroso nel tempo, attraversato la storia dell'umanità, ricordato gli anni del femminismo e delle lotte per l'uguaglianza e l'emancipazione della donna. Pertanto, alla luce di questi approfondimenti, è nostro intento ribaltare il ruolo precostituito, etichettato dalle varie culture di porre la donna in secondo piano, perché sappiamo bene che non è così: la donna è sempre stata la colonna portante dell'esistenza degli esseri umani. Non è il lato debole dell'umanità, ma il fulcro, il punto di forza, la pietra angolare sulla quale si regge il mondo.
Questa attività di oggi, che contempla tre sezioni: la donna nella poesia, la donna nell'arte e la donna nella pubblicità, è la conclusione di un itinerario didattico avviato il 25 novembre scorso, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, e dopo un percorso di approfondimenti, riflessioni e analisi, confluisce oggi in questo omaggio alle donne.
L'ipotesi più diffusa dell'origine della giornata dell'8 Marzo, riconduce al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. In realtà la storia di questa festa è molto più complessa.
Ma quel tragico evento, successivamente, ha fatto nascere una serie di celebrazioni che i primi tempi si svolgevano solo negli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell'orribile fine delle operaie morte nel rogo della fabbrica. In seguito, con il diffondersi delle varie iniziative che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 Marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa, le varie associazioni di donne o culturali, organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercano di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, e i tragici eventi di cronaca, che apprendiamo giornalmente dagli organi di stampa, sono purtroppo una conferma che la donna, nonostante l'evoluzione sociale e culturale avvenuta, continua a subire soprusi,violenze ed ingiustizie. Sembra quasi che ci sia una guerra contro le donne, forse una guerra inconscia da parte di alcuni individui che temono la supremazia, la forza, il coraggio delle donne e quindi tendono a sopraffarle anche con la violenza e la morte.
Il simbolo di questa festa è il fiore della mimosa. Furono le femministe italiane dell'U.D.I. (Unione Donne Italiane) che nel 1946, preparando la prima festa della donna del dopoguerra, decisero di colorare l'evento con un tocco floreale. Scelsero i mazzetti di mimosa che fioriscono a marzo e sono a buon prezzo. E fu proprio Teresa Mattei, che partecipava all'Assemblea Costituente che varò la nostra Costituzione, a scegliere il fiore della mimosa.

La sezione "La donna nella poesia" comprende versi celebri e non. Tra i versi celebri ci hanno particolarmente colpito quelli della poetessa Alda Merini, una delle maggiori poetesse contemporanee. La sua poetica, fatta di ardore, visionarietà e profonda inquietudine, ne ha fatto una delle voci più intense e significative del Novecento e dei primi anni 2000.
"A tutte le donne"
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci ancora a piangere,
e poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
innalzi il tuo canto d'amore.

* * *

"L'inno alla Donna"
Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventa la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l'alveare
del pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell'acqua... (...).

* * *
Un'altra poesia di particolare intensità emotiva è "Donna" di Rabindranath Tagore, poeta, prosatore, drammaturgo, musicista e filosofo indiano, (Calcutta 1861 – Santi Niketan, Bolpur, 1941). Considerato una delle figure più rappresentative dell'India moderna, si fece portavoce di un messaggio universale che valica i confini tra razze e popoli. Egli si proponeva di conciliare la cultura occidentale con quella orientale; nelle sue liriche, come nella sua vita, Tagore esprime la propria passione, la sua convinta ricerca dell'armonia e della bellezza, e questa poesia è una testimonianza della sua particolare poetica.

Donna, non sei soltanto l'opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini i loro fiori
per adornarti, per coprirti
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
per metà sei sogno.

* * *
Concludiamo con i versi di un giovane poeta contemporaneo, di origine napoletana
"Il coraggio delle Donne" di Bruno Esposito.
Sono coraggiose le donne,
ci costa caro, ma bisogna ammetterlo.
La fragilità? Solo uno stato culturale,
più che un dato biologico.
Sono forti e coraggiose, le donne.
Quando scelgono la solitudine,
rinunciando a un falso amore,
smascherandone la superficialità.
Sono coraggiose le donne, quando
crescono i figli senza l'aiuto di nessuno,
rivalutando l'ancestrale primato,
quelle di essere mamme. (...)
Sono forte e coraggiose, le donne,
quando sopportano violenze di ogni tipo,
per salvaguardare quello che resta di famiglie,
che non sono più tali.
Sono la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
circostanza continuano a far nascere uomini,
che poi le tradiranno.
* * *
Anche noi, nella nostra semplicità ed estemporaneità, ci siamo cimentati ad omaggiare la donna con dei piccoli componimenti scaturiti dalla consapevolezza che la donna è sicuramente una delle "meraviglie del creato", è una grande risorsa per il mondo intero e come tale va valorizzata, rispettata, amata.

"Io sono donna" (di Giulia Ziino)
Io sono donna,
e quindi sono attrice,
interpreto mille ruoli
e ho mille facce.
Io sono donna
e mento senza volere.
Faccio di tutto per ottenere ciò che voglio.
Ti posso togliere l'animo, in un attimo,
se voglio.
Io sono donna,
ti amo e ti odio.
Io sono donna
e posso essere come il deserto,
ti posso soffocare, persino bruciarti il viso
ma quando voglio
mi trasformo in acqua per dissetarti.
Io sono donna
e ti posso aiutare,
se chiedi qualcosa
troverò la risposta.
Io sono donna
e in quanto tale
sarò il tuo universo.

"La donna essenziale" (di Francesca Aiello)
La donna,
la persona di cui non puoi farne a meno,
che ti da vita,
che ti da amore,
che ti regala tutto ciò di cui hai bisogno.
La donna,
l'essere essenziale per la vita,
senza di lei nulla avrebbe senso.
Anche se a volte sembra debole e afflitta,
riesce sempre ad affrontare la vita
senza fermarsi al primo ostacolo che incontra.
Il coraggio non le manca mai.
Che vita sarebbe se non ci fosse la donna?
Non oso immaginare.
Bisogna amarla e festeggiarla sempre,
in ogni momento.

* * *

Per la sezione la donna nell'arte abbiamo estrapolato alcune immagini di dipinti femminili molti significativi, realizzati da pittori che hanno raffigurato il volto di donna. E come non inserire in questa breve carrellata di quadri il mitico volto della "Gioconda" di Leonardo da Vinci? Ci è sembrato molto indicativo per raffigurare tutto il mistero ed il fascino che ogni donna racchiude nel suo animo e nel suo sguardo. Ma abbiamo rintracciato anche dei dipinti che raffigurano la donna nella sua quotidianità come "Le vagliatrici di grano" del pittore Gustave Coubert, o dipinti che raffigurano la donna nella sua leggiadria come "La ballerina" di Edgar Degas.
Nella sezione La donna nella pubblicità, invece abbiamo cercato di rappresentare, con le immagini pubblicitarie, i vari aspetti della donna vista nel suo essere romantica, frizzante, gioiosa, chic, ecc. Comunicare, quindi, con le immagini le sensazioni interiori della donna e la sua identità femminile.

* * *

Francesca Aiello, Giulio Biviano, Angelo Cannistrà, Eric Mollica, Sergio Mollica, Patrick Oriti, Giulia Rotilio, Marco Spartà, Andrea Traviglia, Giulia Ziino.

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