di Sara Basile
È di queste settimane il ritorno di un appello per salvare la spiaggia di Porto delle Genti, per noi isolani, “Portinenti”.
Un ritorno, perché molti forse non sanno che questo appello continua a resistere e persistere negli anni, come la piccola spiaggetta ormai ridotta ad un lembo di ciottoli e cemento, che non vuole essere inghiottita dal mare nonostante promesse regionali da 2 milioni e 400 mila euro per il suo ripascimento, proclamate con grande soddisfazione dalla attuale giunta comunale a gran completo nelle serate d’agosto del 2014 che, allietava residenti e villeggianti con tanto di festa in quel che restava della spiaggia.
2021, la spiaggia che è riconosciuta dalla collettività insulare come un luogo importante dell’identità eoliana e produttrice di “memorie legate al sacro”, è ancora orfana di protezione rischiando di restare senza “genti e credenti” ferita, in compagnia di quelle mura dimenticate da qualche ex ministro e anche esse ferite dal lavoro quotidiano delle onde.
Tra gli archivi online degli organi di stampa locali, sono più di 40 gli articoli che riportano negli anni preoccupazioni per la spiaggia, appelli dei bagnanti e dei residenti affezionati e frequentatori del luogo che ne hanno consentito ancora l’accessibilità.
Tra gli archivi, oggi, ritroviamo l’appello di Francesco Valastro, eoliano trasferitosi a Firenze, che a Portinenti si è cresciuto e nel 2010 costituisce insieme ad altri volontari “L’Associazione per il ripascimento della spiaggia di Portinenti Onlus”, individuando in € 70.000,00 l’importo per recuperare la spiaggia. Importo scaturito da un attento studio e da calcoli scrupolosi e prudenziali, a discapito dei 2 milioni e 400 mila euro previsto dalla Regione che avevano fatto fermare il lavoro dell'associazione.