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di Ennio Fiocco

John Wesley Judd (1840 + 1916) è stato un geologo inglese. Nasce a Portsmouth e da bambino si trasferisce con la famiglia a Londra e dopo gli studi diventa insegnante. Alla fine degli anni sessanta dell'800 lavorò per il Geological Survey of England and Wales. Continuò le sue ricerche geologiche in Scozia e poi nei distretti vulcanici dell'Italia del sud. É stato professore di geologia, tanto da essere stato eletto membro della Royal Society, su indicazione di Charles Darwin e di Poullet Scrope ricoprendo importanti incarichi. “Volcanoes” è una delle sue opere che venne pubblicata a Londra nel 1881.

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Ho tradotto il testo e la presento ai lettori, nelle parti ritenute da me più interessanti. Nella relazione Judd, evidenzia che “Le lingue europee incarnano i risultati di attente osservazioni e acuto ragionamento su domande su cui l'autore ha fatto lo studio della sua vita...il mio obiettivo è quello di affrontare la questione da un nuovo punto di vista...mi sono sforzato di mantenere tali discussioni in stretta subordinazione presentando i miei dei risultati ottenuti dall'osservazione e dagli esperimenti, che ne costituiscono l'oggetto principale del mio lavoro...”.
La ricerca comprende xilografie che illustrano il volume e sono in alcuni casi preparati da fotografie; inoltre, alcune incisioni sono copie di schizzi realizzati in vari distretti europei vulcanici, tra cui in Italia.

Afferma che “un vulcano è una specie di grande macchina a vapore naturale e il nostro metodo migliore di indagare la sua azione significa osservarlo quando nel momento in cui l'erogazione del vapore viene interrotta...Lo Spallanzani sembra essere stato il primo ad accorgersene...Approfittando della circostanza che esiste nel Mar Mediterraneo un vulcano Stromboli...costante e regolare...Nello schizzo, fig. 1, realizzato il 20 aprile 1874, ho mostrato...un vulcano interessante, se visto da certa una distanza...La montagna, a causa della sua grande elevazione, è visibile su un'area con un raggio superiore a 100 miglia... si vede...un bagliore di luce rossa di tanto in tanto sopra la sommità della montagna; si può osservare questo bagliore di luce aumentare gradualmente di intensità, e poi altrettanto gradualmente morire...

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La somiglianza presentata da Stromboli ad una 'luce lampeggiante' su scala gigantesca molto suggestiva, e la montagna è conosciuta da tempo come “il faro del Mediterraneo”... Sbarchiamo sull'isola e scopriamo che è interamente costruito con i materiali che sappiamo essere espulsi...La Sciara è delimitata da ripide scogliere...La mattina del 24 aprile 1874 ho fatto visita a questo interessante posto per avere una visione ravvicinata di ciò che stava accadendo...All'improvviso, e senza il minimo preavviso, un suono si udì come quello prodotto quando scoppia una locomotiva...come il vapore in una stazione ferroviaria; una immensa massa di vapore acqueo veniva scagliata violentemente sulla calce viva nell'atmosfera e con esso furono scagliati verso l'alto una serie di frammenti scuri, che salivano a l'altezza di 400 o 500 piedi sopra il cratere...con un forte boato sferragliante, ma alcuni di loro caddero fuori dal cratere e alcuni rotolarono giù per il ripido pendio della Sciara fino al mare...

Mentre lo Spallanzani era impegnato nelle indagini sulla natura dell'azione in corso a Stromboli...il suo contemporaneo Dolomieu... studiava le caratteristiche dei diversi materiali”. Precisa nel suo lavoro che “Vicino alle Lipari...il mare è talvolta ricoperto di frammenti di pomice a tal punto che è difficile che una barca possa avanzare attraverso di essa, e tale materiale si trova a galla ed è sparso nell'oceano aperto su ogni riva”.

Inoltre, ci descrive l'isola di Vulcano che visita personalmente, precisando che “ Dal villaggio ai piedi del vulcano, dove vivono gli operai...la strada è stata costruita che porta sul lato, e giù nel cratere...Su questa strada, operai e muli, carichi dei vari materiali vulcanici, possono essere visti passare costantemente su e giù... L’ultima grande eruzione è avvenuta nel 1786. Nel 1873 l'attività nel cratere di Vulcano improvvisamente si intensificò...e gli operai si affrettarono a fuggire per il pericolo...molti di loro sono rimasti gravemente feriti per le esplosioni”.

Evidenzia che “Dopo questo sfogo” non ci sono state più ulteriori eruzioni. Il geologo Judd visita, come anzidetto, l'isola di Vulcano nel mese di aprile del 1874 e esattamente 14 anni prima della disastrosa eruzione avvenuta del 1888.
Presento ai lettori alcuni disegni di Stromboli e Vulcano, facenti parte della pubblicazione “Volcanoes”, otre ad una stampa tedesca rinvenuta nelle mie ricerche.

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