Di Genova non sono Preziosi e Ferrero, di Palermo non é Zamparini, non é di Milano il maggior azionista dell’Inter e non é di Roma la proprietà della squadra di Totti mentre Della Valle non é di Firenze e Ghilardi non é di Parma. Anche Cairo non é di Torino. il calcio perde anche i suoi riferimenti del luogo di vita e di nascita e si lascia abbagliare da chi ha il portafoglio. Per comprarsi una squadra di calcio per divertimento o per pubblicità o per investimento o per pagare una cambiale politica. Se si chiede ai calciatori di amare la maglia che s’indossa non é certo che si possa chiedere ai presidenti di dimenticarsi i soldi che si sborsano. Questo é anche il calcio globalizzato che il mondo si gode a caro prezzo in alcuni casi e low cost in altri. Il resto sono calci con scommesse legali e non. Chi vince, in molti casi non é il più fortunato o il migliore, spesso é per quel magico goal in più.