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di Isabella Di Bartolo

lasiciliagiornaleÈ il primo Comune in Sicilia - e tra i pochissimi d'Italia - ad avere un'eco-stazione comunale in pieno centro. Non un'isola ecologica né un'area di raccolta differenziata, bensì una vera bottega del rifiuto dove ogni cittadino porta la sua spazzatura, la pesa e ottiene in cambio uno scontrino che serve ad avere agevolazioni fiscali. È Ferla, nella zona montana del Siracusano, che grazie a questo laboratorio è Comune a rifiuti zero sfiorando picchi del 70% in termini di raccolta differenziata.

Quello ecologico è soltanto uno degli esperimenti di questo Comune che, pur essendo tra i più piccoli d'Italia, dà lezione di vivibilità urbana e innovazione nella gestione pubblica. Ferla conta poco più di 2mila anime ed è arroccata sui monti Iblei, sospesa tra le bellezze di Pantalica e la valle dell'Anapo. Un paese montano che non vuole restare a guardare l'esodo dei giovani che, da 15 anni a questa parte, continuano a spopolare il borgo. E che prova a invertire la rotta diventando protagonista di una serie di esperimenti che vanno appunto dalla gestione del sistema dei rifiuti a quello idrico, passando per la promozione turistica. Qui, infatti, durante le festività pasquali le case del sindaco, degli assessori e dei cittadini apriranno gratis le porte ai visitatori trasformando Ferla in un grande bed and breakfast.

Deus ex machina della rivoluzione che coinvolge l'intera comunità è il sindaco d'ispirazione renziana Michelangelo Giansiracusa, classe 1979, attorniato da un gruppo di giovani e non solo. Sono proprio loro che hanno inventato un tam tam mediatico che dallo scorso novembre impazza su social network, blog et similia. Uno slogan imperniato su un aggettivo: "bello" che ha dato vita a giochi di parole e immagini di ogni genere.

"A Ferla è tutto bello" è soltanto uno dei tormentoni di una campagna pubblicitaria ispirata ai teaser anglosassoni: ovvero alla capacità di stuzzicare la curiosità del pubblico anticipando, senza svelare troppo, i contenuti di un progetto. «Abbiamo iniziato per gioco - dice il sindaco Giansiracusa - ma poi ci abbiamo preso gusto. E con la collaborazione di Marco Tripi e Manuela Cifali, abbiamo inventato una nuova maniera di farci pubblicità senza spendere milioni e divertendoci».

Bello, alla fine, non è un aggettivo ma un acronimo: bacino ecologico lento laboratorio operativo. Ovvero una sorta di "casetta" (o bottega come la chiamano i ferlesi) dove i residenti possono contribuire al riciclo dei rifiuti. Un vero e proprio laboratorio «permanente e performante» come ribadisce il primo cittadino e rivoluzionario in quanto proprio all'interno del centro urbano. «Operativo perché concreto, immediato nelle sue applicazioni. Lento perché le rivoluzioni culturali hanno bisogno di tempi più lunghi, affinché vengano metabolizzate, interiorizzate e fatte nostre - aggiunge -. Il territorio è il patrimonio più grande nel rispetto della sua bellezza si trova la chiave per investire sul nostro futuro. "B. E. L. L. O. " sarà il tramite per realizzare una rete di luoghi e iniziative nel Comune e per promuovere le buone pratiche, sviluppare nuovi sistemi di aggregazione, salvaguardare il territorio e migliorare l'interazione tra cittadini e amministrazione».

Il successo di "bello" sta nel fatto di avere realizzato già delle importanti iniziative e di aver anche modificato il linguaggio comune. «I cittadini utilizzano sempre più frequentemente, specie nei social - dice Giansiracusa - la parola "bello" ora come aggettivo, ora come sinonimo di tutto ciò che è ecologico, ora come qualcosa di cui si sente parte ed è in costruzione». Il tormentone non si è fermato: anzi suscita una crescente curiosità sia in rete sia da parte di altre amministrazioni.

L'altro esperimento in corso in questo borgo montano è quello della "casa dell'acqua". Da qualche settimana il Comune distribuisce l'acqua ai cittadini dall'eco-stazione ecologica comunale a un prezzo simbolico. Il consumo è in costante crescita: si è passati da 300 litri al giorno ad oltre 750 litri. Il risparmio per i cittadini sarà di oltre 50mila euro all'anno e ci saranno risvolti positivi anche in termini di tutela dell'ambiente: il Comune non conferirà in discarica e in piattaforma oltre 200mila bottiglie di plastica, cioè quasi 4 tonnellate di pet.

Ancora, l'ultima idea nata da poche ore sotto lo slogan "turismo, sleep in Ferla" con cui il Comune diventa il primo sponsor della città e delle sue attività ricettive. Un'attività di incoming istituzionale a costo zero che promuove dapprima le attività ricettive (agriturismi e b&b) e poi - è qui è la novità - la cultura dell'accoglienza attraverso l'ospitalità diffusa e creando un filo diretto con il sindaco e la giunta. Basta guardare la brochure dell'iniziativa che campeggia sui social grazie alla condivisione virtuale; in calce vi è un solo numero di telefono per prenotare camere: quello del sindaco Giansiracusa. «Sì - dice - ho messo il mio cellulare nei depliant. Lo abbiamo sperimentato per la manifestazione Lithos quando, per risparmiare, abbiamo ospitato a casa mia e della giunta gli artisti che hanno dato vita alla manifestazione musicale di settembre. Ora ci riproviamo. I turisti dormiranno a casa mia e dei ferlesi che vorranno sperimentare insieme a noi "Sleep in Ferla" e daranno l'opportunità ai visitatori di dormire gratis nelle abitazioni del nostro borgo montano».

E siccome anche gli abitanti più anziani del borgo hanno preso gusto a sperimentare cose nuove, il Comune ha ascoltato alcune richieste precise e dato vita a corsi speciali dedicati ai cittadini trasformando l'auditorium comunale in un'aula in cui si insegna inglese, e la palestra del Municipio in una sala dedicata al massaggio shiatzu. Corsi rigorosamente gratuiti e curati da esperti volontari a cui si aggiungeranno altre lezioni speciali visto il boom delle richieste. «Proviamo a guardare avanti - conclude Giansiracusa - senza dimenticare le nostre radici. Forse è questo il segreto della nostra vitalità».

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