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Non tutti sanno che toner, neon, monitor e stampanti di casa sono rifiuti domestici a tutti gli effetti, facilmente smaltibili attraverso il servizio municipale mentre cambia tutto quando gli stessi identici rifiuti arrivano da un’attività lavorativa. In questo caso diventano “rifiuti speciali” e richiedono uno smaltimento certificato. Lo stabilisce nel 1997 il decreto Ronchi (D.Lgs. 152/06 ex D.Lgs 22/97). Sono rifiuti col codice CER e possono essere pericolosi o NON pericolosi. I toner rientrano nella seconda categoria come consumabili da stampa (insieme a cartucce ink jet, i vecchi nastri ad impatto ed i rotoli ink film) ed il loro smaltimento deve obbligatoriamente essere certificato. Basta pensare alle grandi tragedie ecologiche come il Pacific Trash Vortex e lo scandalo della Terra dei Fuochi. I titolari di Partita IVA non possono portare alla discarica il toner esaurito e similari é contro la legge e non otterrebbe alcuna certificazione di smaltimento esponendosi ai rischi penali molto severi. Lo smaltimento dei rifiuti speciali può essere delegato esclusivamente ad aziende iscritte all’albo e provviste di regolare autorizzazione ministeriale. Chi produce il rifiuto ha la responsabilità di accertarsi che l’azienda alla quale affida i toner esausti abbia tutte le autorizzazioni necessarie. PC e stampanti rientrano nella categoria dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e quindi vanno smaltiti separatamente con diverse modalità. Il rifiuto questo sconosciuto prima di buttarlo.