di Marco Russo
Il Piccolo Borgo Antico desidera ringraziare tutto il caloroso pubblico che come sempre ci sostiene, siete grandi, la vostra presenza continua e la vostra stima ci spingono sempre a continuare con nuove sfide!
Un grazie particolare a Laura Lo Ricco per le bellissime foto da tutti i ragazzi del Piccolo Borgo Antico.
Benvenuti a Teatro, dove tutto è Finto ma niente è Falso!
di Luana Spanò
Pochi sanno cosa accomuna l'Isola di Ischia e l'isola di Salina, Leni in particolar modo.
"Una storia di ingegno, quello dei fratelli liparioti. Di ingratitudine, da parte degl'ischioti", così racconta la loro storia lo storico Giuseppe D'Ascia nella 'La Storia dell'isola d'Ischia' della disgraziata permanenza sull'isola verde dei tre fratelli.
Siamo nel lontano 1855, Gaetano, Giuseppe e Antonio San Filippo da Leni arrivano a Ischia e promettono alla popolazione di riuscire a rendere produttive le loro viti. I tre fratelli furono i primi a scoprire che lo zolfo cura e previene le malattie parassitari che le colpiscono, in particolare la filossera, un afide in grado di distruggere i vitigni partendo dall'apparato fogliare per arrivare in breve tempo alle radici. I San Filippo avrebbero messo a disposizione capitali, zolfo e manodopera, e così avvenne. L'accordo però prevedeva che una volta che le viti fossero divenute nuovamente produttive, il prodotto salvato si sarebbe diviso in parti uguali e per metà.
Oggi il vino d'Ischia è ricercato e conosciuto in tutta Italia.
Tuttavia gli abitanti dell'isola non stettero ai patti e i fratelli ripartirono per l'isola di Salina più poveri di prima, con i debiti contratti per l'acquisto dello zolfo e in due, perché Giuseppe si lasciò morire per il dispiacere "poiché tutto si supporta su questa terra fuorché l'ingratitudine".
Una storia vera che non tutti conoscono, di cui D'Ascia ammette di aver omesso nel suo scritto il dettaglio di molti fatti e vergognose scene. Di questa storia resta una piccola edicola votiva di Ischia all'inizio di Via Nuova dei Conti, zona residenziale nota come la Madonnella (in dialetto ischitano 'a Marunnella), eretta da alcuni ischitani in onore di Gaetano Sanfilippo, 'solfatore d'uva', e in onore alla Madonna del Terzito, il cui santuario si trova a Leni.
Nel settembre scorso il Sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, insieme al Sindaco di Leni, Riccardo Gullo, hanno dato vita al primo gemellaggio in memoria dei fratelli San Filippo, per "imprimere e diffondere la storia che intercorre e accomuna le due terre lontane solo dal punto di vista geografico", come ha affermato il Sindaco di Leni. "Un patto di fraternità e cooperazione sociale" che verrà riproposto ogni anno.
Come lo scorso anno, parteciperà alla giornata dedicata anche il Piccolo Borgo Antico su richiesta del Sindaco Gullo che come sempre ci mostra la sua stima, del tutto reciproca, con "Le Donne al Parlamento di Aristofane", venerdì 10 ottobre - Ischia.
Le attività della compagnia teatrale liparese continuano anche al di là dell'isola, com'è già noto! Infatti, sabato 29 marzo alle ore 18.00 e domenica 30 alle ore 20.00, il Piccolo Borgo Antico sarà presente al Teatro comunale di Bronte, ospiti della " Nuova Compagnia InStabile". La compagnia è stata ospite del Piccolo Borgo Antico quest'estate nell'ambito della rassegna estiva "Le maschere di Dionisio" che da ben dodici anni è riproposta al Castello di Lipari e ha potuto contare su un ricco cartellone e numerose presenze, anche, grazie ai rapporti di collaborazione e stima reciproca con svariate compagnie teatrali di tutta Italia. Per gli amici nei paraggi e non, il Piccolo Borgo Antico vi aspetta con la commedia in tre atti di Nino Criscione, "Biscotto alle Noci". Regia Tindara Falanga.
Nella foto, da sinistra a destra, in alto: Gianluca Veneroso, Denise Corrieri, Tiziana Lauricella, Giuseppe Villa, Bartolo Acquario, Bartolo Fonti, Gabriella Reitano. In basso, Daniele Russo, Catia Cortese , Gabriele Famularo, Tindara Falanga.
La compagnia teatrale Piccolo Borgo Antico, continua a collezionare dimostrazioni di stima, anche lontano dalle Isole Eolie.
Aumentano anche le trasferte, visto le molteplici relazioni professionali con numerose compagnie dislocate in tutta Italia. Il 19 e 20 febbraio i ragazzi della compagnia liparota, al cinema Antidoto di Gela, in occasione della stagione teatrale 2013/14, hanno presentato "'O tuono 'e marzo" di Vincenzo Scarpetta, per la regia di Tindara Falanga. Numerosi consensi sono arrivati alla fine delle due serate previste, tanto da far pensare ad un'altra futura collaborazione con la compagnia teatrale Antidoto.