Eventi e Comunicazioni

 

I social eating e home restaurant cucinano polemiche! Il ministero dello Sviluppo Economico proponeva di equipararli alla ristorazione tradizionale il cui punto principale è la differenza tra social eating (iniziative saltuarie) e home restaurant (attività semi-imprenditoriali).  Per tanti é invece la sopravvivenza di chi deve inventarsi dei mestieri alternativi. Siamo alla cena con thriller con lo spettacolo in salotto per indovinare chi è il colpevole. Poi si mangia. Si prenota e si paga sul web. Un appuntamento al buio con la passione per il cibo buono con le varianti fra cibo etnico o genuino a km zero. Una manna per turisti meno tradizionali che vogliono scoprire l’anima dei luoghi attraverso chi li ospita e li sfama. Al momento le norme lasciano tutto alla fantasia di chi cucina e di chi si fida mentre il paese frigge.

 

 

 

 

 

ISOLA CIVETTA

Eccola, dicono che c’è.

Dove é da vedere, ma l’importante é sapere.

Scioglie la lingua verso il mare

mentre un cane torna ad abbaiare

l’immagine forte della morte

di chi non resiste alla sorte.

Figli furbi e stanchi inciampano lungo l’isola

che asfalta sentieri e vie senza lasciare impronte.

Tanto si sale in vetta come una civetta

che balbetta una frase perfetta da stampa rosa.

 

 

 

 

 

 

 

  CONTROCORRENTEOLIANA

 

Entusiasmo per il futuro del mega o ex mega portotiristicommerciale&altro di Lipari? I cantieri apriranno, l’opera non rimarrà nel segreto di qualche cassetto? La variante al progetto dell’approdo turistico, tutti gli ingranaggi sono tornati al loro posto? Manca solo l’ufficialità nell’operazione con qualche accordo preliminare sottoscritto?  Ci saranno meno posti barca ma con la possibilità di ormeggiare colossi di 60 metri e qualche nave crociera? Il mare in una conchiglia? Il porto sarà bellissimo, modernissimo? L’approdo sarà l’occasione per far emergere l’esempio di una riqualificazione riuscita e senza errori? Chi costruisce un porto ha interesse primario a vendere i posti barca a mare e abbandonare nel dimenticatoio le opere a terra come parcheggi, verde pubblico e fronte mare? Chi ha paura che gli  interventi di urbanizzazione saranno imprescindibili per un futuro “sostenibile” del porto, l’opposto della colata di cemento con le sterpaglie intorno? Chi garantisce?