L'ISTITUTO SUL "CORRIERE DELLA SERA" e su TG3 Sicilia con le riprese del professore Bartolino Costa.
Lezioni alternative
Piove in classe: lezioni all’aperto
all’istituto tecnico di Lipari
Mancano i soldi per la riqualificazione dell’Istituto tecnico-commerciale. I fondi bloccati dalla Regione Sicilia. Gli studenti: «Se muore la scuola affonda l’isola»
Due edifici, un grande cortile, tanti buchi: nell’intonaco, nei soffitti, lungo le scale. È una delle tante «scuole a pezzi» della nostra Penisola, il Tecnico Commerciale «Isa Conti» di Lipari (con indirizzo linguistico, scientifico, oltre a tecnico del turismo, amministrativo, geometra). Dove la preside Tommasa Basile, d’accordo con il Consiglio d’Istituto, ha disposto la chiusura del piano superiore della scuola per via delle infiltrazioni di acqua piovana, che hanno reso inutilizzabili il laboratorio di scienze, dodici aule, il vano scale. Le lezioni sono state riprogrammate in due turni, decisione che, però, non è andata giù a studenti e genitori. L’Isa Conti è l’unica scuola superiore delle Eolie: più della metà dei 504 ragazzi arrivano dalle isole vicine. «La logistica è già complicata dalle condizioni meteo, spesso avverse - dice Bartolo Fonti, rappresentante alla consulta Provinciale degli Studenti - Le doppie turnazioni renderebbero impossibile il diritto allo studio soprattutto per gli alunni pendolari».
Aule inagibili in una scuola di Lipari, le lezioni si fanno all’aperto
In cortile
Il comitato studentesco, con l’appoggio degli insegnanti, ha quindi deliberato lo «stato di agitazione permanente autogestito». E da lunedì mattina i 500 ragazzi sono «scesi in piazza». O, meglio, in cortile. Hanno deciso di fare lezione all’aperto, sotto degli ombrelli, per ripararsi dal sole cocente. Avrebbero preferito sedersi in mezzo al corso principale di Lipari, ma i prof hanno scelto il più sicuro, ampio cortile della scuola.
Senz’acqua
Un modo per chiedere all’ex provincia regionale di Messina (oggi città metropolitana) «le dovute risorse per rendere fruibile il nostro plesso scolastico e garantire l’istruzione superiore nell’unico istituto delle isole Eolie», dice il rappresentante degli studenti. «Siamo stanchi di sentirci dire che non ci sono risorse per l’edilizia scolastica, mentre assistiamo quotidianamente a fenomeni di sperpero di denaro pubblico quasi ad ogni evenienza, siamo stanchi delle solite promesse annuali, noi chiediamo un concreto impegno, che entro la fine dell’anno scolastico ci siano le risorse necessarie per la ristrutturazione dell’edificio».
La scuola, tra l’altro, è rimasta anche senz’acqua ed è dovuta intervenire un’autobotte privata; per andare in bagno gli studenti devono attraversare la strada e recarsi nell’edificio scolastico limitrofo.
Diritto allo studio
La protesta qualche effetto l’ha prodotto: l’Amministrazione comunale di Lipari, con in testa il sindaco Marco Giorgianni e l’assessore alla pubblica istruzione Fabiola Centurrino, hanno concesso l’utilizzo, fino alla fine dell’anno scolastico, dei locali dell’ ex asilo nido di recente ristrutturati, che si trovano di fianco all’istituto. Dopo Pasqua, otto classi potranno fare lezioni in quell’edificio; le altre quattro, invece, utilizzeranno i locali del laboratorio situati al piano terra dello stesso istituto. Per una settimana, comunque, gli studenti continueranno a svolgere le lezioni all’aperto. E il compromesso non chiude la vicenda: «Il nostro obbiettivo è far tornare a splendere il nostro istituto e con esso il pieno diritto allo studio dei ragazzi del Comprensorio delle isole Eolie», dice Fonti.
Fondi
Dall’ex Provincia, intanto, spiegano che i fondi per la riqualificazione dell’edificio - 180mila euro - sono stati bloccati nel 2015 dalla Regione Sicilia. L’amministrazione comunale sta cercando di trovare la disponibilità di fondi attraverso altri mutui tramite la Cassa Depositi e Prestiti che, ancora, non ha fornito una risposta.