Di Ettore Panella
StarNetwork s.r.l.
Sempre più persone scelgono di trascorrere qualche giorno di vacanza nella quiete e la tranquillità delle nostre campagne. Lo stress della vita quotidiana richiede qualche giorno per disintossicarsi dalla città, lontano da tv, computer e impegni vari. Testimone di questa tendenza è il proliferare degli agriturismi, quasi mai vere aziende agricole, ma sempre più spesso ottime aziende ricettive dotate di tutti i comfort.
Ogni operatore punta a qualche elemento di richiamo aggiuntivo, capace di calamitare sempre più turisti. Un' attrazione veramente particolare è costituita dagli asini. Per chiederne il motivo siamo andati nella country house l' asino d'oro ad Sulmona in Abruzzo, dal dott. Eugenio Milonis, psicoterapeuta e vero protagonista della riscossa di questo animale prossimo all'estinzione, almeno nel mondo industrializzato.
L' incontro con gli asini -ci racconta il dott. Milonis - è legato alla mia attività professionale. L'esigenza di ricorrere anche alla pet therapy per alcune patologie mi ha spinto a studiare alcune tipologie di animali domestici, tra i quali l'asino, che mi è sembrato il più adatto perchè è un animale di grande empatia, è un animale affettivo. I giochi che si possono fare con gli asini sono tantissimi. Dai giochi a terra ,i primi e i più importanti di addestramento e di controllo dell'animale, ai giochi che si fanno sulla sua groppa. In questi giochi, attraverso l'attività ludica il bambino acquisisce tantissime nozioni come ad esempio il sentimento della fiducia. Io parlo del bambino perché prevalentemente la pet therapy con l'asino è indirizzata ai bambini , ma vale anche per gli adulti, gli anziani, i portatori di handicap. Un'altro vantaggio dell'asino è il suo essere un animale molto prudente, la sua andatura è monotona e senza scatti e per questo priva di rischi. Nel tempo ho imparato a conoscere meglio le potenzialità di questo animale il cui latte, tanto per dirne una, è il più simile a quello umano e perciò adatto ai bambini allergici al latte vaccino, e ho deciso di impegnarmi con la mia associazione (www.asinomania.com) per salvare l'asino dall' estinzione.
Il suo essere coccolone da un lato e prudente dall'altro ci permette di usarlo in molte attività legate al turismo verde, come il trekking someggiato, una pratica che sta incontrando un grande favore presso i visitatori, perchè permette sia di godere della compagnia di questi animali dolcissimi, sia di vivere alcune ore immersi nella natura delle nostre montagne, respirando aria pura e gustandosi una lunga camminata al passo lento e misurato degli asini.
Mentre discutiamo amabilmente con il dott. Milonis e visitiamo i recinti, dove più di 40 asini vivono una vita privilegiata e felice rispetto ai loro simili, da sempre nella storia sovraccaricati di pesi e spesso di percosse, veniamo avvicinati da alcuni bellissimi esemplari desiderosi di carezze. E' veramente strano vedere questi animali contendersi le nostre attenzioni e saremmo bugiardi se dicessimo che la cosa non ci gratifichi.
I veri protagonisti del maneggio sono i bambini! Il rapporto dei bambini con gli asini è davvero speciale; fortuna che gli asini sono da sempre emblema di pazienza e tollerano ore di giochi e anche alcuni comportamenti sgradevoli.
Il fumo di uno dei tanti incendi che hanno funestato quest'estate attira la nostra attenzione ed il dott. Milonis ci ricorda quanto gli asini possano essere utili nella lotta ai criminali piromani tenendo pulito il sottobosco, per loro appetitoso pasto. E' ormai tardi, sappiamo tanto su razze asinine, onoterapia e tutto ciò che riguarda questo animale. Prima di salutarci il dott. Milonis ci offre un bicchiere di latte d'asina. Abbiamo un po' di pregiudizi, ma non possiamo certo rifiutarci di bere. Ci sorprende la sua gradevolezza, il suo gusto delicato ci ricorda quello del latte di cocco. Ci racconta Eugenio -ormai siamo entrati in confidenza - che molti neonati devono la vita a questo latte, e che alcuni ospedali ne stanno sperimentando i benefici sugli anziani e sui pazienti debilitati dalla chemioterapia, per sfruttarne l'alto contenuto di Lisozima, un antibiotico naturale protettivo per il neonato presente anche nel latte materno sia pur in quantità molto inferiori.