di Salvatore Leone
La I Commissione consiliare permanente, presieduta da Angelo Marino (Caldoro Presidente), ha approvato all'unanimità tre delibere consiliari volte a proporre nuovamente il referendum abrogativo della legge, su iniziativa dell'allora Governo Monti, cosiddetta "taglia-tribunali" che ha investito anche la Campania con la soppressione di tribunali, numerose sezioni distaccate e uffici dei giudici di pace. Partendo dalla motivazione della sentenza, basata sul pericolo di paralisi dell'ordinamento giudiziario italiano in caso di abrogazione tout court della legge, dato che il quesito non avrebbe consentito al cittadino di esprimere, con il voto, un giudizio diversificato circa le sedi giudiziarie da sopprimere, la Regione Abruzzo, insieme con le altre regioni che hanno già condiviso l'iniziativa, ha intrapreso il percorso di tre nuove proposte di delibere consiliari finalizzate a restringere l'abrogazione della normativa. Le deliberazioni, saranno depositate in Cassazione entro il 24 luglio prossimo per la valutazione di ammissibilità".
Tale iniziativa avrà anche riflessi sulla sede distaccata del Tribunale di Lipari, che non bisogna dimenticare ha ottenuto la riapertura in forza di una proroga sino alla data del 2016.
Tornano a incrociare le braccia i magistrati onorari. L'annuncio arriva da Federmot (Federazione magistrati onorari di tribunale), che ha nel giudice Pietro Brovarone il suo rapprensentante locale, che ha indetto l'astensione dalle udienze, dal 3 al 7 giugno. La decisione è stata presa dopo che il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha annunciato di voler accorpare giudici onorari e giudici di pace, limitare le competenze, vincolare la retribuzione al raggiungimento degli obbiettivi predefiniti e senza riconoscimenti assicurativo-previdenziali. "Le uniche buone notizie – spiegano i vertici di Federmot – riguardano stagisti e tirocinanti giudiziari: con i primi il Ministro si impegna a reperire risorse finanziarie per retribuirne l'attività formativa; a favore dei secondi si stanziano nel 2014 ben 14 milioni di euro, il 40% della spese." L'Avv. Onofrio Natoli, GOT presso il Tribunale di Messina, aderirà allo sciopero.
---La firma tanto attesa è arrivata da Roma nella serata di ieri. Il tribunale di Lipari,Portoferraio riapriranno, ora è ufficiale. Ma solo dopo l'estate, visto che la data fissata per la ripresa dell'attività giudiziaria della sede distaccata è il 6 ottobre.
È stato il ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando a dare il via libera al decreto attuativo che, di fatto, dà corpo alla retromarcia del governo Letta dello scorso 24 gennaio, con il quale era stata sancita la salvezza temporanea (fino al 31 dicembre del 2016), delle sedi distaccate insulari di Portoferraio, Ischia e Lipari, cancellate pochi mesi prima in seguito alla riorganizzazione della geografia giudiziaria.
La notizia della firma è trapelata nella serata di ieri, quando la deputata Pd e sottosegretaria all'Ambiente Silvia Velo ha informato alcuni amministratori elbani, tra cui il vice sindaco di Portoferraio Cosetta Pellegrini. All'Elba la firma del decreto ha comportato una reazione ambivalente. «Siamo certamente soddisfatti del fatto che adesso la riapertura sia stata messa nero su bianco – fa sapere Cosetta Pellegrini – abbiamo la certezza, che fino ad oggi non avevamo, della ripresa dell'attività giudiziaria sull'isola. D'altro canto non possiamo nascondere che contavamo in tempi più rapidi, tali da comportare l'apertura prima dell'estate. Da troppi mesi i cittadini elbani alle prese con la giustizia stanno facendo i conti con gravi disagi.
LA REAZIONE.
di Saverio Merlino*
Il Partito Democratico delle Eolie, circolo di Lipari, accoglie con soddisfazione la notizia che la vicenda riguardante il Tribunale di Lipari si è risolta positivamente col riconoscimento da parte del Governo nazionale dell'importanza di continuare a garantire la fondamentale funzione di questa struttura. Un plauso va innanzitutto al Governo ed in particolare al Ministro Orlando che hanno saputo riconoscere come il criterio della economicità non deve mai tradursi in una palese ingiustizia nei confronti di realtà e cittadini che vivono già in una situazione di difficoltà e marginalità. Non bisogna però dimenticare la tenacia con cui la nostra Amministrazione, ed in particolare Sindaco e vice Sindaco, hanno sostenuto questa giusta causa continuando a lottare anche quando in molti ritenevano la situazione irrimediabilmente compromessa. Da oggi le Eolie possono guardare con maggiore serenità al proprio futuro contando che altri importanti nodi possano essere sciolti positivamente e prima di tutti quello del nostro Ospedale.
*Segretario Partito Democratico Lipari-Eolie
---Niente più cartelle di pagamento da centinaia di euro per multe stradali pagate senza aggiungere l'intero importo delle spese postali o di accertamento. È la nuova linea tracciata dalla Seconda sezione civile della Cassazione, con la sentenza n. 9507/14, che ribalta il precedente indirizzo e spiazza molte amministrazioni.
Il caso su cui hanno deciso i giudici è di quelli estremi: una cartella di 150,82 euro per non averne pagati 3,25. Cioè la spesa sostenuta dalla Polizia municipale di Lucca per inviare la raccomandata con cui il destinatario del verbale viene avvisato che c'è stato un mancato recapito e il plico torna all'ufficio postale, dove si considera notificato dopo 10 giorni di giacenza.
---1) L'Unione nazionale dei giudici di pace è pronta a proclamare uno sciopero «di due settimane» contro il progetto di riforma della categoria del ministro della Giustizia Orlando.
Orlando «si è rifiutato di confrontarsi preventivamente con la magistratura di pace ed ha elaborato un progetto di riforma che disconosce, la funzione giudiziaria a cui è chiamata la categoria e tutte e le richieste della stessa», accusa l'Unagipa.
Il piano del ministro «destina buona parte dei giudici di pace a una nuova struttura burocratica interna ai tribunali (l'Ufficio del processo)», con un conseguente
svuotamento degli Uffici del Giudice di Pace dal personale amministrativo», con il risultato di un conseguente prolungamento de tempi per la rapida definizione dei processi».
2) L'organismo unitario dell'Avvocatura accoglie con soddisfazione la decisione del Tribunale di Torino che lo scorso 24 marzo ha accolto
l'eccezione di legittimità costituzionale relativa alla riforma della geografia giudiziaria e ha rimesso la questione al giudizio della Corte
costituzionale. Tutto ciò grazie al lavoro dell'avvocato Monica Bernardoni, componente della commissione Geografia giudiziaria dell'Oua. «La decisione - spiega la stessa Bernardoni - si fonda sulla lettura della Magna Carta e delle recentissime pronunce della Corte costituzionale, ora nuovamente chiamata a decidere. La questione riguarda sempre la legge delega con cui è stata introdotta la riforma della geografia giudiziaria che secondo l'art.72 Costituzione, richiede un passaggio parlamentare obbligatorio in commissione referente: il passaggio non c'è mai stato, contrariamente a quanto dichiarato dalla Corte costituzionale il 3 luglio 2013, quando affrontò il tema (cfr sent. 237/2014). Il decreto legge – precisa - non menzionava in alcun modo la geografia giudiziaria». «L'emendamento, inoltre, per essere legittimo – continua- deve soddisfare i requisiti di necessità ed urgenza propri del decreto legge. «Ma non basta – attacca - il Governo, da un lato introduce l'emendamento (contenente la norma intrusa), dall'altro pone la fiducia, tutta l'operazione ha portato a questo risultato incostituzionale: il Governo ha attribuito a se stesso il potere di legiferare. Tale potere spetta al Parlamento, che può attribuirlo all'Esecutivo soltanto in casi eccezionali e, ovviamente nel rispetto della Costituzione». «Per dirla in altre parole – ribadisce Bernardoni - si è compiuto uno scippo e non di poco conto, perché mina il principio fondamentale delle democrazie, ovvero la divisione dei poteri dello Stato». Infine, Nicola Marino, presidente dell'Oua, ha sottolineato come la «partita per la tutela della giustizia di prossimità sia ancora aperta». «Anche perché le stesse motivazioni della Consulta dello scorso anno – conclude - dimostrano come siano stati usati criteri diversi e contradditori nella decisione sulla contestata chiusura dei tribunali.
La coerenza imporrebbe che, così come con la legge Giovanardi-Fini, anche quella sulla geografia giudiziaria venga dichiarata illegittima».
3) Ipotesi decreto legge sulla giustizia civile. Dopo l'incontro di ieri del tavolo a 3 gambe (ministero, avvocati, magistrati) prende corpo una soluzione d'urgenza per tradurre in un provvedimento d'urgenza i numerosi punti sui quali si registra un largo consenso. A questo punto si parla di un pacchetto di misure condivise da subito in vigore. A partire da una rafforzamento delle soluzioni alternative del contenzioso. che vedrebbero un maggiore coinvolgimento degli avvocati per fare decollare l'ufficio del processo.Un metodo che, come conferma Renzo Menoni, presidente delle Camere civili, presente alla riunione in via Arenula, «potrebbe anche farci superare la tradizionale avversione a misure emergenziali in una materia tanto delicata. Il ministro Orlando sta dimostrando una vera attenzione all'avvocatura. Ma non solo. Avere coinvolto anche la magistratura sui temi concreti della giustizia civile ha senz'altro un valore importante». Nicola Marino, presidente dell'Oua, alla fine giornata, ha espresso innanzitutto un giudizio positivo per la «forte convergenza di posizioni tra avvocatura e magistratura già nella riunione preliminare. Una novità che rompe le vecchie barriere del passato e che crediamo sia la base di una nuova stagione di riforme condivise. Il confronto continuerà anche nelle prossime settimane». Nel merito, Marino ha ricordato, quindi, alcuni dei nodi affrontati: «Abbiamo precisato ulteriormente il nostro no all'obbligatorietà della procedura di conciliazione preliminare e all'ipotesi di gratuità della prestazione del legale. Abbiamo confermato il nostro sì all'arbitrato endoprocessuale sui giudizi pendenti e alla positiva valorizzazione del ruolo dell'avvocato per ridurre il contenzioso». Forte l'accordo, ricorda Marino, anche con i magistrati sulle necessarie modifiche al disegno di legge Cancellieri. Motivazione a pagamento e responsabilità solidale del difensore nelle cosiddette liti temerarie, per citare alcuni dei nodi irrisolti, sono punti sui quali anche il ministro ha confermato la disponibilità a una seria revisione. Maggiori invece restano le distanze sul fronte del possibile innalzamento di competenze per i giudici di pace. Al ministero ci si sta pensando seriamente, ma dall'avvocatura arrivano forti perplessità: si sgraverebbero sì i giudici togati, ma il rischio è quello di un aumento del contenzioso in appello. Semaforo decisamente verde anche da parte del Cnf che mette in evidenza, oltre al cambio di passo sul metodo, anche i vantaggi per il sistema giustizia dell'introduzione di misura alternative al processo in tribunale, come la negoziazione tra le parti assistita dagli avvocati, la previsione di Camere arbitrali.
LA REAZIONE.
di Maurizio Pagliaro: Come dice, e bene, l'avvocato Leone la coerenza ci vorrebbe. A proposito della legge dichiarata illegittima dalla consulta, perchè non dichiarare illeggitimi i firmatari di questa legge, bastarda ed incostituzionale, invece di lasciarli ancora sul nostro panorama politico, in modo da poter ancora rubare e truffare il popolo. Chi fa una legge bastarda ed illegittima è un illeggitimo ed un b................
---"Era megghiu un fare nenti". Guardando le vecchie foto delle "settisole", gli ex giovani di ieri, oggi vecchi rimasti alle Eolie, hanno voglia di dire che era meglio lasciare gli scogli. La natura c'era. Peccato, peccato. Si sono rovinate veramente le isole e si sono rovinati anche i restanti. Oggi ci sono più turisti con meno soldi ed isolani con più debiti. Non ci sarebbe stato più bisogno di "Bit-tarsi" per pubblicizzare le Eolie. Erano migliori i vecchi turisti pionieri. Pochi ma buoni. Tutto doveva rimanere come ai tempi di Franco in arte "Pescecane", l'artista della prima "pizza&champagne". Ma i tempi cambiano, sempre in peggio e nulla può Matteo (ancora da santificare) con il buono pasto pasquale da 80,00 euro, non per tutte le pecorelle che si vogliono salvare con i loro agnellini.
Baciamo le mani e buona Pasqua.
----Nell'attesa che il tribunale di Lipari riapra, dopo la "missione romana" del sindaco Marco Giorgianni e del vice sindaco Gaetano Orto nei presidi giudiziari italiani è un caos:
SALERNO – Un presidio congiunto è pronto al tribunale di Nocera Inferiore: avvocati, personale di cancelleria e questa volta anche magistrati annunciano azioni di protesta per le insostenibili carenze del Palazzo di giustizia. Due manifesti segnalano la convergenza di giudici e legali sullo stesso tema.
LATINA - Gli avvocati di Latina tornano a denunciare la crisi del Tribunale pontino, sottolineando il totale disinteresse delle istituzioni. Un'assemblea i è svolta al liceo Classico, dove gli avvocati sono stati ospitati dopo il diniego della Corte d'Assise da parte del presidente del tribunale Giuseppe D'Auria.
NICOSIA – È stata archiviata la posizione di 98 manifestanti accusati di interruzione di pubblico servizio per le proteste del 6 settembre scorso contro la chiusura del tribunale di Nicosia. Andranno a giudizio solo 6 delle 104 persone che quel giorno vennero identificate e denunciate dagli agenti del Commissariato.
UDINE - «Da qui non ci sposteremo. E, se sarà necessario, andremo allo scontro». Parola degli avvocati di Udine. Che, con toni a tratti più accesi di quanto non succeda in aula, hanno letteralmente rispedito al mittente il progetto di trasformare il tribunale di largo Ospedale vecchio nella sede di alcuni uffici.
CASTROVILLARI – Continuano i disagi al Palazzo di Giustizia di Castrovillari. La nuova struttura, dopo l'accorpamento del tribunale di Rossano a quello del Pollino nel mese di settembre 2013, è insufficiente ad ospitare tutto il personale dei due importanti presidi di giustizia.
Se aggiungiamo che anche i magistrati sono in agitazione per i tagli Renziani...
Baciamo le mani Pasquali.
---Il giudice Giannone riaccende le speranze per il tribunale di Pinerolo.
Si rilancia la carta di legittimità costituzionale della riforma giudiziaria quella che ha portato alla soppressione di numerosi tribunali e fra questo anche quello di Pinerolo. A riaccendere le speranze è stato il giudice Alberto Giannone che ha accolto il ricorso dell'avvocato Monica Bernardoni, tenace e instancabile paladina di un tribunale, quello di Pinerolo, cancellato in modo arbitrario andando contro anche ai principali dettami della democrazia. Spiega l'avvocato Bernardoni: "La legge delega impone che ci sia un passaggio in Commissione parlamentare referente. Questo non è avvenuto e per provarlo ho depositato i verbali al giudice". Aspetto importante che contrasta con quanto affermato dalla Corte Costituzionale, che aveva sostenuto che tutti i passaggi erano stati rispettati. Si tratterrebbe di un vizio formale che potrebbe rimettere tutto in discussione. Aggiunge l'avvocato Bernardoni: "Tutto era iniziato con il decreto legge per il taglio alle spese nel governo Monti, messo a punto per affrontare la crisi economica. Ebbene, il decreto legge con carattere d'urgenza, non parlava della geografia giudiziaria. Però nella legge di conversione del Parlamento era stato inserito un emendamento che non poteva essere ammesso". Comportamenti che in altri casi sono stati più volte censurati dalla Corte Costituzionale". Nella sentenza della Corte Costituzionale, che ha cancellato il tribunale di Pinerolo, forse si cela un errore da cui potrebbe derivare l'incostituzionalità della legge di conversione e quindi molti tribunali soppressi potrebbero tornare a funzionare. E l'avvocato precisa: " Insomma, la gestione della Riforma giudiziaria gestita in questo modo mette in discussione il rispetto dei principi democratici della divisione dei poteri dello Stato.