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di Ennio Fiocco

Il British Museum e le Eolie. 

Il British Museum è tra i musei più importanti al mondo che contiene circa 8 milioni di oggetti antichi e contemporanei provenienti da ogni parte del mondo. Venne fondato nel 1753 e Sir Hans Sloane ebbe un ruolo rilevante nella nascita del museo, tanto che alla sua morte la collezione venne acquisita per la nazione da un atto del Parlamento.

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Successivamente le collezioni vennero implementate. Esploratori, archeologi e studiosi hanno apportato un ricco patrimonio scientifico e artistico coprendo i vari campi del sapere e della storia umana e lo hanno hanno reso famoso. Presento ai lettori un vaso molto importante e dei disegni raffiguranti le isole Eolie, che ho rinvenuto da una mia ricerca, che appaiono alquanto interessanti.

La prima opera che propongo è stata realizzata dal c.d. “Pittore di Lipari” nel 300 a.C. circa, di altezza 41 cm e con diametro di 17,1, anfora di bellissima realizzazione (rinvenuta nella Libia Cirenaica ed acquisita nel 1851). Possiede due lati, tra cui una scena di conversazione tra un giovane ed una donna, e altra con una testa di donna. Vi è da evidenziare che, verso la metà del IV secolo a.C. si assiste ad un cambiamento progressivo delle forme ceramiche e delle raffigurazioni che porterà ad una ricerca del c.d. Pittore di Lipari, nei cui vasi policromi sono rappresentati immagini e cromatismi unici, che tuttavia cesseranno del tutto con la distruzione di Lipari da parte di Roma nell'anno 252 a.C.

Altro disegno rinvenuto è del 1826 ed è una“ Veduta dei dintorni di Tindari” di Prosper Barbot (1798 + 1877), pittore paesaggista francese, dove a destra si intravede l'isola di Vulcano, facente parte di un album rilegato in carta marmorizzata, con retro in pelle marrone. Iscrizione in lettere d'oro: “P. Barbot. Viaggio in Italia. 1820-1822. Volume I”, di cm. 26 x 38,8.

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“Il cratere di Stromboli”, dipinto intorno al 1776/1780 appartiene al famoso Jean-Pierre Houël (incisore, pittore ed architetto francese), realizzato in gessetto nero, acquerello e tempera, posto su un foglio di montaggio originale recante il commento a penna dell'artista: “Veduta della bocca e della sommità del vulcano Stromboli Situato nella pianura marina a 13 leghe intorno all'Italia e alla Sicilia la molteplicità di punti rossi che vediamo riuniti insieme segna il lancio di pietre nello stato di carboni ardenti lancia questo vulcano, ne ho visti costantemente quattro all'ora di questa specie, accompagnati da un rumore Allarmante”. La sua maestosa opera è “Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari”.

Disegno dello Stromboli (sbiadito) realizzato da Della Bella Stefano (1610 + 1664), facente parte di un album di h. cm 46 x 36,5, realizzato nel probabile viaggio in Medio Oriente. Il Della Bella proviene da una famiglia di artisti italiani e da subito inizia a disegnare figure e a copiare le acqueforti di Jaques Callot e raggiunge a Parigi il successo, grazie alle incisioni commissionate dal cardinale Richelieu.

Altra opera custodita al Louvre è un disegno in grafite realizzato da Yvon Adolphe (1817 +1893) dal titolo Stromboli di cm 11,9 x 19,1. L'artista è stato tra i pittori preferiti dell'imperatore Napoleone III che gli affidò parte della decorazione delle gallerie storiche della reggia di Versailles.

Infine, due disegni del 1779 di Pierre de Valenciennes (1750 + 1819), facenti parte di un album rilegato in pergamena, a forma di portafoglio. Questo album presenta vedute di Napoli, del Sud Italia e della Sicilia. Sulla copertina superiore dell'album troviamo la seguente indicazione: “Viaggio in Sicilia e Napoli. 1779”, con le vedute delle isole Eolie e di Stromboli e Lipari. L'artista francese, anche con le sue opere teoriche, occupa una posizione di notevole importanza nella storia della pittura paesaggistica tra la fine del XVIII e il XIX secolo.

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