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Lipari - Il dottor Giovanni Ingrascì ha ricoperto l'incarico di pretore nella maggiore isola delle Eolie dal maggio 1976 all'ottobre 1985.

Al suo arrivo alle Eolie il "Corriere della Sera" dedicò mezza pagina pubblicata da Sebastiano Grasso. Titolo: "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano".

Il "pretore d'assalto dell'epoca" si è innamorato delle Eolie e torna spesso a godersi il mare e a continuare la pesca ai totani...

Ora è divenuto anche scrittore e ha pubblicato il libro "Racconti dal Lockdown", ovviamente, dedicato a personaggi isolani. 

1° PUNTATA "PATTI LIPARENSI 14 FEBBRAIO 1970 ORE 8

Da una porticina laterale del palazzo vescovile di Lipari entra furtivo il Sindaco.

Sale la scalinata centrale con passo veloce, raggiunge la stanza del Vescovo.

"Angelo caro, tutto a posto?".

"Tutto a posto caro Francesco".

Sono i due uomini piu' potenti delle isole Eolie, si danno del tu, hanno governato il passato a Lipari e hanno compreso che il futuro è prezioso.

"E' proprio uno scandalo, caro Angelo, che la bellissima baia di Ponente di Vulcano, cosi' intatta, sia diventata per tutta l'estate un bivacco di turisti seminudi.

Voglio proporti un'idea" esclamò il Sindaco.

"Dimmi tutto" rispose il Vescovo "poi ti propongo la mia".

"Tu sai che la famiglia di mia moglie ha ereditato dal generale Stevenson, già proprietario dell'isola nell'ottocento, gran parte del territorio che va dalla zona di Levante fino a Vulcanello. La zona non è edificabile perchè la legge urbanistica consente di costruire esclusivamente all'interno di un centro abitato. Io potrei "inventare" con una delibera del consiglio comunale il centro abitato di Vulcano". 

"Come?" chiede il Vescovo.

"Mi devi autorizzare a costruire una chiesa; io faccio costruire una grande cisterna per l'acqua pubblica e i miei amici costruttori faranno il resto. Vulcano in pochi mesi diventerà una meta turistica internazionale, una vera e propria miniera dì'oro.

"Ottima idea caro Francesco. Firmerò in giornata l'autorizzazione a costruire la prima chiesa di Vulcano, ma tu devi farmi un piccolo favore!",

"Quello che vuoi caro Angelo".

"La Curia possiede in località Diana venti ettari di terrno edificabile. I miei geometri hanno gà presentato in comune un progettino per quattro edifici a 5 piani, ma l'ingegnere dell'ufficio tecnico del tuo comune ha osato definire il progetto una lottizzazione incompatibile con il tessuto urbanistico di Lipari! Tu che dici?".

"Non preoccuparti Angelo quell'ingegnere sarà licenziato".

25 giugno 1976, ore 8

Dalla stessa porticina laterale del palazzo vescovile entra, sempre furtivamente, il Sindaco, sale la scalinata, mentre il Vescovo passeggia nervoso nella grande stanza.

"Ciao Angelo tutto a posto?".

"Tutto a posto un cazzo!! Mi dicono che è arrivato nell'isola un giudice comunista e senza Dio. E' qui da un mese e non è ancora venuto a baciarmi l'anello!! Non vorrei che fosse uno di quelli esaltati pretori d'assalto che pur di finire sui giornali rompono le palle alle persone perbene!!"

"Tranquillo - replica il Sindaco - "mi sono informato. E' arrivato con moglie e due bambine, adora il mare, la caccia e la pesca subacquea. Ha preso già contatto con un cantiere per farsi costruire, con il suo amico notaio, una barchetta per andare a totani. A Milano faceva il giudice dei minorenni quindi non sa una minchia di pubblica amministrazione e urbanistica".

"Francesco se lo dici tu!!".

6 ottobre 1976

"Sequestrati dal pretore edifici abusivi a Vulcano"

"Sospeso dal suo incarico e indagato per abuso d'ufficio il Sindaco di Lipari"

"Sequestro a Lipari di due fabbricati della Curia e indagato il Vescovo per lottizzazione abusiva"

Una notte del 1978

Un mare scuro, le luci di Marina Corta, un riflesso di luna, una piccoila barca di legno.

Il pretore e l'amico notaio hanno già pescato 10 totani!! 

Nb: i disegni sono dell'autore

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L'INTERVENTO

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di Salvatore Agrip

Buongiorno Direttore, trovo fantastica e interessante l'idea del Giudice Ingrascì, di pubblicare dei racconti nel merito del proprio servizio prestato alla Pretura di Lipari dal 1976 al 1985.
 
Quelli sono stati anni movimentati a Lipari, per via di una attività politica molto dibattuta e combattuta e sul piano sociale anche le rivendicazioni dei diritti erano forti. Personalmente in famiglia ricordo che mio papà, insieme a un "zoccolo duro" di operai, nell'azienda pomicifera erano i fautori della lotta operaia per acquisire i "diritti dei lavoratori" che a quel tempo erano latenti, spesso queste diatribe avevano episodi che coinvolgevano le forze dell'ordine dove a capo c'era il Marasciallo Gisabella e spesso si finiva anche in Pretura, davanti al Giudice Ingrascì.
 
Spero che qualche racconto possa riportare i risvolti di queste accese diatribe che Il Giudice Igrascì doveva valutare e sentenziare.

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