(ANSA) LIPARI - Il mega yacht "Venus" appartenuto a Steve Jobs, fondatore di Apple, è stato avvisato nel mare delle Eolie. Ottanta metri, 100 milioni di dollari di valore, a bordo ci sono la vedova Laurene Powell Jobs, il nuovo compagno Adrian Fenty, ex sindaco di Washington D.C e la figlia diciannovenne Eve. Lo yacht naviga tra Stromboli e Filicudi.

Il fondatore di Apple per la realizzazione dell'imbarcazione si rivolse all'olandese Feadship di Aalsmeer e chiese al suo ingegnere di disegnargli uno scafo che ricordasse un Apple Store: leggero, con tanto legno e vetro, con superfici a specchio ed enormi vetrate che inondano gli interni di luce, ma con leggere veneziane di legno elettriche che impediscono di sbirciare dentro. Jobs non è riuscito a vedere la barca ultimata, con interni progettati da Philippe Starck, ma ha seguito il progetto fino alla sua morte.

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Foto di Marco Saltalamacchia

Si dice che il visionario fondatore della Apple, Steve Jobs, non aveva mobili nella la sua casa ma soltanto l'essenziale per vivere. Minimalista convinto, con una filosofia di vita alla ricerca della perfezione estetica e formale, Jobs trovava a stento qualcosa che lo appagasse nelle produzioni abituali, e per questo rinunciava ad acquistare oggetti che non coincidessero esattamente al suo immaginario.

Per cui, quando nel 2007 decise che avrebbe avuto una barca, pretese che fosse costruita secondo i suoi canoni estetici.

Si rivolse quindi all'olandese Feadship di Aalsmeer, cantiere specializzato in yacht di lusso letteralmente su misura, e chiese al suo ingegnere capo di disegnargli uno scafo che ricordasse un Apple Store: pulitissimo, leggero, con tanto legno e tanto, tantissimo vetro. Realizzato in lega leggera di alluminio, nacque il megayacth "Venus", col suo design a "scatola" fasciata d'argento, coperta ampia e minimale, però con jacuzzi a prua, superfici a specchio ed enormi vetrate che inondano gli interni di luce, ma con leggere veneziane di legno elettriche che impediscono di sbirciare dentro.

Jobs non è riuscito a vedere la barca ultimata, un megayacht di 78 metri, costato 100 milioni di dollari, con interni progettati da Philippe Starck, ma ha seguito il progetto fino all'ultimo giorno, prima che il cancro lo portasse via, il 5 ottobre del 2011.

Narrano che ripetesse: "So bene che posso morire e lasciare Laurene con una barca finita a metà, ma devo andare avanti. Se non lo facessi, sarebbe come ammettere che sto per morire" :

Ciò conferma il suo ego smisurato: mai avrebbe delegato ad altri il compito di "pensare" gli spazi dove lui, la moglie e i figli avrebbero trascorso il tempo libero.

Il superyacht "Venus" è emerso dal cantiere Feadship nel 2012, mostrando un design immacolato, ampio uso del vetro e un profilo indimenticabile, in una collaborazione tra Philippe Starck, De Voogt Naval Architects e il suo committente visionario, l'icona del design e della tecnologia, Steve Jobs.

A differenza di tanti altri megayacht che i vip affittano, giusto per ripagarsi le spese, "Venus" non è accessibile. Laurene, la vedova di Steve, e i tre figli Reed, Erin ed Eve difendono, infatti, quell'aura di riservatezza che per anni ha protetto il guru di San Francisco, alimentandone il mito. Dopo una cerimonia privata per il varo della barca – durante la quale ogni operaio ha ricevuto un iPod shuffle con incisa la frase "Thank you for your hard work and craftsmanship", la famiglia Jobs si è ritirata nel silenzio.

Poche persone, infatti, hanno visto gli interni della barca; una delle poche immagini circolate (concesse da One More Thing) ritraggono la consolle guida, dove spiccano ben sette Mac da 27 pollici.

Sicuramente chi conosce bene il "dentro" dello yacht è il progettista che gli interni li ha disegnati, Philippe Starck; racconta di essere stato scelto perché Jobs era rimasto affascinato da uno yacht a vela progettato da lui nel 1997 (Viriella, per un armatore italiano): "la barca più bella che abbia mai visto", disse Jobs .

La gestazione di Venus durò quattro anni, dal 2008 al 2012, ma Starck giura di averla progettata "tutta, tutta, tutta in un'ora e mezza. Stavo dormendo con mia moglie accanto ed ebbi una visione: Steve che navigava. Ho pensato: ecco, ci sono. Mi sono alzato e ho cominciato a disegnare".

Le linee guida dettate da Steve Jobs erano state poche ma molto chiare: lunghezza massima dello scafo 82 metri; sei cabine identiche, per la famiglia e l'equipaggio, e soprattutto silenzio. «Steve era ossessionato dal rumore», ricorda Starck. «Nessuno in casa sua faceva rumore, la moglie, i figli, il cane, nessuno. E così doveva essere sulla barca». Quando il grande architetto-designer mostra a Jobs il progetto, l'altro lo approva immediatamente, i due si intendono alla perfezione: "Non ci sarà mai più una barca di questa qualità, perché mai più due folli si uniranno per portare avanti un progetto del genere. Non esisterà mai più un tale livello di rigore, di creatività e soprattutto, di filosofia applicata a una cosa materiale. Non era una barca, quella che io e Steve stavamo costruendo, noi eravamo impegnati in un'azione filosofica, in un processo quasi religioso. Formavamo un cervello solo con quattro lobi».

Peccato che tale rara corrispondenza di intellettuali sensi si interrompa bruscamente, e non tanto per la scomparsa del genio "affamato e folle", quanto per una banale questione economica tra Starck e la vedova Jobs, riguardante una disputa poco filosofica e ancora meno religiosa: l'entità della parcella di Starck.

I successivi risvolti giudiziari, che portarono financo al sequestro temporaneo dello yacht, ordinato dalla magistratura olandese (fino al raggiungimento di un accordo tra le parti), non impedirono che la barca fosse definitivamente rilasciata all'uso degli eredi di Jobs, e alla pubblica ammirazione.
Immediatamente riconoscibile, con la sua linea d'acqua che ha generato grande divisione di opinioni, ma altrettanto grandi riconoscimenti su l'eccelso design, questo superyacht è stato visto da allora in crociera nel mondo, anche come testimonial delle caratteristiche della linea emozionale dell'impero Apple, con elementi a bordo appositamente creati per migliorare sia l'utilizzo che le prestazioni.
Con un profilo a strati e una sovrastruttura che riflette uno stile pulito e minimalista, Venus fa parte del Top 100 delle barche di lusso, e è ampiamente considerato uno dei migliori yacht sull'acqua.

Le immagini seguenti, tratte dal web, mostrano alcuni presunti interni di Venere ripresi da foto, disegni e rendering , le quali, pur non essendone stata confermata l'autenticità, sembrano essere in linea con la visione e la filosofia di Steve Jobs.(moacasa2017.it)

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