PRIMA PAGINA: “ARIANDO"
Fra Tobruk e Tripoli, l’Italia deve ancora capire con chi fare l’accordo per razionalizzare la presenza dei richiedenti asilo in Italia mentre si avvia a varare il piano che ha i propri capisaldi nei lavori socialmente utili non retribuiti e nel rimpatrio per chi non ha diritto a stare in Italia. Strategia che deve passare dal suolo libico che ancora chiamiamo Libia anche se non lo sarà più. L’Italia che ancora si chiama così ha tempo medio di risposta alla domanda d’asilo di 2 anni. Troppi, sia per i diritti dei richiedenti che per le comunità c’é un vuoto d’attesa troppo alto però bisogna far lavorare i Comuni per far lavorare i richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità, finanziati con fondi europei. Per gli irregolari la strada da seguire è quella del rimpatrio certo ed immediato. Adesso che giornalmente l’Italia scoppia inizia a mancare l’aria e nessuno capisce anche che aria tira.