di Francesca Gallinotti
- L’insalata si mangia nel grilletto
- Ci si sporca con la pauta.
-Ciulando si fa sesso, o si ruba o si inganna.
- Si fanno le uova sode nel fuiotto.
- Se non hai voglia di ruscare, non vai in giro ma vai in girula
- Dopo il caffè c’è il pusa cafè
- Qualcuno mangia il sanguis ma non si osa dirlo
- Se esci di strada puoi finire in una bialera o in una ciuenda
- C’è l’albero della gasìa e qualcuno è verde come una gasìa
- Si beve al turet
- In due, per pagare, si può fare mecia
-Un bimbo non lo si partorisce ma lo si compra.
- Puoi essere il nipote di barba Pinu e magna Cia
- Dicendo frocio magari stai solo parlando di tuo fratello
- Se è bun’anima è sicuramente morto
- Sì è stati tutti gagnie tutti igagni hanno avuto almeno un babacio
- Ci si da appuntamento alla mezza
- Si può sbrinciare la maglia col sugo e spatarare le briciole per terra
- Si toglie la cracia
- Se vuoi spronare: “sah”. Se non ne vuoi più: “bon”
- Si inizia con “ciao com’è”?
- Si lasciano due note di una sigaretta
- Nella bagna caoda si mettono i ciapinabò
- Ci sono le madame, le madamine e le tote (che possono diventare tutun quando passano gli anni e non si sposano)
- Si sta sotto la tópia
- Si mangia nella piola
- Il muro può essere grutuluto
- Devi avere o le paterle o i patin per andare sul palchetto nel tinello
- C’è la rata vuloira, la boia panatera, il pitu e i babi. Meglio non star al pian dei babi
- “Giuanin Lamiera” ha fatto venire su i Napuli o Mandarin
- Si mangiano i ramasìn
- Si fa merenda sinoira
- Puoi prenderti un bel badò
Si ringraziano i nonni, per la meravigliosa espressione “Mangio un asinello d’uva” e per aver arricchito il lessico con una marea di appellativi con cui caratterizzare, all’occorrenza, le persone. Parole di antica quanto tagliente efficacia: badola balengo, ciaparat, fafiuché, piciu (meglio ancorapiciu ‘d nata),paiasu, babaciu, fagnan, patelavache,blagheur, betè, ciamporgna(modernizzato inciampa),ciospa, pepia, cuntabale, gadan, gasepio.