PRIMA PAGINA "TURISTANDO"
In Italia il turismo produce occupazione per oltre 2 milioni di persone (1 lavoratore su 10), ha un valore del 10% del Pil nazionale, ma é gestito in modo confusionale ed improvvisato. Il mercato più grosso viene diviso fra 4 regioni. Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto. Secondo gli arrivi internazionali, l’Italia é scivolata al 5° posto dopo Cina, Francia, Stati Uniti e Spagna. Mentre la Francia sa investire per il turismo 27 milioni di euro, l’Italia ne spende 35 con risultati peggiori. A reggere i comandi del turismo italiano ci sono un ingegnere nucleare e un ex funzionario di spettacoli teatrali. Nel 2013 la gestione ha evidenziato che un quarto del suo patrimonio é stato rosicchiato malamente. L’Enit: nel bilancio 2013 evidenzia che, dei 26 milioni di uscite, ben 13 milioni riguardano gli stipendi per il personale e 7,7 milioni sono stati investiti per la promozione turistica. L’esempio dei difetti é ben rappresentato dal sito italiano che non é tradotto in cinese anche se dal 2010, anno dell’Expo di Shangai, la partecipazione é costata circa 50 milioni di euro mentre il sito é costato circa 300 mila euro, é fermo al 2010 ed ancora chiuso per manutenzione.
ISOLA CAPPERO
CONTROCORRENTEOLIANA
A qualche giorno per fine agosto possiamo dire che alle Eolie, insieme ai colpi di sole, ha trionfato la folla. Quella umile, quella con gli euro contati in tasca prima di partire, quella con le ore contate nelle teste, ma che hanno fatto la fortuna dei barconi e vaporetti. L’urlo del tutto esaurito è ritornato finalmente nelle 7 isole, anche se per poco. Un buon segno di vitalità per la quantità, anche se si poteva dare di più e meglio. Ma le Eolie non scelgono i propri clienti. Sono scelte dal popolo dei “veni, vidi e...vado”.
VERO&FALSO