dvannoniVannoni è stato rinviato a giudizio nel processo per la tentata truffa alla Regione Piemonte. Lo ha deciso il gup di Torino, Luca Del Colle. Il legale del presidente di Stamina Foundation, Roberto Piacentino, aveva chiesto la prescrizione del reato o, in alternativa, l'assoluzione. Davide Vannoni non era in aula. Il processo inizierà il 3 aprile. La vicenda è quella relativa alla richiesta alla Regione Piemonte di un finanziamento di 500 mila euro, prima concesso e poi revocato, per un laboratorio sulle cellule staminali. Vannoni a giudizio: «Reato prescritto, no a patteggiamento» di Egilde Verì (Rcd) Invia contenuto via mail Link:

LA REPLICA - «Speravo che la vicenda si risolvesse già oggi, vuol dire che dimostreremo in dibattimento la mia innocenza. Sono assolutamente sereno». Il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, commenta così il suo rinvio a giudizio per la presunta tentata truffa ai danni della Regione Piemonte. «Non sono io a dire che non ho commesso il reato - aggiunge Vannoni - a parlare sono i documenti e li porteremo in dibattimento». «Dello stesso parere di Vannoni è il suo avvocato, Roberto Piacentino, secondo cui il fatto si è consumato nel 2007 e quindi il reato sarebbe prescritto. «Faremo valere le nostre ragioni in dibattimento - afferma il legale -. Credo che Vannoni verrà al processo». Vannoni è tornato a parlare anche dei suoi pazienti: «Stanno cercando in tutti i modi di fermarci, ma non abbandoniamo i pazienti: ci sono 150 persone che hanno diritto di curarsi con Stamina e sono in lista d'attesa. Spero che questa decisione del gip non infici la battaglia che stiamo portando avanti per curare i pazienti. Ci sono i malati in cura e quelli che hanno vinto una causa e aspettano di potersi curare: la nostra battaglia è per loro, e non ci fermeremo».

IL FINANZIAMENTO - Il fatto contestato risale al 2008. Vannoni cercò di ottenere un finanziamento da 500mila euro per usare le staminali senza, come sostiene il pm Giancarlo Avenati Bassi, avere i requisiti scientifici e inventandosi addirittura l'esistenza di sei pazienti. All'epoca la Regione Piemonte scelse di destinare mezzo milione all'associazione rigenerativa Onlus (di recente però dichiarata non una Onlus) con sede legale in via Giolitti 41, di cui è socio Vannoni. Il finanziamento venne suddiviso in due tranche, una da 350mila euro e una da 150mila, per la realizzazione di un «laboratorio per lo sviluppo di tecnologie biomediche applicabili nell'ambito della medicina rigenerativa con l'utilizzo di cellule mesenchimali adulte autologhe».La delibera, già firmata e protocollata, venne poi bloccata in extremis. ] Vannoni è stato rinviato a giudizio nel processo per la tentata truffa alla Regione Piemonte. Lo ha deciso il gup di Torino, Luca Del Colle. Il legale del presidente di Stamina Foundation, Roberto Piacentino, aveva chiesto la prescrizione del reato o, in alternativa, l'assoluzione. Davide Vannoni non era in aula. Il processo inizierà il 3 aprile. La vicenda è quella relativa alla richiesta alla Regione Piemonte di un finanziamento di 500 mila euro, prima concesso e poi revocato, per un laboratorio sulle cellule staminali.

’ANNUNCIO DI VANNONI

- "Otto nuovi avvisi di garanzia sarebbero in arrivo nei confronti di medici degli Spedali Civili di Brescia e manager della Regione Lombardia che hanno facilitato l'ingresso nella struttura pubblica del metodo Stamina di Davide Vannoni. È quanto scrive La Repubblica, che riporta anche la denuncia al presidente di Stamina per esercizio abusivo della professione, e violazione della privacy, presentata ai Nas di Torino da Paola Neri Grazia, la mamma di Nicole, dopo la diffusione di un video della piccola su Youtube.

Secondo il quotidiano, al vaglio della Procura di Torino ci sarebbero le posizioni di «Marcello Villanova, fisioterapista presso l'ospedale privato Nigrisoli (120 posti letto), autore di un paio di pubblicazioni sulla Sma». E «Immacolata Florio, la pediatra che ha parlato della salute di alcuni bambini malati. Quindi Luca Merlino, dirigente della Regione Lombardia, tra i primi pazienti trattati da Stamina. E poi alcuni dirigenti medici degli Spedali Riuniti, Ermanna Derelli, direttrice sanitaria, Arnalda Lanfranchi, responsabile laboratorio, Carmen Terraroli, responsabile segreteria scientifica comitato etico, Gabriele Tomasoni, responsabile anestesia rianimazione, Fulvio Porta, oncologo pediatra».

-"Prima abbiamo curato i raccomandati, così poi saremmo riusciti a far entrare i nostri bambini". Marino Andolina, vice presidente di Stamina Foundation, rivela l'interesse di "importanti personaggi della Regione e dell'ospedale di Brescia" per la controversa terapia di Davide Vannoni. "Un dirigente della regione Lombardia aveva un problema. Ha pensato che potevamo curarlo e ha favorito l'ingresso del nostro metodo negli Spedali di Brescia", aggiunge Andolina.

Intervenendo alla trasmissione Presadiretta, Andolina racconta: "Il dirigente lombardo aveva una neurologica progressiva. Anche i dirigenti locali avevano qualche fratello, cognato o marito da curare, col morbo di Parkinson. C'era interesse, da parte di queste persone, nel vedere curati se stessi e i propri congiunti".

Lorenzin: "Protocolli diversi sarebbero truffa a Stato" - "Se fosse vero che Vannoni e i suoi ci hanno dato un protocollo diverso da quello utilizzato a Brescia ci sarebbero gli elementi per una truffa allo Stato. Sarebbe un atto gravissimo che tradisce il Parlamento. E' più che grave, è inaccettabile. E' una presa in giro nei confronti di tutto il popolo italiano contro la quale ci rivarremo sicuramente". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

E' grave, aggiunge, che il trattamento Stamina sia entrato dentro gli Spedali di Brescia. Per il futuro, la Lorenzin auspica che si torni a dare maggiore forza di controllo e di ispezione al ministero della Salute. "Il ministero deve tornare ad avere un ruolo centrale per la sicurezza dei cittadini. Non ci possono essere 20 sanità diverse. La popolazione è una sola".

Papà di Nicole: "Spesi 50 mila euro ma è su carrozzella" - "In tutto il trattamento Stamina ci è costato 50mila euro, dobbiamo ancora finire di pagare e mia figlia è ancora sulla carrozzella": lo spiega il papà di Nicole De Matteis. La loro figlia di undici anni, affetta dalla nascita da tetraparesi spastica, ha fatto una serie di infusioni Stamina, prima al Burlo Garofalo di Trieste e poi agli Spedali di Brescia: "27 mila euro è stato il costo della prima infusione", ha detto la mamma di Nicole, mostrando copia dei bonifici.

- di Pietro Crisafulli*

È morta all'età di 56 anni Anna LP, sposata con due straordinari figli Bartolo, e Gaspare che avevano partecipato alla manifestazione dello scorso 29 ottobre a Palermo.
Anna lo scorso settembre aveva avuto un arresto cardio circolatorio, entrata subito in coma e rimasta in rianimazione per circa un mese per poi, essere trasferita in un centro riabilitativo, dove molto spesso trovano la morte.
Attraverso la nostra associazione avevano chiesto di accedere alle cure con il metodo Stamina del prof. Davide Vannoni, e del Dr. Marino Andolina che invito a trovare una soluzione IMMEDIATA. Avevano ottenuto la risposta negativa dagli spedali civili di Brescia, ed avevano iniziato l'iter per il ricorso al giudice. Ma purtroppo Anna è morta.
Qui in Italia stanno morendo tutti. Nelle prossime ore emetteremo un comunicato stampa dettagliato, lanciando un appello chiarezza su tutta la vicenda Stamina, invitando Vannoni a risolvere questa grave situazione fuori Italia, e faccia chiarezza sulla vicenda Capo Verde.
I malati e le famiglie non possono più aspettare.
Adesso basta, sono due anni che lottiamo ma senza esito, i nostri cari stanno morendo. A febbraio il mio adorato fratello Salvatore compie un anno, dalla sua morte ed ancora per vari motivi siamo al punto di partenza. I malati non possono più aspettare.
Alcuni malati (diversi siciliani) faranno le cure con staminali con altro metodo all'estero, ovviamente a pagamento. Sono stanchi di aspettare, è con loro anche noi.

*Presidente Sicilia Risvegli Onlus - Vice Presidente Movimento Vite Sospese.

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