Eventi e Comunicazioni

Alla chetichella stanno sorgendo, negli angoli meno nobili d’Italia, comitati che esprimono “Dieci buoni motivi per non comprare abusivo”. Il fenomeno dell’abusivismo, soprattutto in estate, esprime numeri preoccupanti. La realtà e le conseguenze sull’economia reale sono pesanti. E’ certo che l’abusivismo é una vera e propria concorrenza sleale che insanguina il mercato ed alimenta l’economia sommersa che porta guadagni alla criminalità organizzata. Stranamente le prime vittime sono gli abusivi che occupano anche il suolo pubblico. Ormai le vere imprese piccole e grandi non possono più sopportare questo sistema criminale che ha implicazioni anche di tipo sociale. Sicurezza e legalità sono condizioni necessarie per un’economia sana. Abusivismo, contraffazione, estorsioni, usura, taccheggio, furti e rapine sottraggono al settore del commercio, degli alberghi e dei pubblici esercizi oltre 26 miliardi di euro l’anno mettendo a rischio 260 mila posti di lavoro regolari. Contraffazione e abusivismo sono un danno per lo Stato in termini di mancate entrate fiscali pari a 4,6 miliardi di euro. In Italia, il danno, é stimato intorno a 6,9 miliardi di euro, l’equivalente di due manovre finanziarie sufficienti a sanare il bilancio pubblico. Perché nessun governo affronta il problema é un mistero.

Hanno appuntato la medaglia al mare.

Al valore turistico  per merito sportivo.

Un mondo senza classifica appare e scompare

senza volti e col cuore aperto per la vittoria.

Fugge il pensiero bugiardo che inganna la vita

come storia dell’isola fertile e fertilizzata

mentre uomini armati di bastoni inseguono

l’ultimo alibi mentre il sole arriva in ritardo.

E’ un gioco d’azzardo in una partita al bigliardo.

Palle e buche nel verde tappeto.

CONTROCORRENTEOLIANA

Alle Eolie la venerazione verso i turisti é e deve essere sacra. Sono il pane quotidiano per le SettEolie. Tutto deve essere concesso a questi visitatori, ricchi, semi ricchi o coi soldi contati. Tutto si deve, il turista ha sempre ragione. Anche quando non fa la differenziata, anche quando abbandona la carta della pizza e la bottiglia della birra a bordo strada, anche quando circola in costume per le vie del centro, anche quando fa i propri bisogni sulla spiaggia. Quello che non si capisce é perché i diportisti sono considerati ancora più privilegiati. Non pagano nessuna tassa al comune, usufruiscono di tutti i servizi che vengono pagati dai normali cittadini che magari con il turismo non hanno niente da spartire. Questo controllo dovrebbe essere gestito dai concessionari dei pontili galleggianti responsabilizzandoli ampiamente in tutti i sensi. Così i puri isolani suggeriscono.

 VERO&FALSO