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Foto Mario Marturano

PRIMA PAGINA: TREDICESIMANDO

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Natale porta anche la tredicesima mensilità del 2023 è in arrivo per i lavoratori dipendenti, eccetto quelli che l'hanno percepita mensilmente in busta paga. Tredicesima le cui date di pagamento dipendono da quanto stabilito dal contratto collettivo, dove solitamente viene lasciato ampio margine discrezionale al datore di lavoro pur obbligandolo a corrispondere la gratifica entro Natale.  La buona notizia è che quest'anno, a parità di lordo, la tredicesima netta sarà leggermente più alta, ma solo nel caso in cui l'imponibile risulti pari o inferiore a 1.923 euro. Sotto questa soglia si applica uno sgravio contributivo del 3% anziché del 2% previsto nel 2022: ciò comporterà un risparmio sul versamento contributivo, fino a un massimo di 19,23 euro.  

Considerando anche l'Irpef dovuta, ne risulta un aumento di massimo 12 o 13 euro netti rispetto allo scorso anno. Nessuna differenza per coloro che hanno una tredicesima il cui importo è superiore a 1.923 ma non a 2.692 euro: in tal caso lo sgravio è sempre del 2% come nel 2022.  Semmai bisogna preoccuparsi per quanto succederà nel 2024, quando sulla tredicesima non si applicherà alcuno sgravio con il rischio di un netto più basso persino di 65 euro (circa) rispetto al 2023. Una differenza che verrà in parte mitigata dalle nuove aliquote Irpef, grazie alle quali ne risulterà un risparmio netto fino a un massimo di 20 euro per chi ha un reddito annuo pari o superiore a 28.000 euro.

ISOLA  PIENEZZA foto Simone Beninati 

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Terra di sprechi e di ricchezza

versa giornalmente la pienezza.

Giusto per mostrare indipendenza

aggiungendo qualche carezza.

Figli dell’isola abbondante

che abbandona la scena e la chiarezza

senza mostrare scaltrezza

ma solo pigrizia innata e motivata. 

Lo sconcerto e il concerto

motivato da nuovi suoni

dove si mescolano i perdoni

insieme a predoni.

CONTROCORRENTEOLIANA: FRIGO

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Sotto Natale il frigo si riempie anche alle Eolie. Attenzione alla salute. Conserve fatte in casa o formaggi di malga semilavorati meritano cautela perché se nella preparazione non vengono seguite norme precise, il rischio alimentare è dietro l’angolo. E occhio ai prodotti provenienti dall’estero. Sul cibo, insomma, ci sono regole da seguire, accortezze da osservare, buone pratiche da diffondere. I rischi biologici, ovvero la possibilità di contrarre (mangiando) batteri, virus e parassiti patogeni - spesso sotto forma di microrganismi - che possono causare malattie. Se proliferano possono generare infezioni in chi li ingerisce o produrre tossine che si accumulano negli alimenti e possono causare intossicazioni. Le temperature di refrigerazione e congelamento rallentano la proliferazione dei microrganismi nei cibi (favorita invece dalla temperatura ambiente). Una cottura adeguata rende innocui i principali patogeni.

Ecco perché, in vista del Cenone, cuocere bene molluschi come le cozze e stare attenti alla provenienza del crudo di pesce. Alcune tossine tuttavia possono resistere alla cottura; per questo nell’acquisto, conservazione e preparazione delle pietanze è opportuno rispettare sempre le buone pratiche igieniche. La conservazione è il tema più delicato. Mantenere al sicuro i cibi in frigo o freezer (da pulire almeno una volta al mese) disponendoli in ripiani freschi, asciutti e bui. La temperatura interna del frigo va mantenuta a +4/+5°C e quella del freezer a circa -17/-18°C. Gli elettrodomestici non vanno sovraccaricati: l’aria deve poter circolare attorno ai cibi per raffreddarli efficacemente. Attenzione: gli alimenti crudi vanno separati bene da quelli cotti per evitare cross-contaminazioni (microrganismi e allergeni presenti nei crudi potrebbero “migrare” negli altri). In frigorifero gli alimenti vanno separati cotti e pronti al consumo, uova, latticini, dolci e creme nei ripiani alti centrali; carne e pesce crudi in quelli più bassi; frutta e verdura negli appositi cassetti; bibite, burro e alimenti meno deperibili nei ripiani dello sportello.

Come congelare: carne, pesce o cibi preparati in casa vanno ridotti in piccole porzioni e messi in contenitori puliti o sacchetti monouso con la data di congelamento sull’etichetta (il limite di tempo per consumarli varia ma è consigliabile non superare mai i 6 mesi). Attenzione: scongelare in frigo o nel microonde, non a temperatura ambiente. E mai lavare le uova per poi riporle in frigo: l’acqua potrebbe favorire la penetrazione di germi patogeni all’interno. Se sono sporche, si possono pulire  con un panno umido. Infine, pranzi e cenoni natalizi vanno affrontati con intelligenza. Gli avanzi possono essere conservati in frigorifero per 2 o 3 giorni, ma se sono rimasti a temperatura ambiente oltre le 4 ore vanno invece eliminati. Creme e salse, specialmente se a base di uova crude, vanno conservate in frigo e consumate entro qualche giorno al massimo. Non lasciare mai posate sporche all’interno del contenitore per evitare contaminazioni. Per congelare gli avanzi non usare carta, cartone o vaschette di alluminio: meglio contenitori chiusi come i sacchetti monouso specifici. 

VERO&FALSO 

pitvf-Politico eoliano ammassa.

-Elettore eoliano scaglia. 

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