di Ennio Fiocco
I nazionalisti ucraini tra Lipari, Tortorici e le Eolie.
Indubbiamente, il fascismo con Benito Mussolini ha avuto in Ante Pavelić - di cui ho disquisito in un mio recente articolo - un valido collaboratore nelle terre di Croazia, tanto che gli ustascia erano stati inviati proprio a Lipari nei primi anni trenta del novecento. In sostanza, il Duce finanziava e armava in tutta Europa chi mostrava un'affinità ideologica al regime. Pertanto, gruppi di estremisti ed anticomunisti venivano protetti anche in Italia, tra cui alcuni giovani ucraini, tra il 1933 e il 1934, emigranti che operavano per l’indipendenza della propria terra dall’Unione Sovietica.
Da una mia ricerca (Archivi Centrale dello Stato di Roma, Ministero degli Interni, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza - Archivio Ettore Conti) sono venuto a conoscenza di otto ucraini in un primo tempo segnalati nel centro di addestramento degli ustascia - all’epoca a San Demetrio in provincia de L’Aquila.
In particolare, era stato proprio lo stesso dittatore Pavelić ad accoglierli, sostenendo che “in Croazia esistono villaggi abitati da ucraini e che di conseguenza in un movimento insurrezionale da parte degli ustascia anche gli elementi ucraini avrebbero potuto essere giovevoli”, tanto che i gerarchi li aggregano assieme agli ustascia nell'isola di Lipari.
Successivamente il gruppo verrà trasferito a Tortorici.
Sugli otto giovani, se ne occupa nel 1935 l'ispettore pisano Ercole Conti, precisando che appartengono O.U.N. (Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini), che è un gruppo estremista ispirato al fascismo e fondato a Vienna nel 1929. La bandiera del partito è rappresentata da una spada gialla su sfondo azzurro.
Gli otto ucraini sono: Leombard Kries, Franz Gregor, Georg Wetzki (o Vezkyj), Rudolf Kutsker (o Kucer), Nikola Cernik (o Ciornyj). Ad essi sono aggregati due studenti, considerati gli intellettuali del gruppo: Michele (sic) Muszynsky e Aleksandr Bandera, fratello del più noto Stepan (quest'ultimo collaborazionista del Terzo Reich). Tutti sono agli ordini di un ex ufficiale, Knut Husar, e posti sotto il controllo politico di un emissario del partito, un certo Euhen Onatsky, proprietario di un albergo a Roma.
Non semplice appare la gestione del gruppo, tanto che per controllarli meglio, nel mese di marzo del 1936 tre del gruppo verranno trasferiti nell'isola di Stromboli. Due di loro si fidanzeranno con ragazze dell'isola. Rudolf Kutsker chiederà il permesso di sposare la giovane Nunzia Cusulito, mentre Georg Wetzki intratterrà una relazione con Vincenzina Russo, ventottenne già sposata con un emigrante in Australia.
Tuttavia, l'ispettore Conti dopo tre mesi li trasferirà per punizione a Filicudi con la fine delle relazioni e con inibizione alle donne di viaggiare e comunicare con loro. Nel mese di maggio del 1937 i due studenti (Muszynsky e Stepan Bandera) riprendono gli studi alla Sapienza di Roma e Knut Husar otterrà il permesso di trasferirsi a Vienna, per proseguire il lavoro con l’O.U.N.
Peculiare appare la vicenda dei giovani meno istruiti del gruppo e cioè Georg Wetzki e Nikola Cernik, i quali conducono per un certo periodo lo sciopero della fame per essere liberati, ma finiscono invece in carcere a Messina. Franz Gregor perde del tutto la pazienza e, in un incontro con l’ispettore Conti, si pianta addirittura un coltello nella mano, come estremo gesto di protesta, tanto da essere ricoverato in manicomio e poi trasferito con gli altri a Filicudi. In seguito, insieme a Georg e Nikola viene infine trasferito a Napoli e qui imbarcato a forza su una nave giapponese il 10 ottobre 1937 con destinazione Singapore.
Una storia umana dura, dove l'amore e la passione sono fermati dall'ideologia e dalle guerre. Propongo ai lettori le foto degli otto nazionalisti ucraini con la bandiera del movimento.